Beppe Sebaste

Beppe Sebaste (Parma, 1959) è conoscitore di Rousseau e dello spirito elvetico, anche per la sua attività di ricerca nelle università di Ginevra e Losanna. Con Feltrinelli ha pubblicato Café Suisse e altri luoghi di sosta (1992), Niente di tutto questo mi appartiene (1994), Porte senza porta. Incontri con maestri contemporanei (1997; poi ripubblicato in Il libro dei maestri. Porte senza porte rewind, luca sossella, 2011). Tra i suoi ultimi libri, Panchine. Come uscire dal mondo senza uscirne e Oggetti smarriti e altre apparizIoni, entrambi con Laterza. Per Feltrinelli ha curato e tradotto ne "I Classici" Le passeggiate del sognatore solitario di Jean-Jacques Rousseau (2012) e I miei amici di Emmanuel Bove (nuova ed. 2015).

Cronache giapponesi di Nicolas Bouvier

Al contempo saggio sulla storia, la filosofia, le tradizioni dell’arcipelago nipponico e vero e proprio diario di viaggio, Cronache giapponesi è tra i libri mitici di Nicolas Bouvier, viaggiatore, scrittore e fotografo svizzero francofono. La genesi degli antichi miti nazionali, la …

Beppe Sebaste: Intellettuali da marketing

Beppe Sebaste: Intellettuali da marketing

Il cinema - mi ha detto tante volte Bernardo Bertolucci - significa ‟aprire gli occhi”. Che cosa vuol dire oggi aprire gli occhi? Che cosa vediamo? Io credo questo: un appiattimento, un'omologazione totale dei linguaggi e dei comportamenti…

Beppe Sebaste: Il dominio delle luci genera ombre

A Roma otto artisti francesi e sei italiani sono stati invitati a dialogare tra loro sul tema della luce. Ne sono risultate delle installazioni che mettono in evidenza anche il suo contraltare, il buio.

Beppe Sebaste: Il perdono necessario, il perdono impossibile

Dalla strage di Erba all’eccidio di Marzabotto, fino al ‟disastro” di Ustica. Una riflessione tra valore della memoria e immediati perdoni in diretta tv.

Beppe Sebaste: Ustica, così cresce il cantiere della memoria

Alla periferia di Bologna, nel vecchio deposito tranviario, prende forma il museo che ricorderà la tragedia del 27 giugno 1980. È il simbolo per molti del bisogno di capire e ricordare.

Beppe Sebaste: Novecento, parola di Bertolucci. “Tutto è partito dal rito del maiale”

A fine mese compie trent’anni il film che portò sugli schermi l'Italia contadina della prima metà del secolo scorso. In questo colloquio il regista ripercorre la miniera di memorie d'infanzia che sono alla radice di quell'opera e molto altro ancora.

Beppe Sebaste: Come si racconta una vita flessibile?

La precarietà del lavoro è anche precarietà dell’esistenza. La posta in gioco non riguarda solo il mondo della necessità, ma anche la sfera cognitiva e affettiva: l’assenza di obiettivi a lungo termine rende difficile costruire un’identità.

Beppe Sebaste: Agorà o supermarket?

Mai visto tanto imbarazzo tra gli amici nel dichiarare e scegliere per chi votare. L’indecisione non riguarda ovviamente la coalizione guidata da Prodi, né nulla distrae dal votare contro le destre rovinose che hanno squassato l’Italia…

Beppe Sebaste: La vita dopo il Caimano

Il caimano fa il punto sulla berlusconizzazione della società. La descrive senza disprezzo, con severità e tenerezza, indugiando sulle difficoltà del privato - sogni compresi - in un mondo dove la sfera pubblica è disgregata.

Beppe Sebaste: Resistere ai “mass-kitsch”

‟Gli antichi sapevano quello che la nostra civilta tecnologica sembra aver dimenticato: vedere giusto. Sembrano aver conosciuto l’effetto propizio alla visione della pittura, del passaggio dalla luce alla penombra, per gustare le sue sottigliezze tonali…”

Beppe Sebaste: La chiesa del chihuahua cieco

Il virus identitario sta contagiando settori sempre più ampi della Chiesa cattolica, che sembra rinunciare all’universalismo per trincerarsi su base etnica o nazionale.

Beppe Sebaste: Nella banca delle vite in pegno

Diciamolo subito, il Monte dei Pegni è la banca dei poveri. Inventato dai frati francescani, anche se ora si chiama "attività di credito su pegno" ed è approdato su Internet, la sua crescita è difficilmente un buon segno.

Beppe Sebaste: Diversamente buon anno

Come insegna il metodo del politicamente corretto, sono i nostri modi di dire e di pensare criticamente ad essere obsoleti e condannati dalla Storia.

