Giorgio Bocca: Nel paese di Ciampi Prodi e Cofferati

08 Luglio 2005
Fra i politici che parteciperanno alle elezioni primarie del centro-sinistra, Romano Prodi risulta il grande favorito con più del 60 per cento dei voti. Segue a 18 Fausto Bertinotti e poi c'è il vuoto. ‟Ho chiesto a mia moglie: "Come te lo spieghi?". Ha risposto subito: "Perché è una persona che puoi capire, di cui ti puoi fidare, che ha una famiglia rispettabile, che sa di economia, che conosce la politica. Quanti ne abbiamo ancora così nel nostro paese?". ‟Deve essere così, speriamo che sia così, che il governo del nostro paese sia affidato a una persona affidabile e normale, che sia finito questo orrendo intermezzo di non persone, di non normali, di dilettanti della politica un po' matti e un po' cialtroni, la terribile genìa uscita dalle visceri del nostro populismo, villana, volgare, a cui imitazione un'orda di comici che non fanno ridere, di cronisti che non sanno scrivere, di arrivisti senza qualità ha occupato la scena. Siamo talmente abituati alla storia all'incontrario, al peggio che vince, all'assurdo che prevale, che la notizia di un Prodi favorito nelle primarie, cioè di una persona riconosciuta, stimata dalle persone normali che hanno studiato, lavorato, cercato di avere la fedina penale pulita, arriva come una buona notizia. Insomma, fa piacere che il consenso vada a uno che ha rispetto di se stesso, che non ha una corte di ‟nani e di ballerine”, che non pensa di poter comperare tutto e tutti. ‟Un'altra persona che gli italiani hanno apprezzato in questi giorni è il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, che ha avuto il coraggio di ricordare ai movimentisti della sinistra che la democrazia senza legalità alla lunga non paga, non regge. ‟Cofferati mi ricorda Giorgio Agosti, il questore di Torino della liberazione. Noi partigiani scorrazzavamo in auto senza patenti e senza essere i proprietari delle macchine e lui, fra il nostro stupore e lo sdegno, un mattino fece mettere dalla polizia dei posti di blocco, requisì le auto, ristabilì la legalità e ci rimandò a casa in autobus o in treno.”Quando Cofferati era alla guida del sindacato e portava in piazza milioni di persone, molti di noi erano caduti nella tentazione di farne l'uomo della fortuna, l'homme fatal, il trascinatore e ci deluse vederlo ripiegare sulla legalità di una elezione amministrativa. Ma la persona Cofferati sa quello che vuole e sa anche quello che va fatto, sa che lavorare a un'amministrazione di sinistra seria, accettabile da tutti perché legale, porta più lontano che lasciarsi trascinare dalle lotte per il potere dentro i partiti. E se non porta più lontano non importa, una persona vera deve sentirsi bene con se stessa, deve fare ciò che le sembra giusto. ‟Le critiche movimentiste a Cofferati sono sembrate capricci, stizze di bambini viziati: è stato brusco, non ci ha ricevuti immediatamente, non ha saputo prenderci per il verso giusto. Ma il buon sindaco è uno che fa rispettare la legge o uno che si preoccupa unicamente delle pubbliche relazioni? ‟Un'altra persona che ha aiutato gli italiani ad attraversare questo penoso intermezzo della loro storia è il presidente Carlo Azeglio Ciampi, un uomo di finanza, di economia che ha rivelato alte qualità umanistiche, pronto anche a usare le ingenuità che toccano il cuore della gente come affidare la ricostruzione della patria, della nazione al canto di un inno retorico e strombettante come il nostro nazionale. ‟Ma è stata la sua persona, la sua educazione, il suo stile risorgimentale, il suo senso di un servizio pubblico rispettato e rispettabile, a tener viva la speranza in uno Stato, in una società priva di tutte le arroganze e prepotenze e gaffe dei parvenu che cercano di distruggerla senza rispetto della persona umana.

Giorgio Bocca

Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Feltrinelli ha pubblicato …