Libero Grassi

Storia di un'eresia borghese. NUOVA EDIZIONE RIVISTA E AMPLIATA

di Marcello Ravveduto

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Un’accurata e accorata biografia di un autentico eroe civile. Non un poliziotto, non un militare, non un politico ma un imprenditore che osò sfidare la mafia e fu ucciso per questo, nel silenzio delle istituzioni e delle associazioni di categoria. Un libro che racconta, con la passione della grande narrativa e il rigore del giornalismo d’inchiesta, la vita di Libero Grassi, l’imprenditore ucciso dalla mafia nel 1991 per il suo ostinato, pubblico rifiuto di pagare il pizzo. “Libero Grassi non è più l’industriale che ha negato il suo consenso alla mafia, ma l’emblema di una ribellione possibile. I quotidiani ripetono ossessivamente gli stessi termini. Su tutte spiccano due parole: simbolo ed eroe […].
Il 29 agosto del 1991, secondo l’Eurispes, è nata una figura imprevista, destabilizzante per la mafia e per lo stato che la combatte: la figura dell’eroe. Un eroe diverso da quelli belli, prepotenti e rampanti celebrati nei film, nelle riviste patinate e persino dai partiti politici degli anni ottanta. Un eroe, privo di particolari superiorità, che smaschera la pochezza dei finti coraggiosi, paladini del lusso, cultori dell’immagine ed esperti della comunicazione di massa. Uomini e donne normali il cui rigore morale individuale diviene, nella latitanza di personaggi pubblici carismatici, punto di riferimento sostanziale a cui affidare la difesa del bene comune.”

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Marcello Ravveduto

Marcello Ravveduto, ricercatore di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Salerno, studia la modernizzazione delle mafie e gli intrecci tra cultura popolare e mentalità criminale. Ha scritto Libero Grassi. …

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  • Marchio: FELTRINELLI
  • Data d’uscita: 20 Giugno 2012
  • Collana: Universale Economica Storia
  • Pagine: 432
  • Prezzo: 13,30 €
  • ISBN: 9788807723674
  • Genere: Tascabili
Capaci, 23 maggio 1992

Capaci, 23 maggio 1992

Sono passati ventidue anni dalla strage di Capaci e dalla morte di Giovanni Falcone, un giudice a cui era stata data una silenziosa delega in bianco per sconfiggere la mafia e che dalla mafia è stato neutralizzato mediante l’isolamento e la delegittimazione, con accuse di protagonismo, opportunismo e smania di potere, fino all’epilogo della strage.