Giorgio Bocca: Primarie nel centrosinistra. Il rispetto per gli elettori

20 Giugno 2005
Lo spirito santo ha visitato gli uomini dell’Ulivo o dell’Unione o come si voglia chiamare la coalizione di centrosinistra. è stato raggiunto un accordo per fare le primarie e poi andare assieme alle elezioni politiche. Aveva ragione chi diceva che il centrosinistra potrà vincere queste elezioni solo grazie a Berlusconi e alla sua inesausta capacità di provocazione. Forse a far rinsavire l’opposizione è stata la proposta di Berlusconi al leader della Margherita di passare armi e bagagli nella Casa delle libertà, cioè di suicidarsi politicamente. Ci si chiedeva perché c’è voluto tanto tempo per recuperare il comune buon senso secondo cui uniti si vince e divisi si perde ma non stiamo a piangere sul latte versato, sulle isterie dei politici, sulle loro irragionevoli ambizioni e presunzioni personali. Grazie alla mediazione di Fassino e di altri ragionevoli esponenti dei Ds la pace è fatta e si spera che duri fino al giorno di andare al voto e possibilmente di liberarci della vistosa ma non sempre gradevole compagnia berlusconiana. Come sono andate le cose? Apparentemente nel più semplice dei modi, il professor Romano Prodi ha alzato il telefono e ha chiamato Francesco Rutelli per fargli questa proposta: sono pronto a un sacrificio pur di salvare l’unità, smettiamola di litigare, facciamo queste primarie assieme anche se ci presenteremo con proprie liste nel proporzionale alle elezioni del 2006. Rutelli ha dato il via libera all’accordo che conferma e rafforza la leadership del professore ed evita la scissione nella Margherita. Tutto bene anche se il gioco è stato, come dire, piuttosto pesante. Nessuno mette in dubbio che la mediazione dei Ds sia stata saggia e tempestiva ma non si può dimenticare che la partita si è decisa con la minacciata scissione dei prodiani della Margherita e con la conta delle forze, quel cinquantasette per cento attribuito dai sondaggi a un centrosinistra guidato dalla lista Prodi. «Io ho sempre avuto fiducia» ha dichiarato Rutelli ‟che la situazione difficile creatasi si sarebbe risolta. Penso che con Prodi ci vedremo già domani”. Al popolo del centrosinistra par di essere uscito più che da un contrasto politico da un incubo. Ma come! Dopo anni di schiacciante predominio della destra, dopo avere assistito impotenti alla sua distruzione dello Stato, al ritorno dei post fascisti al governo, alla presa di possesso delle televisioni della pubblica amministrazione, dello spettacolo, di tutto l’aria sembra cambiata, si vincono le elezioni amministrative, si allontana lo spettro di un regime grigio ma implacabile nella sua capacità di addormentare ogni opposizione, di ridurre tutti e tutto alla mediocrità del consumismo televisivo di massa, si vede in concreto la possibilità di frenare il disastro, di salvare il Paese da una decadenza umiliante, di smentire la maledizione di una Italia sempre pronta a ritornare al passato, al suo nazionalismo retore e ladro, ai suoi localismi egoisti o beceri e voi dei partiti vi rimettete a litigare sul nulla o sul piccolo? Era già con l’acqua alla gola il regime dei moderati che moderati non sono per nulla nel mettere le mani sulla cosa pubblica, sulla costituzione, sui diritti conquistati nelle lotte sociali, sulla sanità, sulla scuola, e la sinistra, l’Italia che non sopporta le moderazioni del privilegio, ricomincia imperterrita a dividersi, a sbagliare, a cedere agli opportunismi come se fosse presa da una ventata autolesionista. Eccola cadere in tutte le trappole del cavaliere, abbassare la guardia, lasciare che la malavita torni padrona di città e regioni, e perdere il tempo in discussioni inutili. No, non può essere, non può girare sempre storto. Ecco perché la pace che sembra tornata nell’Unione appare miracolosa, un soffio miracoloso dello spirito santo, sfuggito per una volta al cardinal Ruini. Un sentimento di sollievo ha accolto la buona novella. ‟Credo - dice D’Alema - che Prodi abbia compiuto un gesto di grandissima responsabilità, che abbia indicato nei diversi colloqui la via per uscire dalla crisi che si è aperta dopo le decisioni prese dalla Margherita”. L’accordo va bene anche a Bertinotti che dice: ‟Le turbolenze che si sono registrate nel centrosinistra hanno determinato una situazione di grave disagio nel popolo dell’Unione. Oggi a maggior ragione si sente l’esigenza che l’alternativa a Berlusconi si consolidi nell’unica forma possibile che è quella dell’unione”. Tutti contenti e ragionevoli oggi, soprattutto D’Alema: ‟Noi avevamo delle perplessità sullo svolgimento delle primarie ma siamo convinti che in questo momento ognuno debba fare un passo indietro. Le primarie possono essere il momento per rafforzare la leadership di Prodi ma anche per portare all’attenzione di tutti i cittadini le idee fondamentali per il futuro del Paese”. Speriamo che qualcuno sappia esporle in un modo più comprensibile di quanto è accaduto per il recente referendum.

Giorgio Bocca

Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Feltrinelli ha pubblicato …