Giorgio Bocca: Inventarsi un nemico per poterlo distruggere

22 Aprile 2004
Il nemico minaccia, incombe, avanza. Quale nemico? Il mondo a rischio? Il terrorismo internazionale? Il pericolo giallo? Il nemico c´è, deve esserci, se no per quale oscura ragione staremmo tutti armandoci e stringendoci a difesa? Gli Stati Uniti spenderanno nel riarmo 400 miliardi di dollari più di tutta l´Europa messa assieme, Russia compresa. Hanno già speso una montagna di miliardi per costruire lo scudo spaziale che funziona solo quando ´il pollo è legato´, quando sai tutto di un missile in arrivo, cioè quando c´è spazio e tempo quanti bastano per saltare tutti a pezzi. Intanto che lo mettono a punto, dei terroristi armati di temperini fanno cadere le due torri di Manhattan e si scopre che a rendere possibile l´incredibile impresa è stato il teorema americano, il dogma americano della libera impresa privata: gli aeroporti americani sono privi di un servizio di guardia pubblico, stabile, omogeneo, si affidano per risparmiare a imprese private che a loro volta, per ´tagliare i costi e creare valore´, si servono di personale mal pagato e scadente, come fanno gli ospedali che quando scoppiò la psicosi dell´antrace non sapevano che fare. Ma anche noi europei siamo preoccupati, angosciati dal nemico ante portas. Il professor Romano Prodi, uomo di pace cristiana, vuol fare entrare nell´Unione europea anche i paesi balcanici. Fra pochi anni i membri della Ue saranno 25 o 30 e potranno mettere in campo due o tre milioni di soldati che, sommati a quelli americani, formeranno l´armata più gigantesca che si sia mai vista al mondo. Per combattere chi? Il terrorismo internazionale? Il pericolo giallo? Poi c´è il cavalier Berlusconi che si è messo in testa di fare entrare nella Ue anche la Russia del suo amico Putin e quando si mette in testa una cosa, lui prima o poi ci riesce. Vi rendete conto? Si tratterebbe di altre 400 divisioni più qualche migliaio di missili nucleari, non tutti in buono stato, d´accordo, ma quanti bastano a distruggere l´intero pianeta. A questo punto, tutti assieme per la difesa dell´Occidente, si tratterebbe di muover guerra a un miliardo e passa di cinesi e magari a un altro miliardo di indiani. Gli americani saranno già pronti entro l´anno a far intervenire le loro armate in ogni parte del mondo nel giro di una decina di giorni. Ci sarebbero poi gli altri nemici che ci siamo fabbricati con le nostre mani: la fame, le malattie infettive, l´inquinamento dell´ambiente, la droga, insomma la società umana ad alto rischio alla ricerca di un nuovo ordine. Sarà questo il nemico vero? Se sì, perché mai le nazioni più ricche e forti del mondo si rifiutano accanitamente di rispettare il diritto internazionale, le regole internazionali per salvare il mondo dall´autodistruzione? Forse perché il nemico vero siamo noi che abbiamo creato e vogliamo difendere il mondo così come è diviso fra ricchissimi e poveri. Ma il guaio di questo mondo a rischio è che nessuno può sentirsi sicuro, che più le armi crescono in potenza distruttiva e più sono attaccabili dagli uomini armati di temperini. Il nemico che insidia il benessere dei privilegiati c´è, sono i poveri ma non si sa come combatterli. Solo i bestioni deficienti della Lega possono proporre di affondarli a cannonate senza farci impressionare dal colore del mare che muterà da azzurro in rosso. Capita a volte di riflettere sulla vendetta di Hitler e sulla sua promessa di tornare, "ma questa volta cattivi". Con tanti aerei e carri armati da poter fare del mondo un deserto. Se siete capaci di un´ altra previsione, ditecela.

Giorgio Bocca

Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Feltrinelli ha pubblicato …