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Tante curiosità sulla festa più magica dell’anno e sul suo influsso in letteratura
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I regali di Natale che hanno cambiato la storia della letteratura e altre storie natalizie letterarie
Un regalo di Natale può cambiarti la vita? In qualche caso sì.
L’anno è il 1956 e Harper Lee lavora come addetta alla vendita di biglietti aerei per la British Overseas Airways Corporation, lavoro che non la entusiasma e che soprattutto le impedisce di dedicarsi completamente alla sua vera passione: la scrittura. Se non fosse che, proprio quel Natale, i suoi amici Michael e Joy Brown (che come lei frequentavano il circolo di Truman Capote) le donarono una busta piena di contanti, con un biglietto che diceva: “Puoi assentarti dal tuo posto di lavoro per un anno e scrivere qualsiasi cosa tu voglia, buon Natale!”
Harper Lee li prese in parola e l’anno successivo consegnò agli editori Il buio oltre la siepe.
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di Harper Lee
Nuova traduzione di Vincenzo Mantovani - In un sonnolento paese del profondo Sud degli Stati Uniti l’avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d’ufficio di un afroamericano accusato di aver …
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Lewis Carroll e Louisa May Alcott: due scrittori, la stessa idea
Trovare il regalo di Natale giusto è sempre stato complicato, oggi come nell’Ottocento, ma per fortuna ci sono i libri: Lewis Carroll compose Alice nel paese delle meraviglie come dono per la figlia di una coppia di amici e illustrò il manoscritto lui stesso, allo stesso modo Louisa May Alcott scrisse diverse fiabe per la nipote Lulù. Il Natale sarebbe stato del resto centrale anche nel suo capolavoro Piccole donne, in cui Amy, Jo, Beth e Meg imparano l’importanza di donare ai più bisognosi.
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I golosi pranzi natalizi di Charles Dickens
Non c’è dubbio che Charles Dickens sia sicuramente l’autore che più di altri ha saputo rappresentare al meglio il vero spirito natalizio nel classico Canto di Natale, ma a differenza del suo protagonista Ebenezer Scrooge, tanto avaro da vivere in modo frugale anche il periodo più magico dell’anno, Dickens sotto le feste sembra fosse solito far imbandire opulenti pranzi per i suoi ospiti.
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I regali prediletti da Virginia Woolf e Jane Austen
Virginia Woolf preferiva fare regali di Natale a chilometro zero, regalando agli amici le mele coltivate da lei e dal marito nella loro tenuta, la Monk’s House. Si racconta quindi che dalla casa della scrittrice fosse tutto un andirivieni di cesti di frutta, confetture e scambi di ricette (feste ben più allegre di quelle organizzate dalla sua protagonista più famosa, La signora Dalloway), mentre pare che Jane Austen ai doni materiali preferisse la compagnia, organizzando feste e balli per tutti i dodici giorni precedenti al Natale.
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