Berlusconi non si accorge che nelle sue sparate contro i regimi autoritari, fatte da chi ha per regola la violazione della giustizia, è lui a spargere paure autoritarie.
Si è aperto un nuovo fronte, nella partita a scacchi tra l'Iran e la comunità internazionale in merito al programma nucleare iraniano. Si tratta della Russia.
I soldi del contribuente italiano sono serviti a ristrutturare il carcere di Pol-e Charki, a Kabul, per migliorare le condizioni di detenzione in Afghanistan. Invece, gli Usa ne faranno una prigione di massima sicurezza per sospetti terroristi.
Le fiamme nella notte delle banlieues ci illuminano su quale tipo di futuro aspetta l'Europa. Le rivolte autunnali dei beurs, i giovani francesi di origine magrebina, costituiscono infatti un evento precorritore, almeno per il nostro continente.
Tra lo tsunami nell'oceano Indiano e il terremoto sulle valli dell'Himalaya, altri disastri naturali hanno scandito il 2005 - anche se non tutti hanno «fatto notizia» allo stesso modo.
Paul Wolfowitz sospende tutti i prestiti al poverissimo paese africano, anche quelli per l'oleodotto Ciad-Cameroun: accusa il presidente Idriss Débi di non rispettare l'impegno a usare i petrodollari per lo sviluppo sociale, invece che per le armi.
E se Truman Capote andasse a Erba? O meglio, non essendo più lo scrittore americano tra noi, se qualcuno portasse il suo libro A sangue freddo sul luogo del quadruplice delitto? E ne ricavasse suggestioni di tipo investigativo?
Sorpresa! Mentre è in corso lo scontro finale sull’indipendenza del Kosovo, ecco apparire Behgjet Pacolli, colui che - secondo la magistratura di Trento - fu il riciclatore di alcune decine di milioni di dollari per conto della «Famiglia» di Boris Eltsin.
Il mandato internazionale di cattura richiesto dai magistrati milanesi per 22 agenti della Cia che sequestrarono in Italia l'imam Abu Omar, segna una svolta nei rapporti giuridici tra Europa e Stati uniti.
A Gerusalemme la vigilia di Natale è intima, chiusa nelle case, nella pancia calda della città. Una volta non era così, quando i cristiani erano numerosi e il muro non era stato ancora costruito.
Stavo cominciando a realizzare di essere libera quando il fuoco americano ha ucciso chi mi aveva appena liberata Rivedo quei soldati, come se fosse adesso. Sono passati dieci mesi, pensavo, speravo, di averli dimenticati. Ma non sarà mai possibile
Ognuno di noi, della provincia povera, ha un suo cibo magico: bagna rossa o cauda o merluzzo alla branda i cujun’. Pietanze che raccontano meglio di mille trattati l’essenza di questa gente di montagna.
Lungo tutto l'oceano Indiano, commemorate le vittime dello tsunami. Ma la ricostruzione è lenta. Il turismo è ripreso, anche se non a pieno ritmo, in Thailandia e a Sri Lanka. Anche la pesca riprende, a fatica.
C’è l’assoluto presente, dove basta desiderare per avere, dove nulla è da conservare ma tutto da fruire; e c’è l’incerto futuro, dove la previsione e il calcolo sono le regole in cui contenere la vita: la festa fra trasgressione e rinnovamento.
Alziamo per un momento gli occhi dalle baruffe italiane, guardiamo verso quel che accade nel mondo e così capiremo meglio quali siano, alla fine del 2005, i destini delle nostre libertà e dello Stato costituzionale di diritto.
La notte del 26 dicembre di un anno fa un potente terremoto provocò un’enorme onda anomala. Come tutte le tragedie che chiamiamo "naturali" anche questa rivela il peggio e il meglio dell’uomo.