Beppe Sebaste: Abitare a Tor Fiscale. Il mistero e l’orgoglio

Per uno come me che nasce in Emilia, e che della periferia ha un’idea residenziale (villette, baretti coi tavolini), oppure texana (la via Emilia che si densifica ogni tanto in città), esplorare le periferie romane è un rompicapo affascinante…

Beppe Sebaste: Virtuale, come un treno a Matera

A favore della tesi (cara a Baudrillard) secondo cui la realtà è ormai solo virtuale, contribuisce molto la politica intrecciata al business (che virtuale lo è per definizione): virtuali sono le banche, Trenitalia, il craxismo, il crack Parmalat...

Beppe Sebaste: Buste di plastica uccidono Burri

Ho visto il documentario di Mimmo Calopresti realizzato con l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Come si fa a non amare Pasolini? Appunti per un romanzo sull’immondezza.

Beppe Sebaste: Strade blu all’italiana

Un invito in apparenza ordinario, in una scuola di Chieti, può rivelarsi occasione ed esperienza. Parlo dell’immergersi nella forma di vita della provincia, sperimentare la serietà e lo stile privo di ostentazione dei suoi abitanti...

Beppe Sebaste: Chi si ricorda della lotta di classe?

Se invece di parlare di poveri contro i ricchi, ricominciassimo a parlare di ‟lotta di classe”? Non sarebbe un più ‟scientifico”?

Beppe Sebaste: Da Fiumicino a van Gogh

Escludendo che abbiano (che abbiamo) un’educazione allo sguardo tali da passare con disinvoltura dal Parmigianino a Lucio Fontana, che cosa vede la gente (che cosa vediamo) quando guarda una mostra di Fontana, di Parmigianino, di Van Gogh e Gauguin?

Beppe Sebaste: Sfratti e parole vacue per dirli

A volte, nonostante tutto, la televisione mostra immagini così vere e crude da rendere le parole dei giornali quasi vacue, come se il loro compito fosse addomesticare le notizie invece che offrirle nella loro imbarazzante verità.

Beppe Sebaste: L’inferno delle “banlieues”

Da troppo tempo si rimuove il disagio sociale e umano di queste aree dominate da immensi parallelepipedi con finestre, ma anche la rabbia di chi, soprattutto i più giovani, le abita senza orizzonti né redenzioni.

Beppe Sebaste: Satira, la nudità della politica

Quando l'opposizione politica rinunciava, per tattica o "riformismo", a dire e vedere che "il re è nudo", la satira riportava all'attenzione l'evidenza nascosta, con grido infantile di denuncia (come nella favola).

Beppe Sebaste: “Pasolini ci manca tre volte”. Colloquio con Furio Colombo

Ho chiesto a Furio Colombo di commentare l’unanime, forse troppo unanime commemorazione di Pier Paolo Pasolini a trent’anni dal suo assassinio. ‟La sua assenza viene ‘notata’, ma il giudizio è superficiale”.

Beppe Sebaste: I "media" forti con i deboli

Sugli anniversari, compleanni compresi, ironizzava Giacomo Leopardi nei suoi Pensieri: come se essi ci rendessero più vicini agli eventi, e non fossero il risultato di un umano bisogno di simmetrie e superstiziose credenze.

Beppe Sebaste: Fede. Una questione di appartenenza

Tra le ultime ipocrisie c’è la deliberata confusione dell’assegnare la questione della fede di volta in volta alla sfera pubblica o alla sfera privata. Ma cosa significa ‟fede”?

Beppe Sebaste: Parola d’ordine “stile di vita”

Dopo le bombe terroriste di Londra, qui da noi è tutto un ripetere l’ormai celebre frase di Blair: ‟Non cambieranno il nostro stile di vita”. ‟Stile di vita” è la nuova parola magica. Capiamo perché è del tutto insensata.

Beppe Sebaste: Lo “scomodo” Semerano e la polvere dell’infinito

È morto ieri mattina il linguista fiorentino che ha messo in discussione l’indo-europeo come origine delle lingue mediterranee ed europee. Aveva 93 anni.

Beppe Sebaste: Come se Dio ci fosse

In Italia proliferano i proclami abusivi e violenti di chi si esprime in nome del cattolicesimo. Qui si rivendica, religiosamente, di non nominare Dio invano. Di tenerlo fuori dalle nostre paure e antipatie, dalla nostra piccola o grande moralità.

Beppe Sebaste: Dopo Londra. L’eccezione è la regola

L’invasione e il bombardamento di stati sovrani sembra aver avuto effetti contrari a quelli prefissati. Una guerra per il terrorismo e non contro, visti il recente attacco a Londra e la situazione fuori controllo in Iraq.

Beppe Sebaste: Tempo senza parole

Di lunedì, al sole anche d’inverno, noi senza occupazione parliamo del tempo, come si fa dal barbiere o in un club inglese. Il tempo che fa, il tempo che è. Il tempo che poi è sempre il presente, che comprende la memoria del passato e il futuro.

Beppe Sebaste: I diritti negati degli ex embrioni

Un appello ai cattolici affinché facciano una campagna a favore di quelle vite umane escluse dal circuito del valore e dal consumismo mediatico, gli anziani, categoria vulnerabilissima di ex embrioni.

