Gabriele Romagnoli: Olimpiadi - Forza Paraguay

24 Agosto 2004
Il mondo ha un occhio solo e lacrimando guarda la squadra di calcio irachena. Ogni sua vittoria è salutata come un balsamo sulle ferite di Baghdad. Le tv ci mostrano uomini festanti nei caffè, i giornali intervistano l' allenatore Ali Mastella, che c' era anche sotto Saddam, i greci adottano la squadra mascotte e tutti la vogliono in finale per dare un lieto fine alla favola. Resta solo un ostacolo: il Paraguay, prego si scansi, che abbiamo un popolo da consolare. Un momento. Il giorno in cui la nazionale paraguayana è partita bruciò un supermercato ad Asuncion. Morirono centinaia di persone. Non si conta il numero di volti sfigurati. Gli Usa hanno mandato 90mila centimetri quadrati di pelle sintetica e ne sono già stati usati 25mila. Appresa la notizia, il capitano della squadra Gamarra disse che avrebbero giocato per chi soffriva. Che nel suo Paese sono tanti: il 40% vive sotto la linea di povertà, il reddito medio è di 4mila euro l' anno, l' inflazione all' 11%, la valuta locale, il guarani, ha dimezzato il suo valore rispetto al dollaro in quattro anni. La corruzione è diffusa. L' economia occulta vive di riciclaggio, cannabis e trasporto della cocaina verso chi ha soldi per comprarsela. Dal ' 47 governa lo stesso partito, tra generali, golpisti e populisti. L' ultimo della serie, Nicanor Duarte, è andato al potere giusto nell' agosto di un anno fa. E' molto qualificato per la missione: ha esordito nella vita come giornalista sportivo. Come lui m' insegna la semifinale di domani a Salonicco è solo una partita di calcio senza ulteriori significati. La vinca il migliore. Forza Paraguay.

Gabriele Romagnoli

Gabriele Romagnoli (Bologna, 1960) Giornalista professionista, a lungo inviato per “La Stampa”, direttore di “GQ” e Raisport è ora editorialista a “la Repubblica”. Narratore e saggista, il suo ultimo libro è …