Michele Serra: Qui Montecarlo, anzi San Pietro

08 Aprile 2005
Apparentemente, i sei network tv italiani hanno seguito l'agonia e la morte del Papa in modo identico. In realtà, sotto la stessa inquadratura di piazza San Pietro in onda su tutte le reti, appariva spesso una scritta in sovrimpressione: "Questa immagine si distingue da quelle in onda sulle altre reti solo per dieci piccoli particolari. Sapreste dire quali?"
La risposta esatta era:
1 La guardia svizzera di spalle su Raiuno, per un errore di messa a fuoco delle telecamere, aveva le righe rosse e le righe gialle della divisa invertite rispetto alla stessa guardia svizzera in onda altrove.
2 L'inviato di Raitre era lo stesso di Raidue, ma si pettinava con la riga a destra o a sinistra a seconda del collegamento.
3 Il vaticanista di Raiuno ha sostenuto che "questo Papa era amato soprattutto dai giovani", quello di Raidue ha detto "soprattutto i giovani amavano questo Papa", quello di Raitre "amavano il Papa soprattutto i giovani", quello di Retequattro "era soprattutto il Papa amato dai giovani", quello di Canale 5 "Papa giovani amato dai soprattutto questo", quello di Italia 1 "giovani soprattutto questo Papa amato dai".
4 Subito dopo il Te Deum tutte le reti hanno fatto un primo piano del coro delle focolarine in piazza San Pietro. Solo Retequattro, per un disguido, si è collegata con l'inviato a Montecarlo per l'agonia di Ranieri. Fortunatamente il parlato era identico - "il mondo in ansia" e tutto il resto - e il collega ha avuto il sangue freddo di sostenere che la curva della Rascasse e il Casinò erano via della Conciliazione gremita di giovani. Ha anche intervistato Liz Taylor, che stava uscendo da un bar, presentandola come un compagno di seminario del Papa.
5 La frase "il mondo è in ansia per la salute del Santo Padre", ripetuta su tutte le sei reti, è stata sostituita, senza avvertire i superiori, solo dallo speaker di Italia 1, che ha detto "il mondo è preoccupato per la salute del Papa". È stato licenziato.
6 A tarda notte Raitre ha mandato in onda, in esclusiva, le immagini di una colonna di linguisti, italianisti e semplici cittadini esasperati, bloccata dalle forze di sicurezza mentre tentava di raggiungere gli inviati dei telegiornali con una scorta di dizionari dei sinonimi e dei contrari.
7 Il servizio sulla giovinezza di Karol Wojtyla a Cracovia era identico su tutte le reti, tranne Italia 1 che, avendo perso la pizza con il filmato, ha improvvisato una diretta da Cracovia, con l'inviato che fingeva di essere nella Polonia del 1949. Per rendere verosimile la scena si era vestito in bianco e nero con il bavero rialzato, ma è stato tradito dal fatto che la piazza principale della città, alle sue spalle, era a colori e gremita di rosticcerie.
8 Negli approfondimenti in studio gli ospiti erano sempre: un vescovo, uno dell'Opus Dei, un teologo svizzero, un politico democristiano (ovvero, uno qualunque dei politici italiani, di destra e di sinistra), un prete, un vaticanista, una badessa, un professore di diritto canonico e infine, per garantire la laicità, un'attrice americana che vive da molto tempo in Italia e si è convertita grazie a questo Papa. Per andare in onda sulle diverse reti gli ospiti cambiavano rapidamente di posto a ogni collegamento, divertendosi molto perché uno rimaneva sempre in piedi come nel gioco dei quattro cantoni. Su Raitre, a tardissima notte, la badessa e il teologo svizzero sono andati in onda dopo essersi scambiati gli abiti per farsi quattro risate.
9 La formula ecumenica "anche musulmani ed ebrei piangono per il Papa" dev'essere piaciuta molto ai direttori di rete, perché con il passare delle ore si è trasformata in una gara al rialzo. Di rete in rete, di speaker in speaker, si è saputo che piangono per il Papa anche buddisti, induisti, zoroastriani, testimoni di Geova, mormoni, scintoisti, taoisti, confuciani, seguaci del Dio Oberon, devoti del Tempio di Urk. Alla quarantaseiesima ora di diretta, nella speranza di aggiudicarsi la contesa, Bruno Vespa ha dichiarato che piangono per il Papa anche le sacerdotesse amazzoni del pianeta Halamal. Il teologo svizzero presente in studio non ha potuto opporsi perché si era addormentato.

Michele Serra

Michele Serra Errante è nato a Roma nel 1954 ed è cresciuto a Milano. Ha cominciato a scrivere a vent’anni e non ha mai fatto altro per guadagnarsi da vivere. …