Domenico Starnone: La rivelazione del Cavaliere

28 Novembre 2006
Silvio Berlusconi ha dato da tempo il suo peggio e la vicenda politica di cui è stato ed è protagonista appare sempre meno avvincente. Meglio, adesso, è seguire il suo modo di rappresentarsi come essere umano avanti negli anni. Fino al malore di un paio di giorni fa sembrava uno spot sulla necessità di portare l'età pensionabile a ottantacinque anni. Ai normali cittadini settantenni, che hanno sgobbato duramente nell'arco della vita e ora, parecchio ammaccati, vivacchiano con una pensione non esaltante, il leader della Casa delle libertà, col suo aspetto, suggeriva di essere mal riusciti non solo socialmente ma anche fisicamente, I settantenni reali, infatti, hanno un corpo senza trucchi che gli dice, ogni giorno di più, che la vecchiaia non è stata abolita. Ma a guardare il proprietario di televisioni, a leggere di lui, gli anziani si sentivano o geneticamente sfortunati o come se ci fosse una congiura del padreterno ai loro danni. La finta buona forma di Berlusconi sembrava dimostrare che non si è allungata la vecchiaia ma la giovinezza, si resta giovani e gran lavoratori per sempre, addirittura non si muore più. Quell'uomo coi capelli nerissimi e scarse rughe, se solo apriva bocca aveva la funzione di quei vecchi che raccontano a un loro coetaneo credulone di vincere gare di ballo, giocare a calcetto, andare a letto con giovani e belle donne; tanto che il poveraccio si deprime e va da uno psicologo per dire: dottore, quelli raccontano tante belle cose, e io, io che devo fare? E lo psicologo prescrive, a mo di cura: racconti anche lei. Vale a dire: reciti, finga; se i suoi amici raccontano frottole, le racconti pure lei. Per essere vecchi-non vecchi, insomma, l'unica via è truccare le carte, ingannare, ingannarsi.
Perciò il malessere recente del leader è un fatto importante. Se, oltre che avere cedimenti reali, ne fingesse anche qualcuno in diretta, potrebbe dare inizio a un altro periodo della sua vita, questa volta meritorio: smettere di fare invidia alla gente comune; svelare col suo stesso corpo che la vecchiaia esiste ancora, fa parte della condizione umana; e che ritardare l'età della pensione è una crudeltà. A meno che non si viva in permanenza in uno spot, di quelli dove i vecchi sono giovani e non si capisce se uno ha la dentiera oppure no.

Domenico Starnone

Domenico Starnone (Napoli, 1943) ha fatto l’insegnante e il redattore delle pagine culturali del ‟Manifesto”. Oltre a opere narrative, ha scritto molti libri sulla vita scolastica (da cui sono stati …