Beppe Sebaste: Dopo il referendum. La manutenzione della politica

Lo spettacolo triste della tattica dell’astensione per boicottare un pronunciamento politico (biopolitico), ha mostrato un’irresponsabilità pubblica da parte di chi dovrebbe governare e amministrare.

Beppe Sebaste: Frammenti di un discorso letterario

Il tema ‟umanistico” della conversazione è un segno di una civiltà essenzialmente pluralistica. In ambito culturale ai dibattiti trasversali si sostituiscono simulacri, zizzanie gratuite e gossip senza fondamento.

Beppe Sebaste: A favore della fecondazione eterologa. Per fede

Il divieto alla ‟fecondazione eterologa” è coerente con l’ossessione normativa e identitaria della chiusura su di sé, della xenofobia e dell’omologazione (ora anche sessuale).

Beppe Sebaste: Lo scandalo della sofferenza. La morte del Papa in tv

È morto il Papa, e non si può dire che sia stato accompagnato dal silenzio. Grazie alla sua visibile sofferenza, alla sua malattia, l’immagine di un uomo sofferente ha potuto essere vista in quella finestra sul mondo che è oggi la televisione.

Beppe Sebaste: Bondi, l’embrione e il robot

La cosa che noto maggiormente è la svalutazione del ruolo dei contesti e della carnalità nelle definizioni di "vita" da parte di chi si oppone, con argomenti "cattolici", alla libertà di fecondazione.

Beppe Sebaste: I torti del “Corriere” su Sartre......e le ragioni di Sartre, che aveva torto

Un articolo di Pierluigi Battista su Sartre (e Aron), sulla loro conflittualità e polarità nel corso del Novecento, chiarisce curiosamente il senso di molte altre contrapposizioni forse irriducibili, anche perché viziate da vizi logici e di forma.

Beppe Sebaste: Le Parole per non Dirla. La Verità

Io non credo che la maggior parte dei politici di cui si legge sui giornali parli della realtà, e del resto non credo neppure che i giornali raccontino davvero la realtà. Se ciò fosse vero, avrebbero abbandonato molte favole…

Beppe Sebaste: L’Italiano? Già abolito con la "Devolution"

Tra i dibattiti succedutisi negli ultimi giorni, uno particolarmente grottesco mi è sembrato quello relativo al declino della lingua italiana in Europa. Colpisce soprattutto la superficialità fanfarona e nazionalista della protesta.

Beppe Sebaste: La guerra delle "identità" non è di sinistra

Cinquant’anni di corporativismo e clientelismo democristiano hanno imposto un modello di società dal quale si pena ad uscire. È il sistema delle clientele che paralizzano le dinamiche politiche e sociali, oggi esasperato dalle spinte identitarie.

Beppe Sebaste: Poesie, le parole per quelli che tacciono

La marmellata della storia e della cronaca, delle immagini e delle parole, ci dà e non da oggi un senso di perdita e disperazione.

Beppe Sebaste: Passioni in prima persona: a sinistra mancano

Ormai l’ha detto in tv anche Massimo Cacciari, che se la sinistra non appare credibile e vincente è perché non parla più di valori (cioè di cultura) ma si propone in linguaggio esclusivamente tecnico-amministrativo.

Beppe Sebaste: Il sesso degli angeli

Nell’Italia fatta a pezzi e sempre più povera, in guerra dentro e fuori di sé, ai già clamorosi mezzi di distrazione di massa si aggiunge il revival da caserma di ministri italiani.

Beppe Sebaste: Il fantasma della realtà

Il fantasma della realtà, l’oblio che rende oggi affascinanti e temibili gli anni ’70, è soprattutto oblio della vita: privata allo sguardo.

Beppe Sebaste: Olio d’Oliva per il Poeta, ecco un vero Premio

Deleuze trent'anni fa metteva in guardia contro l'assedio del marketing e della retorica aziendalistico-populistica anche nella produzione delle idee.

Beppe Sebaste: Laicismo? No, Laicità

Riprendo, alla luce del dibattito sull’esperienza pedagogica ‟islamica” di Milano, il discorso su multiculturalismo e ossessione dell'identità. A me, come a Luigi Manconi, pare che il "laicismo" come ideologia nazionale sia rimedio peggiore del male.

Beppe Sebaste: Proviamo a dire che cosa è un Orizzonte

L’orizzonte è di tutti, esperienza fondamentale per acquisire il senso dell’esserci, nel mondo. Per sognarlo od ampliarlo, l’orizzonte occorre innanzitutto vederlo. Una perdita simile la registro da tempo nelle città…

Beppe Sebaste: Quel Bush non ha sbagliato come Trapattoni

Errore si dice di una scelta infelice di Trapattoni ai campionati europei, ma di una GUERRA? Migliaia di morti, generazioni traumatizzate, incalcolabili feriti, terrorismo o odio dilagante. Un errore? Che ne è delle parole, dei nostri orizzonti di senso?

Beppe Sebaste: Chiedo scusa se parlo di povertà

Ho nella testa il brano di una lettera che il poeta Dylan Thomas scrisse a un amico, forse il suo editore. Alla fine si scusa di non poter affrancare la lettera («non ho più un penny»).