Inutile nasconderlo. Anche nell’attuale maggioranza politica c’è chi prova un certo ‟mal di pancia” quando vengono in discussione temi legati alla giustizia...
‟Non dite a mia madre che faccio il giornalista, mi crede pianista in un bordello”, dice una vecchia battutaccia attribuita (a torto, pare) a Mark Twain. Il Consiglio nazionale forense, invece, non scherza affatto
Il colonnello Shehade guidava l’inchiesta sull’omicidio Harir. Una bomba è esplosa al passaggio del convoglio dell’ufficiale. Le quattro guardie del corpo sono rimaste uccise, cinque i civili feriti.
‟Ma che ce ne facciamo di questa vittoria di Pirro?”, chiedono sempre più numerosi gli abitanti del Libano meridionale. Per il momento è solo l’inizio di un movimento popolare di protesta contro ‟la guerra dell’Hezbollah”.
Richard Haass, l’ambasciatore che ha coordinato la politica estera al Dipartimento di Stato per il presidente Bush, fa un amaro bilancio a cinque anni dall’11 settembre: ‟Un errore storico la guerra in Iraq. Al Qaeda è più forte”.
L’attacco dell’11 settembre 2001 è stato un raid contro il mondo contemporaneo, l’intreccio frenetico e fecondo di culture, commerci, comunicazione, sviluppo economico, che i vocabolari indicano con il goffo neologismo ‟globalizzazione”.
Si avvicina l’11 settembre e tornano gli avvistamenti dei grandi ricercati. L’ultimo riguarda il mullah Omar, il leader dei talebani, alla macchia con Osama dall’autunno 2001.
L’ex presidente del Senato: ‟La colpa è del fondamentalismo e del terrorismo islamico, ma anche l’Occidente ha le sue responsabilità perché nasconde le sue radici e ha smarrito la sua identità.”
Diventare un eroe dello sport per puro talento tecnico, senza pagare neppure un centesimo di tassa a quell’esoso erario che è la popolarità. Un carisma concentrato esclusivamente nell’abitacolo della sua monoposto
Massimo D’Alema ha usato le stesse parole che avrebbe pronunciato, negli anni Settanta, quando era segretario della Federazione giovanile comunista italiana: ‟Siamo qui innanzitutto per ribadire la solidarietà al popolo palestinese ”
Probabile una lacerante crisi di identità tra i teo-con dopo il discorso di Papa Ratzinger in Germania. Loro erano convinti di essere odiati dall’Islam in quanto cristiani, sicuri di essere sull’orlo di una nuova guerra di religione
Dal 1 gennaio 2007, nello Schleswig-Holstein, il Land più settentrionale della Germania, sarà vietato indossare a scuola qualsiasi simbolo religioso. Niente velo, niente croci al collo, nessun oggetto ‟ostensivo” di un credo
Le incredibili cronache della diaspora leghista paiono fatte apposta per mettere a nudo la precarietà (insieme dolorosa e patetica) del Mito delle Radici. Moncherini di regione contro tronconi di provincia, umori di palude contro venticelli prealpini
‟L’etica dei personaggi clausiani è spesso dubbia, si ritrovano in conflitto con per una causa discutibile. E quando perdono la causa, come sempre avviene, vengono trattati come reietti. Uno di questi paria è il disertore René Catrijsse ”
Insomma, non c’era soltanto Guantanamo. La geografia degli orrori voluta dal presidente Bush per dare scacco al terrorismo internazionale prevedeva un discreto numero di prigioni segrete, gestite dalla Cia e rimediate in giro per il pianeta
A partire dal favoloso Ritratto dell’infante don Luis di Borbone conservato dalla Fondazione Magnani Rocca, una mostra ricostruisce i rapporti tra il pittore spagnolo e la tradizione italiana
Il 3 ottobre a Brazzaville, la città congolese che porta il suo nome, un grande mausoleo accoglierà il corpo di Pietro Savorgnan di Brazzà, caso unico di esploratore bianco onorato dall’Africa Nera.
I materiali forniti alla stampa dalle Brigate Rosse vennero maneggiati con prudenza crescente. Mano a mano che ci si rendeva conto di quanto contasse, per i terroristi, avere identità mediatica
Alla ‟conquista della Cina” parteciperanno con i rappresentanti del governo, dell’Abi, della Confindustria e dell’Ice, 700 imprese, 26 associazioni imprenditoriali, 12 regioni e 20 istituti bancari.