Jean-Jacques Rousseau

Jean-Jacques Rousseau nasce nel 1712 a Ginevra in una famiglia di artigiani calvinisti. Fin da bambino manifesta una spiccata inclinazione per lo studio. Trascorre la giovinezza fra lavori saltuari, studi irregolari e un erratico vagare tra Francia, Svizzera e Italia. Nel 1740, anno in cui presta servizio in qualità di precettore a Lione, compone un primo scritto pedagogico, il Projet pour l'éducation de M. de Sainte-Marie. Tra l’autunno del 1743 e l’estate successiva è a Venezia, segretario dell’ambasciatore di Francia presso la Serenissima. Tra i frutti del soggiorno veneziano va ricordata la redazione di centotrenta dispacci diplomatici inviati alla corte. Torna a Parigi (ottobre 1744), dove si lega a Thérèse Levasseur. Intrattiene scambi epistolari con Voltaire; incontra Fontenelle e Marivaux e stringe rapporti amichevoli con Condillac e Diderot. Nasce il primo dei cinque figli di Jean-Jacques e Thérèse. Il 1749 segna l’inizio della collaborazione all’Encyclopédie di d’Alembert e Diderot, che gli commissionano articoli di argomento musicale. Incoraggiato da Diderot, scrive il Discours sur les sciences et les arts (1750) che, aggiudicatosi il premio dell’Accademia di Digione, mette a rumore la “société des gens de lettres” e aliena al suo autore i favori di molti “philosophes”, scandalizzati per la dura requisitoria contro la “civilizzazione” presente nel testo. Nel 1753 dà alle stampe il Narcisse. Decide di partecipare anche al nuovo concorso bandito dall'Accademia di Digione sul tema “Qual è l’origine dell’ineguaglianza tra gli uomini e se essa è autorizzata dalla legge naturale”. Tra la fine del 1753 e il giugno del 1754 lavora al Discours sur l’origine de l’inégalité. Nell'autunno del 1754 scrive l’articolo Économie politique, che vede la luce l’anno successivo (nel quinto volume dell’Encyclopédie), insieme al Discours sur l’inégalité, fonte, al pari del precedente, di aspre polemiche. Mette mano alla Nouvelle Héloïse e indirizza a Voltaire una Lettre sur la Providence, in polemica con la soluzione pessimistica del problema del male da questi esposta nel Poème sur le Désastre de Lisbonne. Comincia a lavorare alle Lettres morales  (1757). Rompe i rapporti anche con Diderot. Tra il 1758 e il 1760 scrive, sulla base di materiali elaborati a partire dal 1754, una prima versione del Contrat social. Tra il 1760 (anno della prima pubblicazione, a Londra, di Julie ou La Nouvelle Héloïse) e il 1761 si dedica alla stesura dell'Émile (e della versione definitiva del Contrat). Pubblicate nel 1762, le due opere sono mandate al rogo, perché “temerarie, scandalose ed empie, e tese a distruggere la religione cristiana e ogni governo”. Ricercato a Parigi e nella città natale, fugge ottenendo asilo politico da Federico II. Intanto, a Ginevra il “caso Rousseau” diviene terreno del rinnovato conflitto tra l’oligarchia governante e i democratici, che impugnano la condanna delle sue opere. Rousseau contrattacca con le Lettres écrites de la Montagne (1764), nelle quali accusa di empietà i philosophes. Le Lettres de la Montagne sono mandate al rogo all’Aia e a Parigi. Dopo una breve sosta nella capitale, nel gennaio 1766 si reca in Inghilterra in compagnia di Hume, dove scrive i primi libri delle Confessions. Fa ritorno in Francia nel 1767, afflitto da gravi turbe nervose. Tornato a Parigi nel 1770, muore otto anni dopo, appena un mese dopo la scomparsa di Voltaire. Feltrinelli ha pubblicato nei “Classici” Origine della disuguaglianza (1992, 2013), Le passeggiate del sognatore solitario (1996, 2012) e Il contratto sociale (2003).

Le passeggiate del sognatore solitario di Jean-Jacques Rousseau

“Il paese delle chimere è, in questo mondo, l’unico degno di essere abitato”   “Le passeggiate, più ancora delle Confessioni, è l’opera più perturbante, sperimentale e innovativa di Jean-Jacques Rousseau”: cos&…