“Io porto memoria, io ricordo.
Sarà perché vengo dalla piccola gente apua, così sperduta e barbara da non aver avuto una lingua scritta, [..] sarà perché tutto questo va ricordato giorno per giorno, passo per passo, respiro per respiro, che io del portare memoria me ne sono fatto una passione.”

È con queste parole che Maurizio Maggiani apre il suo ultimo libro La memoria e la lotta, che fin dal proprio titolo esplicita il tema del ricordo e della responsabilità civile. Perché la memoria non può essere un’occorrenza simbolica, una verità manipolabile da chi ha il potere di stravolgerla: ricordare significa assumersi una responsabilità.

La Storia esiste e si tramanda finché è raccontata, e nessuno sa raccontarla come Maurizio Maggiani, che fra le pagine del suo ultimo libro si fa testimone di personaggi e avvenimenti ormai quasi dimenticati: dal coraggio della “principessa con il fucile in mano” immortalata all’ingresso della casa museo di Giuseppe Mazzini a Genova, all’accorata forza dell’appello del presidente della Repubblica Sandro Pertini ai giovani.

“Io porto memoria, io ricordo. Sarà perché vengo dalla piccola gente apua, così sperduta e barbara da non aver avuto una lingua scritta, sarà perché tutto ciò che della mia …

Di vite la cui voce è stata dimenticata parla però anche L’eterna gioventù, romanzo capace di spaziare da Genova a New York a San Pietroburgo, da Domokos a Sidone, per raccontare la rivolta libertaria. Ne Il coraggio del pettirosso, la Storia incrocia la memoria e apre verso l'utopia: costretto a letto, il protagonista Saverio riafferra il filo perduto della sua esistenza e dei suoi progenitori e riaggomitola eventi che da Alessandria d'Egitto lo portano indietro, sempre più indietro.

Il coraggio del pettirosso

di Maurizio Maggiani

L'eterna gioventù

di Maurizio Maggiani

"Maggiani mi ha dato da leggere il suo libro e mi ha chiesto cosa ci vedevo..." Leggi e guarda il video.

È Anna Balducci, nata nel 2002, la regista del video su La memoria e la lotta di Maurizio Maggiani. Le sue parole.

La scrittrice Valentina Mira, candidata al Premio Strega 2024 per Dalla stessa parte mi troverai, edito da SEM, è stata accusata da vari esponenti della destra di revisionismo storico, ma la sua replica non si è fatta attendere.

Valentina Mira, autrice del romanzo Dalla stessa parte mi troverai, nella dozzina dei libri finalisti al premio Strega 2024, è stata attaccata dalla destra con l’accusa di revisionismo sul caso Acca Larentia.