Il ripensamento ‟pacifista” di Silvio Berlusconi, che sostiene di essersi sempre opposto all’intervento in Iraq, pare non sia stato gradito dalla Casa Bianca.
Nessun presidente iraniano aveva finora perorato pubblicamente la distruzione di Israele, come ha fatto Mahmud Ahmadinejad. ‟Non c’è dubbio. La nuova ondata (di attacchi) in Palestina radierà questo stigma dal mondo islamico”.
Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad è tornato alla carica e ha confermato la sua intenzione ‟di far scomparire dalle mappe geografiche il regime che occupa la Palestina” (ovvero lo stato di Israele).
Programma nucleare, sostegno al terrorismo, trame in Iraq. Sono i tre dossier di accusa contro l’Iran, gigante pragmatico in mano a una leadership radicale che sembra fatta a posta per sfidare Washington e mettere in imbarazzo gli europei.
L’amministrazione Bush vuole usare l’inchiesta Onu sull’omicidio dell’ex premier libanese Hariri per costringere Damasco a cambiare politica. Cautela sul possibile rovesciamento del regime di Bashar Assad.
Sugli anniversari, compleanni compresi, ironizzava Giacomo Leopardi nei suoi Pensieri: come se essi ci rendessero più vicini agli eventi, e non fossero il risultato di un umano bisogno di simmetrie e superstiziose credenze.
Ho chiesto a Furio Colombo di commentare l’unanime, forse troppo unanime commemorazione di Pier Paolo Pasolini a trent’anni dal suo assassinio. ‟La sua assenza viene notata’, ma il giudizio è superficiale”.
Nuove dichiarazioni anti-israeliane dalla dirigenza iraniana. Il presidente Ahmadinejad: ‟Da 27 anni diciamo che Israele va distrutto”. Ma il moderato Khatami frena: non facciamoci nemici.
Nell’aeroporto di Schiphol, in Olanda, sono morti 11 immigrati in attesa di espulsione. Prima o poi una strage di tali proporzioni doveva succedere e, persistendo questo sistema d’internamento, ce ne saranno altre.
Morire di cancro, di ictus, di infarto, oppure spiaccicati in un cantiere dell'Autosole, o freddati dalla 'ndrangheta, fa ormai parte della banale routine. È l'influenza aviaria (200 morti in Asia in dieci anni) a terrorizzare l'Occidente.
L'esenzione del pagamento dell'Ici, tassa comunale sugli immobili, anche per gli esercizi commerciali della Chiesa è stata confermata dal decreto fiscale varato dal governo, dopo essere stata cancellata dalla finanziaria.
"Come in tutti i miei film precedenti, Vai e vivrai è nato dall’idea della lotta che l’essere umano deve condurre per liberarsi da se stesso e uscire dal suo piccolo guscio". Radu Mihaileanu, l'intervista e la biografia.
Il nuovo film di Radu Mihaileanu, Vai e vivrai, è la storia dei falasha e dell’epico viaggio verso Gerusalemme, e di un bambino che deve cominciare a vivere nella città santa. Il cast artistico e le interviste agli attori.
La globalizzazione mette in luce gli aspetti dell’unificazione economica e tecnica del mondo contemporaneo ma sfugge alle questioni di fondo: i rapporti tra culture, la loro coesistenza insieme necessaria e conflittuale un colloquio con Rino Genovese.
Polemica sulle iniziative di Cofferati per il ripristino della ‟legalità” a Bologna. A rischio il rapporto con Rifondazione comunista, ma anche Prodi prende le distanze dalle iniziative del Cinese.
La valanga inaspettata di voti per una democrazia di persone normali, come Romano Prodi, mi lascia sperare che si rimetta un minimo di ordine nella storia, che finisca una revisione storica che ferisce la memoria delle vittime.
A dieci anni dalla morte del filosofo francese viene ripubblicato Logica del senso, un classico che Foucault definì ‟grande fra i grandi”. È il più ardito e il più insolente dei trattati di metafisica.
Nel tardo pomeriggio del 29 maggio 1917, in una stanza della casa di famiglia nel quartiere di Brookline a Boston, due medici, una levatrice e un’infermiera fecero nascere un bambino destinato a essere ucciso e a non morire mai...
Se i ragazzi di Bologna capissero che democrazia, sviluppo, integrazione e rispetto sono una rivoluzione, ecco che la sinistra tornerebbe d’incanto ‟simpatica”, capace di commuovere i bambini: come ai tempi di Rosa Parks.
La finanziaria 2006 taglia 152 milioni alla cooperazione, mentre l'80 per cento dei fondi dell'8 per mille, invece di essere utilizzato per ‟la lotta alla fame nel mondo” viene utilizzato, violando la legge, per le missioni militari all'estero.