La notte fra il 10 e l’11 agosto è meglio tenere il naso all’insù: i cieli di tutta Italia sono rischiarati da una pioggia di meteore meglio conosciute con il nome (improprio) di stelle cadenti. I romani erano soliti pensare che il dio della fertilità Priapo le utilizzasse per rendere fecondi i campi, mentre per i cristiani le stelle cadenti erano le lacrime versate da San Lorenzo durante il proprio martirio.
Ed è proprio da questi in questi due miti che si comprende come mai esprimiamo un desiderio davanti a questo particolare fenomeno astronomico: nelle stelle, per gli antichi, era iscritto il destino dell’uomo, per cui il fatto che essa potessero “cadere” implicava la possibilità di cambiare il futuro vedendo realizzarsi i propri sogni. La tradizione legata al cattolicesimo vede invece i desideri come una grazia chiesta a San Lorenzo nella notte che ne commemora il martirio.
Esprimere un desiderio la notte di San Lorenzo non è che solo uno dei tanti rituali che ci rendono umani: ne parla Dimitris Xygalatas nel saggio Rituals, una brillante analisi antropologica di quello che le nostre tradizioni dicono di noi.