Banana Yoshimoto

Banana Yoshimoto (Tokyo, 1964) ha conquistato un grandissimo numero di lettori in Italia a partire da Kitchen, pubblicato da Feltrinelli nel 1991, e si è presentata come un autentico caso letterario. Dei suoi altri libri, tutti pubblicati da Feltrinelli, ricordiamo: N.P. (1992), Sonno profondo (1994), Tsugumi (1994), Lucertola (1995), Amrita (1997), Sly (1998), L’ultima amante di Hachiko (1999), Honeymoon (2000), H/H (2001), La piccola ombra (2002), Presagio triste (2003), Arcobaleno (2003), Il corpo sa tutto (2004), L’abito di piume (2005), Ricordi di un vicolo cieco (2006), Il coperchio del mare (2007), Chie-Chan e io (2008), Delfini (2010), Un viaggio chiamato vita (2010), High & Dry. Primo amore (2011), Moshi moshi (2012), A proposito di lei (2013),  Andromeda Heights. Il Regno 1 (2014), Il dolore, le ombre, la magia. Il Regno 2 (2014), Il lago (2015), Il giardino segreto. Il Regno 3 (2016), Another World. Il Regno 4 (2017), Le sorelle Donguri (2018) Il dolce domani (2020), Su un letto di fiori (2021), Le strane storie di Fukiage (2022) oltre ad alcuni racconti nella collana digitale Zoom (Moonlight Shadow, 2012, Ricordi di un vicolo cieco, 2012, La luce che c’è dentro le persone, 2011). Banana Yoshimoto ha vinto il premio Scanno nel 1993, il premio Maschera d’Argento nel 1999 e il premio Capri nel 2011.

Banana Yoshimoto

Delfini di Banana Yoshimoto

“Il nostro vero nemico siamo noi stessi, le paure del nostro ego.”Kimiko, giovane scrittrice di romanzi d’amore, esce con Gorō. Una sera, dopo una visita all’acquario di Tōkyō per vedere i delfini, fanno l’amore, ma Kimiko capisce subito che la loro stor…

Il Premio Capri 2011 a Banana Yoshimoto

Il Premio Capri 2011 a Banana Yoshimoto

Banana Yoshimoto ha vinto il Premio Capri 2011. Durante la cerimonia di premiazione che ha avuto luogo sabato 2 luglio alle ore 20 all’Hotel Palma di Capri, la scrittrice ha letto un racconto inedito sulla tragedia dello tsunami che ha recentemente colpito il suo Paese.

"Un possibile destino di gioia. La svolta di Banana Yoshimoto". Paolo Salom su Delfini

‟La Yoshimoto dimostra di non aver perso la sintonia con la gioventù disillusa del suo Paese. Eppure questo racconto contiene novità nell'universo che si spalanca quasi di sorpresa su un possibile destino di gioia, se non proprto di felicità consapevole.”

“Non cercate la felicità”. Incontro con Banana Yoshimoto

‟La felicità? Arriva all’improvviso, indipendentemente dalla situazione e le circostanze del momento, tanto da sembrare spietata. Un colloquio Banana Yoshimoto in occasione dell’uscita del suo nuovo romanzo, Ricordi di un vicolo cieco.
Delicatezza, mistero, amore per la vita... Torna Banana Yoshimoto

Delicatezza, mistero, amore per la vita... Torna Banana Yoshimoto

In Giappone sono i giorni dell'Hanami, (letteralmente, “godere della fioritura”). Sono i giorni della rinascita, della bellezza e della fragilità dell'esistenza incarnate nel fiore che sboccia. Banana Yoshimoto sonda e affronta da sempre, in modo unico e inconfondibile, i significati dell'Hanami. In questo momento dell'anno così speciale Zoom le rende omaggio con cinque nuovi ebook.

Il mio antidepressivo è Dario Argento. Intervista a Banana Yoshimoto

‟C’è qualcosa che odia più di un’intervista?”. ‟Niente”. Banana Yoshimoto sorride, educata e indecifrabile come un ideogramma. Ha un vestitino a fiori e un fantasma tatuato sulla spalla. Scosta i capelli con due dita e spiega: ‟È un personaggio manga”.

Yoshimoto: ‟I milanesi hanno voglia di vivere”

Banana Yoshimoto, la 43enne scrittrice giapponese che debuttò con Kitchen nel 1988 o che oggi è l’idolo di intere generazioni di lettori, intervistata in in occasione della ripubblicazione di un saggio che la riguarda, Il mondo di Banana Yoshimoto scritto da Giorgio Amitrano, dichiara il suo amore per Milano e parla della crisi spirituale del Giappone...

Banana Yoshimoto. Giapponesi e quarantenni nel mezzo di una crisi di nervi

L'autrice più famosa del Giappone e la principessa esaurita: due donne e un destino che ha molto in comune. Perché? "Siamo nel cuore di una lotta generazionale… Avere quarant'anni in Giappone significa vivere in una terra di mezzo, sospesa tra i più tradizionalisti, che non riescono a stare al passo coi tempi, e i giovani che si godono il benessere economico con spensieratezza. Noi non ci identifichiamo con nessuno di questi due modelli. Anche Masako probabilmente ha questa difficoltà. Arranchiamo e cerchiamo a tentoni un nuovo sistema di valori". Banana è un po' l'icona vivente di come questa ricerca di nuovi valori possa portare a un processo di integrazione tra vecchio e nuovo. Lei ha un pupazzetto buffo (il fantasmino Q- Taro) tatuato sulla spalla sinistra e ascolta i Red Hot Chili Peppers, ma è in grado di celebrare la meticolosissima cerimonia del Tè. Ha una passione irremovibile per l'ultratradizionale "teatro No", ma poi si scopre che il suo regista preferito è Dario Argento: "Quando ho visto per la prima volta Suspiria, a 14 anni, ho capito di non essere sola".