Il Nobel Grass: quando avevo 15 anni mi arruolai nelle Ss

Il Nobel Grass: quando avevo 15 anni mi arruolai nelle Ss

La domanda è quasi sfacciata: perché parlare adesso, a 60 anni di distanza?
Caso Grass: il ricordo di Ratzinger non coincide

Caso Grass: il ricordo di Ratzinger non coincide

Nelle memorie del Papa manca la conferma dell'incontro con lo scrittore tra i detenuti di Bad Aibling. I particolari corrispondono, salvo il numero dei prigionieri.
La difesa di Günter Grass: così divento una non persona

La difesa di Günter Grass: così divento una non persona

Crescono le pressioni in Europa perché restituisca il Nobel. Lo scrittore: «Nelle SS avevo 16 anni, solo ora ho trovato il modo di confessare. È stata una macchia per tutta la vita».
Vanni Ronsisvalle: La doppia identità di Günter Grass

Vanni Ronsisvalle: La doppia identità di Günter Grass

Quando andai a trovarlo per la prima volta a Berlino Ovest (1965) l'autore di Il tamburo di latta era un uomo di 37 anni, appena di quattro più vecchio di me che quando finì la guerra di anni ne avevo 14.
Günter Grass divide i tedeschi: restituisca il Nobel

Günter Grass divide i tedeschi: restituisca il Nobel

Dopo la confessione choc dello scrittore sull' arruolamento nelle SS polemiche nel mondo culturale. La delusione dei lettori.
Inge Feltrinelli: "Günter Grass, uno shock. Non riesco ad accettarlo"

Inge Feltrinelli: "Günter Grass, uno shock. Non riesco ad accettarlo"

«Sono sconvolta», dice al telefono Inge Feltrinelli, amica ed editrice storica di Gunter Grass, che esordì in Italia nelle edizioni di Giangiacomo.
Umberto Galimberti: Dimenticare la meta per capire il mondo

Umberto Galimberti: Dimenticare la meta per capire il mondo

Chi sono i veri viaggiatori? Sono coloro che non trascurano l’intervallo tra l’inizio e la fine, che non viaggiano solo per arrivare perché per coloro che vogliono arrivare del viaggio ne è nulla.
Vandana Shiva: Alla conquista dell’India

Vandana Shiva: Alla conquista dell’India

I negoziati commerciali del ‟Doha Round” sono falliti una volta ancora. La responsabilità viene attribuita agli Stati Uniti, che si sono rifiutati di ridurre i sussidi agricoli. E intanto aumenta il dominio delle multinazionali, anche in India.
Guido Olimpio: Il “partito di Dio” chiama rinforzi dall'Iran

Guido Olimpio: Il “partito di Dio” chiama rinforzi dall'Iran

Con l’unità Nasser sotto attacco nella parte sud-orientale del Libano e le ripetute incursioni nel settore di Tiro, l’Hezbollah sta riorganizzando le sue forze. Con nuovi gruppi di fuoco ai quali affidare missioni a sorpresa.
Mucchetti Massimo: Cassa depositi e prestiti. Progetti e possibilità di una holding di Stato

Mucchetti Massimo: Cassa depositi e prestiti. Progetti e possibilità di una holding di Stato

La Cassa depositi e prestiti, ha detto il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, non può essere privatizzata, ma il dibattito sulla natura della Cdp è destinato a continuare.
Riotta Gianni: La Feroce Verità della Guerra

Riotta Gianni: La Feroce Verità della Guerra

Leader confusi, diplomatici impotenti, osservatori ingenui, chiunque si illudeva di una pace a breve tra Israele ed Hezbollah libanesi si scontra a Cana con quella che lo scrittore russo Vasilj Grossman chiamava ‟La feroce verità della guerra”.
Vittorio Zucconi: L’autunno di Fidel

Vittorio Zucconi: L’autunno di Fidel

Fidel Castro passerà alla storia come il ‟lìder” dell’unico regime "latino" che l’America non è riuscita a cambiare. Sarà il terribile bambino barbuto che ha saputo per mezzo secolo irridere all’imperatore, davanti a lui nudo.
La malattia di Fidel Castro

La malattia di Fidel Castro

Fidel Castro ha delegato tutti i poteri al fratello Raul per motivi di salute. Le cronache di queste ore parlano di un’emorragia intestinale che ha costretto il ‟lìder” a un complicato intervento chirurgico. Un estratto dal film di Oliver Stone.
Giorgio Bocca: Marcinelle. Così gli emigranti pagavano il conto all’Italia del boom

Giorgio Bocca: Marcinelle. Così gli emigranti pagavano il conto all’Italia del boom

Era l’8 agosto del '56 e in una miniera di carbone di Charleroi, al Bois du Cazier di Marcinelle, in un incendio morivano 262 minatori, 136 dei quali italiani, abruzzesi e calabresi della Sila, gente di San Giovanni in Fiore, Castelsilano, Rocca Bernarda…
Michele Serra: L’amaca di martedì 1 agosto 2006

Michele Serra: L’amaca di martedì 1 agosto 2006

Che bello l’articolo di Adriano Sofri, scritto per ricordarci che cosa sono le carceri, che prezzo umano ha la pena […] Ma vorrei dire a Sofri che se in tanti abbiamo pensato male e scritto male di questo indulto…
Umberto Galimberti: Dal non-mondo all’inferno su quelle piccole barche

Umberto Galimberti: Dal non-mondo all’inferno su quelle piccole barche

Ho osservato con attenzione la fotografia della barca dei clandestini alla deriva. Ha l’aspetto di quelle piccole imbarcazioni per cinque o sei persone che nel periodo estivo si noleggiano sulle nostre coste per un giro di un paio d’ore in mare…
È morto Pierre Vidal-Naquet

È morto Pierre Vidal-Naquet

Lo storico Pierre Vidal-Naquet, autore de Il cacciatore nero è morto nella notte tra il 28 e il 29 luglio 2006. Un articolo di Luciano Canfora, apparso sul ‟Corriere della Sera” del 31 luglio 2006 ne ricorda la figura.
Michele Serra: L'amaca di venerdì 28 luglio 2006

Michele Serra: L'amaca di venerdì 28 luglio 2006

Ce ne fosse uno che riesca a dire, con un sorriso gentile: "Ho torto, ho sbagliato, mi rifaccio una vita altrove, non chiedete più mie notizie". Il Moggi pimpante appena rigurgitato dal dopo-scandalo è solo l'ultimo campione di un'infinita schiera…
Michele Serra: Due, cento, mille portavoce

Michele Serra: Due, cento, mille portavoce

La costruzione del Partito democratico arranca. Ds e Margherita non hanno raggiunto un accordo: Fassino vuole l'ingresso nell'Internazionale socialista, Rutelli nell'Ordine dei Domenicani...
Lorenzo Cremonesi: Libano. Nella valle dei missili dell’Hezbollah il fronte più remoto della battaglia

Lorenzo Cremonesi: Libano. Nella valle dei missili dell’Hezbollah il fronte più remoto della battaglia

Sono le carcasse dei camion carbonizzati a segnare l’avvicinarsi della capitale dell’Hezbollah. Le prime appaiono sulle curve strette della discesa che dalle montagne sovrastanti Beirut conduce alla valle della Bekaa