Elementi di critica omosessuale

di Mario Mieli

La proposta di Mieli, illustrata nel libro e sperimentata in prima persona con coerenza estrema, è un’utopia da vivere, partendo dal presupposto che la liberazione dell’eros nelle sue forme neglette e represse è il solo serio antidoto al predominio mortifero della Norma e del capitalismo. Si tratta, dice Mieli, di aprire una breccia nella psiche mutilata dalla dittatura della normalità per lasciar emergere la transessualità sepolta in ciascuno di noi, "l’ermafroditismo originario e profondo di ogni individuo". Questa opera di liberazione è alla base di un percorso di dissolvimento e ricomposizione dell’identità umana che mira al conseguimento di una nuova soggettività androgina e pansessuale. Temi di questo genere, cari anche a certa fantascienza, fanno di Mieli un anticipatore di molti successivi studi e riflessioni che, a partire dagli anni ottanta, hanno rimesso in gioco le categorie della sessualità in nome di una visione creativa dei concetti di genere, orientamento e identità sessuale. La ricetta di Mieli era impossibile, ma il suo orizzonte di pensiero è ancora oggi, anche più di ieri, in sintonia con linee di evoluzione culturale e sociale che vanno verso il superamento dei dualismi e degli interdetti di tradizione.
A conferma di questo fatto, la nuova edizione di Elementi di critica omosessuale, a cura di Paola Mieli e Gianni Rossi Barilli, include in appendice saggi di Teresa De Lauretis, Simonetta Spinelli, Tim Dean, David Jacobson, Christopher Lane e Claude Rabant: studiosi di diversa estrazione e diverse nazionalità che hanno trovato stimolante l’incontro con Mario Mieli.
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Mario Mieli

Mario Mieli (1952-1983) giovane e geniale intellettuale militante, autore anche di testi narrativi, poetici, politici, seppe sintetizzare le discussioni che animavano i gruppi gay, legando strettamente la teoria rivoluzionaria alla …

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