Che cos' è la guerra infinita che riempie le nostre televisioni, i nostri giornali, le nostre perpetue angosce? Come può durare senza soste? Come è possibile che i potenti la alimentino di continuo?
Dilaga in tutta Italia, e specialmente a Milano, la moda dei ristoranti etnici. Sui Navigli, da Yurk e Bark, si mangia esquimese; da Bongo Cafè originale happy hour con tartine d'antilope.
Modbury, un piccolo villaggio inglese, ha bandito i sachetti di plastica. Tutto è cominciato grazie a Rebecca Hoskins: ‟Ho mostrato loro un film sui pesci uccisi dalle buste. Alla fine piangevano tutti”.
Se, camminando per strada, vi capitasse di imbattervi in un gruppo paramilitare che espone lo striscione "napoletani colerosi" e intona cori razzisti, chiamereste subito la polizia.
La tragedia dei kurdi continua con la decisione (avallata da un voto parlamentare) della Turchia di invadere il Kurdistan iracheno per dare la caccia ai guerriglieri del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk turco).
Diritti civili. La vecchia sinistra le ha sempre relegate a ‟questioni secondarie”. Un rischio ancora attuale: nel resto d'Europa perfino i moderati hanno messo in campo risposte più convincenti della ‟sinistra radicale” italiana.
Averne, di inquilini come i deputati!, gongola ogni giorno che Iddio manda in terra Sergio Scarpellini, sotto l’acquazzone di monete d’oro che gli cadono sulle spalle da quando ha affittato alla Camera a un canone stupefacente i ‟palazzi Marini”.
In risposta al critico letterario Harold Bloom, che ha dichiarato che il Nobel è solo correttezza politica, Doris Lessing ha pubblicato questo articolo, nuova versione di un testo del 1992.
Nasce il Pd ed è vita nuova. La vita nuova è cominciata con impeto. Più di tre milioni di cittadini hanno votato e forse non è fuori luogo rivolgere un pensiero a Storace. Come ha fatto il premio Nobel e senatrice a vita Rita Levi Montalcini.
Trovare la generazione perduta dei ragazzi dell´80 è facile. Basta seguire i vecchi in cammino verso le tombe dei giovani, perché tutti i cimiteri di guerra sono fatti cosi. Sono mondi contronatura, città capovolte...
Una pessima politica spettacolo ha saputo offrire in pochi giorni due spettacoli di autentica democrazia: il referendum sul Welfare e le primarie del Pd.
L’importante dibattito sulla crisi del clima è passato a occuparsi del quesito successivo: come creare soluzioni d’emergenza adeguate a evitare questa catastrofe?
In ogni angolo del mondo i paesi ricchi mandano a combattere i poveri diavoli. Eserciti di supermercenari al servizio di chi li paga. Così i governi perdono indipendenza.
Il Nobel più ambito, quello della Pace, è andato come previsto all’ex vicepresidente Al Gore, che l’ha condiviso con il Comitato Intergovernativo dell’Onu per i Cambiamenti Climatici (Ipcc).
‟Standogli a fianco si capisce che non si tratta di campagna elettorale, ma di coinvolgimento vero. Al Gore è così: sta provando seriamente a far capire al mondo che quello dell’ambiente è un tema decisivo per la sopravvivenza del pianeta”.
Ex vicepresidente con Clinton, poi sconfitto contro Bush ma con il trucco, accusato di essere un ambientalista ‟soft”, superstar al cinema e ora alfiere del pacifismo. Ecco chi è Al Gore, l'uomo che ora tutti vorrebbero alla Casa Bianca.
Tenterà Al Gore di riprendere quella Casa bianca che nelle elezioni del 2000 gli era sfuggita per un pelo? Oppure si accontenterà di aver ottenuto in un anno un Oscar per il documentario Una scomoda verità e un premio Nobel per la pace?
La decisione di Al Gore di uscire dalla politica attiva, annunciata ormai da tempo, appare sempre più la scelta di vita di un personaggio che ha sofferto per la contestata sconfitta elettorale del 2000 molto più di quanto sia emerso pubblicamente.
Il premio Nobel per la Pace è stato assegnato ad Al Gore per il suo impegno in difesa dell’ambiente. ‟È solo l’inizio, tornerò subito a lavorare per questa emergenza planetaria”, ha dichiarato l’ex vicepresidente degli Stati Uniti.
L'antagonista di Hillary Clinton per la nomination democratica si è buttato fin da subito al centro. Una strategia ‟veltroniana” che secondo la teoria politica dominante non pagherà.