Ciao Maurizio

23 Luglio 2004
Esco da un anno pieno di fallimenti. L'ennesimo, dopo una lunga serie. Ho 38 anni, sono divorziata, ho un figlio; una costellazione di abbandoni. Ho sempre pensato che fosse colpa mia, ho cercato di cambiare, ma ho fallito miseramente e sempre allo stesso modo. L'ultimo, dopo un corteggiamento serrato di 10 mesi, dopo che mi sono decisa a dargli una possibilità, dopo che l'ho fatto entrare nella mia vita, mi ha colpita a tradimento, tirando in ballo angosce da confronto con il mio ex marito e la mia vita così complessa, una mancanza di ruolo biologico con mio figlio, sforzi vari pr sopportare la situazione ecc. Nella realtà aveva altre fanciulle sparse qua e la, sicuramente più libere e meno problematiche di me. Alla fine, credimi, sono sfinita: mi chiedo com'è che siano tutti allo stesso modo, distanti, indifferenti alle stesse cose. Immaturi. Diversi. Mi chiedo se a questo punto, veramente, uno vale l'altro. Troppa scelta? Può darsi. Troppe donne disinibite e intraprendenti? Forse. E magari io sono troppo mamma per restare fuori la notte e non preoccuparmi di mio figlio, ma sono felice così. La verità è che non credo più negli uomini, e non credo più nelle teorie che mi vogliono inseguire uomini dello stesso tipo. Non credo più neanche che la spegazione di tutto sia nel rapporto conflittuale con mio padre, o in quello con mia madre. Vedi Maurizio, il mondo è cambiato, gli uomini sono cambiati e a me non va più di avere a che fare con persone senza dignità, onore, valori. In un mondo che se ne va a rotoli dietro falsi miti, bellezze costruite negli istituti di bellezza e nelle palestre, io preferisco mio figlio, la mia vera e unica famiglia. Anche se adesso mi sento calpestata e umiliata, sconfitta, stropicciata e gettata in una pattumiera.
Nadia

RISPOSTA
Spero ardentemente Nadia che la tua vera, unica famiglia sia quella che tu ancora non riesci a vedere. Una famiglia di gente speranzosa e feconda, ricca di dignità e allegria. Una famiglia fatta non di due, ma di tre, cinque, dieci componenti, quanti ce ne stanno in un'anima che si dispiega nella vita con amorevolezza e fiducia. Dalla pattumiera in cui ora ti trovi niente di tutto questo è possibile. La prima cosa da fare per uscirne è compiere lo sforzo eroico di pensare che no, non sono tutti uguali. In verità non sono tutti uguali; forse lo sono quelli che abitano nella tua via, che lavorano nella tua azienda, che frequentano lo stesso tuo caffè. Forse, ma non tutti gli uomini del mondo, non tutti quelli che puoi incontrare. Non sono così critico nei confronti di me stesso da pensare che sia così, e, te lo giuro, conosco addirittura dei miei colleghi maschi, migliori di me. Migliori anche nelle contingenze per niente facili, come quella di amare una donna che ha avuto già una vita, una vita non insignificante; a tutti gli effetti. E se è vero che il mondo è cambiato, non è cambiato tutto; e se molto è cambiato in peggio, forse qualcosa è addirittura cambiato in meglio. Devi, credo, semplicemente allargare il tuo orizzonte, metterti in viaggio abbastanza libera e speranzosa da poter fare incontri, veri incontri. Libera, permettimi di darti un consiglio, anche portando con te il grande amore per tuo figlio. Crescerà bene, davvero molto bene, e sarà un uomo migliore di molti che hai conosciuto, se vivrà con una madre in un universo aperto, se saprà che sua madre è felice per molte cose e non solo concentrata su di lui.

Maurizio Maggiani

Maurizio Maggiani (Castelnuovo Magra, La Spezia, 1951) con Feltrinelli ha pubblicato: Vi ho già tutti sognato una volta (1990), Felice alla guerra (1992), màuri màuri (1989, e poi 1996), Il …