Giorgio Bocca: Primarie. Quel voto contro le menzogne

28 Ottobre 2005
Provo a spiegarmi le ragioni per cui i quattro milioni di voti alle primarie mi hanno allargato il cielo e restituito aria respirabile.
La prima è che una maggioranza di concittadini non vuole vivere in un paese in cui un mafioso calabrese uccide a rivoltellate in pieno giorno in un seggio elettorale il vicepresidente della Regione e poi si allontana a piedi, senza fretta, atteso da un complice. Rappresentazione della criminalità trionfante, conferma che in un terzo abbondante del paese i delinquenti dettano la loro legge e ignorano la legge comune.
La seconda è che la penso esattamente come Eugenio Scalfari quando scrive su ‟Repubblica” che non riesce a prendere sonno quando pensa che Silvio Berlusconi possa insediarsi al Quirinale come presidente della Repubblica. Non è un incubo? Non è una accettazione del mondo alla rovescia? Capo dello Stato uno che lo ha picconato di continuo, esortando i cittadini a non pagare le tasse, facendo votare alla sua maggioranza leggi ad personam, avendo per consigliere un azzeccagarbugli che ha l'impudenza di dichiarare che una legge fatta per favorire un complice dell'autocrate può essere una buona legge?
La valanga inaspettata di voti per una democrazia di persone normali come Romano Prodi mi lascia sperare che si rimetta un minimo di ordine nella storia, che finisca una revisione storica che ferisce la memoria delle vittime. Alle nostre spalle c'è una storia che non ammette né se né ma, la storia del nazismo, una aberrazione a cui si crede a stento, ma vera. C'è nella storia del Terzo Reich scritta da Deakin un capitolo lungo più di cento pagine che ha per titolo: 'Il Nuovo ordine'. Cento pagine di orrori senza fine in cui si spiega, nel dettaglio, come si fosse superato ogni limite alle barbarie e alla ferocia, come la crudeltà irragionevole fosse diventata il vanto di una società politica. E come essa rappresenti una inevitabile chiamata di correo per tutti coloro che ne furono complici come i fascisti di Salò. E come sia ripugnante la cancellazione delle memorie, il quotidiano compianto delle anime tenere, in televisione e sulla stampa, per quanti furono complici di quell'orrore. Il capitolo sul 'Nuovo ordine' supera le cento pagine ed è la negazione di ogni patto sociale, violenza pura, crudeltà senza limite, vanto della spietatezza, efferatezza brutale. E allora, cosa vuole questo revisionismo storico? Parificare chi si oppose all'eccidio a chi lo compì?
L'ondata di voti per una democrazia diversa mi fa sperare che sia giunta l'ora di distinguere fra la democrazia autentica, della Costituzione repubblicana, e la democrazia parlamentare come è stata gestita dai furbetti della corruzione e della impunità. Il voto delle primarie sarà anche stato un voto elettorale a favore di Prodi, ma è stato soprattutto un voto extra elettorale contro l'autocrazia in formazione di una cricca economica e politica che vuole tutto e subito: la presidenza del governo e dello Stato, un'opposizione addomesticata, i giornali, le televisioni, lo spettacolo, le istituzioni culturali, lo sport e anche la malavita organizzata che uccide in pieno giorno, che organizza le elezioni alla siciliana dei 61 seggi vinti dal Polo su 61. È l'espressione quasi divina, di una verità liberata, di una giustizia liberata, di un popolo liberato dalle sue paure e dalle sue rassegnazioni.
Il mondo è globale nel male come nel bene. Pieno di violenze, di sopraffazioni e di conferme demoniache. Come questo nuovo autocrate russo, tanto amato dal nostro presidente, che regala le aziende di Stato e migliaia di miliardi al suo complice, riparato all'estero. Ma è anche la speranza di questo voto popolare contro le menzogne e le iniquità.

Giorgio Bocca

Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Feltrinelli ha pubblicato …