Negli Stati Uniti di questi tempi è in corso un dibattito che suona strano a chi lo stia ascoltando dall’Europa: ci si chiede se si debba collettivizzare il finanziamento delle spese sanitarie.
Bush agli americani "Ho bisogno di tutti voi". La prima Casa Bianca fu un dono del clan. La seconda è tutta opera sua. La mappa del voto dice è solo con il cuore rurale degli Usa che si vince: lui lo ha fatto.
Il mondo di Bush: c'è l'America e c'è il terrorismo. Il terrorismo è dovunque, dunque qualunque guerra si deve fare, si dovrà fare senza discutere sul luogo e sul tempo. Poiché il mondo è diviso, ci sono solo due opzioni, stare con l'America o contro.
La vittoria di George W. Bush è cristallina. Più di 59 milioni di voti, la maggioranza alla Camera e al Senato, la possibilità di nominare un paio di giudici della Corte suprema e influenzare per una generazione la vita americana con la sua filosofia.
Lo sciopero dei detenuti è un atto di radicale rinuncia teso a denunciare la gravità delle condizioni della vita in carcere, attraverso una pratica di lotta che trova nell'autoprivazione la sua principale forma espressiva.
Deve la fede, intesa come verità, prevalere non solo nel contesto di ciascuna vita di credente ma anche nella vita dei non credenti, nelle decisioni politiche che riguardano tutti?
"Emergency", l’associazione di intervento medico-umanitario fondata da Gino Strada, ha compiuto recentemente dieci anni di vita e di attività. Ho l’impressione che non sia stato dato il dovuto risalto a una delle poche cose di cui può andare fiero il nost
Viaggio negli Usa che oggi scelgono tra Bush e Kerry. Tutto si è fermato, come quando si aspetta un tifone. Ma l’attesa non è neutrale: mai gli americani erano andati a votare in un Paese così profondamente spaccato.
Sono ormai nove anni che il premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, leader dell’opposizione birmana, è detenuta nel suo Paese. Da ormai sette mesi a nessuno è permesso vederla, e per questo si teme per la sua sicurezza.
Credo sia giunto il momento di dedicare agli italiani un pensiero riconoscente. Qualunque popolo governato con il cinismo, gli spettacoli da circo, le clamorose affermazioni e negazioni avrebbe perso ogni fiducia nelle istituzioni e nella politica.
Il gioco più antico, il primo che ho avuto, è stato anche il più bello, e non ce l’avrò mai più. Perché è così che va la vita in ogni cosa che conta un po’. Girava in un remoto Commodore 64 e frullava le parole di un suo vocabolario interiore...
Chiesa e Stato, Dio e Cesare: anche questi fattori pesano nella corsa alla Casa Bianca che si decide martedì. Il presidente evangelico vuole redimere il mondo. Lo sfidante cattolico predica l’amore.
Il volto di Osama Bin Laden spazza via i fallimenti della guerra, gli scandali, i vaccini che non si trovano, i lavori che volano via e riporta lo sguardo della nazione là dove Bush lo avrebbe sempre voluto tenere fisso, sull’11 settembre 2001.
La festa che più assomiglia al carnevale precede le elezioni. E per la prima volta nei pub si parla di politica con grande coinvolgimento emotivo. Viaggio in Wisconsin, stato "indeciso".
Il "terzo uomo" nella partita fra Bush e Kerry, colui che il Presidente americano ci aveva promesso vivo o morto e poi ci aveva descritto come braccato, annichilito, torna trionfale per gettare sul tavolo delle elezioni americane la carta del terrore.
In viaggio con Emergency nelle regioni lontane dalla capitale, poco urbanizzate e non controllate dalle forze militari statunitensi né dalla Nato. L'Afghanistan ospita dieci milioni di mine antiuomo, molte di produzione italiana.
Il disastro di Bhopal sta all'industria chimica come Cernobyl sta a quella nucleare. I sopravvissuti riceveranno, a vent’anni dalla strage, il saldo dei risarcimenti loro dovuti.
Nell’antichità l’omosessualità non era un problema, perché l’attenzione non era rivolta all’atto sessuale, ma all’amore tra persone che poteva trascendere il sesso, perché capace di includere dimensioni culturali, spirituali ed estetiche.