Il cacciatore nero

Forme Di Pensiero E Forme D'Articolazione Sociale Nel Mondo Greco Antico

di Pierre Vidal-Naquet

Il cacciatore nero è l’opera maggiore di uno dei massimi studiosi viventi del mondo antico. In queste pagine Vidal-Naquet non offre solo studi straordinariamente ricchi, innovativi, leggibili di un insieme di questioni specifiche di storia dell’età greca: lo statuto dei giovani, delle donne, degli schiavi nel mondo omerico e ateniese, i guerrieri, gli artigiani, la città, la terra. Vidal-Naquet mostra piuttosto, attraverso questi singoli ‟affondi”, l’unità di una cultura attraverso le sue diverse fasi e le sue molteplici manifestazioni: mitologiche, letterarie, politiche, sociali, filosofiche. La posta in gioco risulta, così, molto più alta rispetto a quella, pur rilevante, di una tradizionale storia del mondo antico, e anche rispetto a quella di una microstoria o di un’antropologia generale dell’uomo greco. Le risorse della storiografia, della filologia e dell’antropologia vengono infatti fatte convergere, in Il cacciatore nero, in direzione di una più ampia e radicale indagine intellettuale intorno ai meccanismi attraverso i quali una cultura produce senso, ai modi e alle fonti e ai limiti della ‟sensatezza” delle cose e del mondo in cui vive e abita una determinata umanità.
Il libro, uscito in edizione ridotta per Editori Riuniti nel 1988, viene ripubblicato nella versione completa.
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Pierre Vidal-Naquet

Pierre Vidal-Naquet (1930 - 2006), storico di fama internazionale, è stato direttore di ricerca all'école des Hautes Etudes en Sciences Sociales dal 1969 al 1990, anno in cui è succeduto …
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  • Marchio: FELTRINELLI
  • Data d’uscita: 22 Giugno 2006
  • Collana: Campi Del Sapere
  • Pagine: 386
  • Prezzo: 38,00 €
  • ISBN: 9788807104039
  • Genere: Saggistica, Università
  • Traduttore: Francesco Sircana
È morto Pierre Vidal-Naquet

È morto Pierre Vidal-Naquet

Lo storico Pierre Vidal-Naquet, autore de Il cacciatore nero è morto nella notte tra il 28 e il 29 luglio 2006. Un articolo di Luciano Canfora, apparso sul ‟Corriere della Sera” del 31 luglio 2006 ne ricorda la figura.