Le cronache di questi giorni rilanciano la ‟questione sicurezza”. E, con essa, la questione della criminalità. In conclusione, sempre lì si torna a battere: l’indulto
Dal confine birmano parla Daw San San, vicepresidente della Lega per la democrazia. ‟Non credevamo che il governo sarebbe arrivato a sparare sui monaci. Ci sbagliavamo.”
Ora è chiaro e documentato, dunque storicamente vero: Saddam Hussein stava per andarsene. Aveva accettato di lasciare il potere e di scomparire in esilio. Voleva una buona uscita esosa. Ma non c’erano bombe, non c’erano morti iracheni
I politici cercano di recuperare credibilità. È alllo studio una proposta di Mastella: ridipingere in bianco tutte le auto blu, in modo che si notino di meno. Altra possibilità: vendere tutto a Microsoft.
Compaoré viola il Patto internazionale sui diritti civili e politici sottoscritto nel 1999; del resto non può arrivare ad ammettere pubblicamente quel che tutti sanno: che è il mandante di questo assassinio politico.
Può sopravvivere un paese in cui la Corte di Cassazione a sezioni riunite è costretta a perdere tempo per decidere se è ammissibile o no il ricorso di un magistrato punito per avere imbrattato i bagni del tribunale con la Nutella?
Morte alla notizia Birmania: dopo 4 giorni, i militari controllano le strade. La capitale birmana è blindata, i militari occupano pagode, mercati e luoghi pubblici. Eppure la protesta continua, con slogan, cariche e arresti.
La maggior parte dei finanziamenti ai vescovi viene dal fondo che raccoglie i soldi di chi non ha fatto nessuna scelta. Una disparità di trattamento con altri culti: alla Chiesa valdese per esempio non va un euro.
Per il secondo giorno consecutivo, la capitale birmana Rangoon ieri è stata teatro di scene di guerra. I militari birmani hanno aperto il fuoco sui dimostranti nella capitale e, pare, in altre città della Birmania
Hamid Karzai apre ai Talebani. Non è la prima volta che il presidente afghano propone il dialogo anche ai gruppi più estremisti Ma ora si è spinto molto più in là, giungendo ad aprire il suo gabinetto al mullah Omar e a Gulbuddin Hekmatyar.
Si capisce che i coniugi Mastella siano molto contrariati dalle accuse e dalle dicerie che ne hanno fatto il simbolo stesso della Casta (la casta! la casta! la casta!). Il ruolo di capro espiatorio, anche quando fosse meritato, non è mai piacevole
Un paio di giorni fa un ex partigiano ottantacinquenne è stato aggredito e insultato da una ventina di giovani nazisti, al grido di "sporco partigiano", in pieno centro e in pieno giorno senza che nessuno dei passanti abbia avuto niente da obiettare
Nel patetico tentativo di catalogare o ri-catalogare le cose che mi circondano, e soprattutto il mio rapporto con esse, faccio più volentieri la spesa alla Coop piuttosto che alla Esselunga
Né le polemiche né le immagini ad effetto aiutano chi soffre. Queste patologie non nascono dalla moda, ma da dinamiche familiari sbagliate. Il problema chiama in causa il nostro modo di vivere e di dare valore alle cose.
Fare i conti nelle tasche degli altri. E farli tignosamente, con rabbia e con il dito puntato, farli al centesimo e farli in pubblico, tu guadagni più di me, tu spendi troppo, tu mi costi un sacco, tu sprechi, vergognati tu, no vergognati tu .
Un saggio del teologo Vito Mancuso mette in discussione dogmi fondamentali. E apre il dialogo ai laici. Ma non rinuncia al presupposto che solo nella fede c’è il fondamento per le convinzioni giuste.
Fino a quando si può tollerare che la maggioranza di centrosinistra venga "processata" per le isolate sciocchezze di Caruso, mentre nell’opposizione di centro-destra c’è un partito che chiama gli italiani alla "lotta di liberazione"?
La quantità di delitti che hanno per vittima una donna, e per assassino un maschio respinto o tradito, è in minaccioso aumento. Ma non risulta che il fenomeno sia compreso nel nutrito pacchetto delle "emergenze politiche"
La rapina a banca armata del millennio è sotto gli occhi e nessuno ne parla. Una fetta crescente del nostro reddito finisce in un bene immateriale che non esige di lavoro e quindi non crea posti: è il tempo telefonico sui nostri cellulari.
‟Se si scrive letteratura per cambiare le cose, non si otterrà nessun risultato. Solo i romanzi che non sono concepiti con l’intento di cambiare le cose, talvolta, vi riescono profondamente”.