Alain Badiou

Alain Badiou (1937) ha studiato filosofia e matematica all'École Normale Supérieure di Parigi. Dopo anni di insegnamento all'Università di Parigi VIII Vincennes-Saint Denis, è oggi direttore dell'istituto di filosofia dell'École Normale. Politicamente molto attivo, è stato tra i fondatori, nel 1967, del ‟Cercle d'Épistemologie” dell'École Normale, che diede vita a una rivista fondamentale per il dibattito culturale in Francia, i ‟Cahiers pour l'analyse”.
Tra i suoi libri tradotti in italiano: Manifesto per la filosofia (Feltrinelli 1991), L'etica. Saggio sulla coscienza del male (Pratiche, 1994), L'Essere e l'evento (Il Melangolo, 1995), La Comune di Parigi (Cronopio, 2004), Deleuze. Il clamore dell'Essere (Einaudi, 2004), Il secolo (Feltrinelli, 2006).

Il secolo di Alain Badiou

Il libro, pubblicato in Francia nel 2005, nasce da un ciclo di conferenze tenute da Alain Badiou nel triennio 1998-2001 su invito del Collège international de philosophie e dedicate al ventesimo secolo. Come impostare la riflessione su un secolo che, di volta in volta, viene definito il secolo tota…

“E muore l’engagement”. La provocazione del filosofo francese Alain Badiou

“E muore l’engagement”. La provocazione del filosofo francese Alain Badiou

‟L’intellettuale di sinistra sparirà. Meglio così”. Questo è il pensiero di Alain Badiou, filosofo, professore alla Normale ed ex leader maoista: secondo lui, la sinistra tutta intera deve sprofondare per poter rinascere.
La singolarità irriducibile dell'azione comune. Intervista ad Alain Badiou

La singolarità irriducibile dell'azione comune. Intervista ad Alain Badiou

Non sono particolarmente affezionato alla parola ‟comunismo”, ma è un concetto che ancora mi piace. Mi piace perché indica l'idea generale di un mondo in cui la società non è organizzata sui rapporti classici di ricchezza e di oppressione, statale o sessuale. Ecco perché comunista ‟in senso generico”. Nel senso, cioè, di un'uguaglianza universale, nella molteplicità dei ruoli. Resto fortemente convinto, ad esempio, della critica radicale alla divisione del lavoro.