Michele Serra: L’amaca di sabato 12 agosto 2006

28 Agosto 2006
Il catto-cattolico Antonio Socci si domanda, piccato, perché mai al meeting di Rimini sia stato invitato il diessino Bersani, che con il pensiero di don Giussani c’entra poco. Ora, a parte che il pensiero di don Giussani è di tale maestosa e criptica complessità che può tranquillamente riguardare anche Eros Ramazzotti, viene da chiedersi perché mai si organizzino dibattiti, in giro per l’Italia, se non per dibattere, e cioè per mettere a confronto opinioni e culture differenti. La sortita di Socci fa il paio con quelle di chi critica Bertinotti perché va a parlare con i giovani di An. Il virus della purezza identitaria è sempre stato pernicioso, ma negli ultimi tempi, con quello che succede in giro per il mondo, è diventato letale. Non se ne può più di tribù politiche, di clan culturali, di famigliole agguerrite che si riconoscono dall’odore, e respirano a pieni polmoni solo quando l’aria è quella (viziata) del proprio tinello. Aumentando confusione e paura, aumentano le opinioni cazzute: che suonano cazzute, appunto, e finiscono sui giornali sempre molto ghiotti di frasi trancianti. Ma rimangono il frutto di confusione e paura. Quando incombe l’atomica, aprire il proprio grazioso ombrellino e sentirsi al riparo è parecchio sciocco. Eppure, guarda quanti ombrellini aperti che si vedono in giro.

Michele Serra

Michele Serra Errante è nato a Roma nel 1954 ed è cresciuto a Milano. Ha cominciato a scrivere a vent’anni e non ha mai fatto altro per guadagnarsi da vivere. …