Scotland Yard ha diviso i suoi uomini in diverse squadre. Lavorano in modo separato, ognuna su una pista, ma sono pronte ad incrociare i dati. Ecco le prime ipotesi.
Il massacro di Sharm El-Sheikh porta la stessa firma di Taba: ‟le Brigate Azzam”. L’operazione ‟contro sionisti e crociati”, affermano, ‟è una risposta alle forze del male che versano il sangue dei musulmani in Iraq”.
Un meccanismo ‟domanda-risposta” per approfondire il ruolo dei servizi segreti italiani nel rapimento a Milano dell’imam Abu Omar, poi trasferito nel Cairo per essere più ‟liberamente” interrogato.
A Bagdad Al Qaeda ha annunciato che ucciderà Ihab Al Sharif, l’ambasciatore egiziano sequestrato in Iraq. Per confermare la veridicità del comunicato gli estremisti lo hanno accompagnato da una foto dei documenti del diplomatico sequestrato.
I più fortunati sono stati i poveri. Quando la terra ha tremato i tetti di fango e paglia si sono rivelati meno letali. Chi stava invece nei palazzi di cemento è rimasto inesorabilmente schiacciato.
Il terremoto è una sfida politica immediata, ma per capirlo dovremmo metterci nei panni dei poveri profughi del Kashmir: non ne abbiamo né la saggezza né la generosità, e ci apriamo una trappola atroce.
I media, giornali e televisioni, sono cannibali. Divorano vite e reputazioni. Divorano persino quando esaltano, e persino quando coloro che sono esaltati dai media sono i primi a stare al gioco.
Umberto Veronesi ha gettato la spugna, non si presenterà alle elezioni come candidato della sinistra al Comune di Milano. Incredibile, scandaloso ma, come usava dire in tempi marxisti, ‟nel corso della storia”. Una storia fatta di burocrati e lacchè.
In Pakistan, dove il sisma ha provocato il disastro maggiore, è cominciato un esodo da villaggi e città devastate: i vivi partono come possono, fuggono da macerie da cui ancora affiorano cadaveri e fognature scoppiate.
Sulla tassa del tubo c’è una questione di equità contributiva: se si devono tassare le reti, perché colpire solo i gasdotti e gli elettrodotti ad altissima tensione e non anche l'infrastruttura fissa di Telecom, le autostrade e le frequenze radio?
Un paese, il Camerun, un gruppo di giovani medici, specializzandi del Policlinico Umberto I di Roma, e un progetto chiamato Associazione Mingha Africa, nato con l’obiettivo di ridurre il rischio di trasmissione dell'Hiv dalla madre al bambino.
La sinistra italiana comincia a relativizzare il mito di José Luis Rodríguez Zapatero, il presidente del governo di Spagna che alcuni settori dell' Unione negli ultimi tempi stavano trasformando in icona sacrale.
A cosa servono le primarie? Ma è ovvio: a dare una mano per tirare fuori l'Italia dal pantano clericale in cui sguazza, inserendo la parola Pacs nell'agognato programma dell'Unione. Sono solo quattro lettere, ma possono fare una bella differenza.
Sono 20.000 in Pakistan e 2000 in India i morti accertati per il terremoto. I soccorsi si muovono con lentezza e nelle città devastate comincia a esplodere la rabbia.
Il Colorado River, le sue acque dense e scure, le anse e le pareti del Grand Canyon sono diventati l’ultimo campo di battaglia tra i neo-creazionisti, versione mistica dei neo-con, e i neo-pos, i neo positivisti che restano aggrappati alla scienza.
I politici che disobbediscono a santa madre chiesa appoggiando ‟leggi che non tutelano la famiglia” saranno spediti a letto senza la comunione. Lo promette dalla platea del sinodo dei vescovi il cardinale Alfonso Lopez Trujillo.
Un terremoto di magnitudo 7,6, il più forte che si ricordi nella regione, ha devastato un'ampia zona del subcontinente indiano. Epicentro in Kashmir, si temono oltre mille morti.
La linea di autobus che collega Srinagar a Muzafarabad, in Kashmir, è sospesa. È per via del terremoto che ha colpito la regione montagnosa divisa tra India e Pakistan: molti ponti sono crollati, le strade ostruite dalle frane, impraticabili.
Il discorso del capo della opposizione, Romano Prodi, è andato in onda come in un Paese normale, come in qualunque democrazia. Come non era mai successo da quando Berlusconi è Berlusconi, cioè un incombente pericolo per la democrazia italiana.
Migliaia di paramilitari, ma anche delinquenti o semplici disoccupati si stanno riciclando nella società come vigilantes, guide, informatori o trovano posto nelle stesse imprese nazionali e multinazionali che difendevano col terrore.