Perde il peggiore, ha intitolato il Manifesto, ma come dice la Jena non c'è «un migliore» che vince, salvo lodevoli eccezioni. Figuratevi nel Nordest. Qui i peggiori, senza dubbio.
Electroclash é una ingenua, appassionata «rivolta dello stile», un puro concentrato di edonismo newyorchese anni `80 (il post Studio 54), aggressività punk ed un inarrivabile gusto per il falso, la ...
La ghiaia che avanza, il tanfo che sale: scappano perfino le nutrie. Chi conosce queste acque ha smesso di andare a pesca. In compenso sono aumentati arenili e bagnanti domenicali.
Nella mente ostinata di un Wintel la seconda Guerra Mondiale non è mai finita. Anzi, è un’ossessione. È come se il profondo; non dilavabile senso di colpa della generazione che l’ha fatta senza essere riuscita ad impedirla...
Non è un’insinuazione quella di Amnesty International, ma un vero e proprio allarme: sono crollati i diritti umani nel mondo dopo il crollo delle Twin Towers a New York.
Caro direttore, sono il neuropremier Silvio, e le scrivo perché, come sempre, ho ragione. Mi avete sfottuto quando dicevo che c’era un regime persecutorio contro di me, ed ecco la prova. In Italia anche il voto è politicizzato.
Vorrei spiegare e raccontare il fenomeno della band italiana di "pop contemporaneo" (definizione accettata anche da loro) che in questi ultimi anni ha ottenuto il successo commerciale, senza perdere la propria credibilità.
L’ho sentito dire una frase che fa luce su tutto il suo lavoro: «Mi importa il momento in cui il silenzio diventa suono. Mi importa il momento in cui il suono si trasforma in silenzio».
Bell gli rubò il brevetto, ora l´Italia lo celebra. Ma solo per una delle sue scoperte. Tante le idee: filtri per le acque, un bruciatore, un apparecchio per l´elettroterapia.
Per dire che atroce cosa è il tifo: un amico interista, molto autorevole e famoso per la pacatezza delle opinioni politiche, sostiene che l´unica soluzione auspicabile, per la finale di Manchester...
Anteprima al festival gay Milano di Yossi & Jagger del regista israeliano Eytan Fox, un film contro la guerra attraverso la storia vera di due soldati di Tel Aviv. Il film, applaudito alla Berlinale, esce venerdì nelle sale italiane.
Il presidente Usa vedrà i due leader ad Aqaba, poi a Sharm el Sheikh i leader arabi moderati. Il 56 per cento degli israeliani appoggia la decisione di accettare il piano del "Quartetto".
Il suo salvataggio «dai torturatori iracheni» aveva commosso l'America e il mondo. Ma ora si scopre che fu tutta una montatura allestita dal Pentagono per dare un volto umano a una guerra che si stava trascinando.
Negli Usa i fedeli in attesa dell'Apocalisse e i fondamentalisti non costituiscono più una sparuta minoranza, ma sono una fetta della popolazione divenuta egemonica. E' qui che il presidente George W. Bush rastrella il nucleo duro del suo elettorato.
Nel mazzo di carte dei dissidenti arabi, con cui i regimi continuano a giocare indisturbati, ci sono soltanto due di picche. Ibrahim al Sahari è uno di loro.