Giorgio Bocca: Perché Msi e An per me pari sono

03 Gennaio 2007
Donna Assunta Almirante, la vedova di Giorgio Almirante fondatore del Msi in una intervista a ‟La Stampa” chiarisce alcuni aspetti del neofascismo italiano. Il primo è che questo neofascismo è la copia conforme di quello di regime: un ceppo originario socialfascista, autoritario, mussoliniano in cui si è appaiato in Alleanza nazionale un fascismo borghese di regime.
L'interessante dell'intervista di donna Assunta è che in questo ibrido politico la forza dirigente e portante è ancora quella missina, che cioè Alleanza nazionale resta un partito fascista.
Dice donna Assunta: "Fra An e Msi non c'è differenza. La casa è la stessa, le persone che vi abitano pure, la via politica del partito non è cambiata".
"Scusi", le chiede l'intervistatore, "ma Fiuggi?". "A Fiuggi si va a bere l'acqua minerale per curare i reni. Il partito è ancora quello e l'elettorato, sebbene sia aumentato, anche. Fini sta sbagliando. Non capisce che la sua gente non vuole perdere la sua identità. Fini è giovane, non ha vissuto la parte più dura della nostra storia, quella che hanno vissuto i Matteoli, i Nania, i La Russa, i Gasparri che erano giovani di piazza. Io sono felice di celebrare con loro la storia gloriosa degli uomini che hanno fatto quel partito".
Fa eco alla vedova Almirante Maurizio Gasparri: "Io non mi vergogno delle mie origini politiche, anzi ne vado orgoglioso".
Dice la vedova Almirante che il partito neofascista di Alleanza nazionale non vuole perdere la sua identità, ma la vera identità del partito neofascista è di esserne priva, di comporre tutte le contraddizioni come del resto fa donna Assunta per la sua biografia. Lei è fascista ma nel suo cuore anche di sinistra, suo marito a volte aveva l'impressione dell'aver sposato una comunista.
La ubiquità ideologica è tipica dei fascismi: non era nazional socialista il regime nazista? Non era sociale la repubblica di Salò?
Il primo poteva così permettersi di avere strutture e valori medioevali e pratiche schiavistiche, la seconda di resuscitare le corporazioni avendo per motto di ‟andare verso il popolo”.
A oltre mezzo secolo della sua presunta morte, il fascismo italiano conosce una nuova fortuna non avendo fatto nulla per meritarla. Il suo vergognoso passato trova per strada le vergognose giustificazioni del revisionismo storico: è rimasto legato fino all'ultimo al nazismo delle camere a gas? Sì, ma lo ha fatto per rimaner fedele al compagno d'arme.
Poi con i suoi ‟ascari” ha venduto i suoi voti alla Democrazia cristiana? Sì, ma lo ha fatto per salvare l'Italia dal comunismo.
Ha poi compiuto il suo impudente voltafaccia con la visita al sacrario dell'Olocausto a Gerusalemme? Sì, ma in difesa della civiltà cristiana minacciata dal terrorismo islamico.
Alleanza nazionale è la più fedele alleata di Berlusconi, cioè della borghesia capitalista per cui il socialista Mussolini aveva seminato di mine la pianura padana? Sì, ma come dice donna Assunta, sia lode ai sempre fascisti del Msi e di An per aver riportato il partito al governo del Paese.
Agli italiani questo fascismo visionario, arrogante nel vuoto, voltagabbana nei sacri ideali piace, lo vota, perdona i suoi delitti. È un modo di essere, di stare in politica disponibile, ma a parole fiero, onesto ma pronto ai buoni affari. È un fascismo che, come la Chiesa, concede a tutti le confessioni e i perdoni.

Giorgio Bocca

Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Feltrinelli ha pubblicato …