Vanna Vannuccini: In Germania, sessant’anni dopo, il passato non è più tabù

Vanna Vannuccini: In Germania, sessant’anni dopo, il passato non è più tabù

Per lunghi anni nessuno ne aveva scritto: ora sono le famiglie a frugare tra i ricordi. Un’ondata di libri e di film ricorda le colpe e le sofferenze dei tedeschi.
Maurizio Maggiani: La svendita delle ferrovie

Maurizio Maggiani: La svendita delle ferrovie

Il progetto è di siderale ambizione, la scelta di dimensioni epocali: liquefare nell'acido la più grande industria del made in Italy, una delle più grandi aziende d'Europa, e venderla al peggior offerente a prezzo di rottamazione.
Marina Forti: Lo tsunami porta altri due milioni di poveri

Marina Forti: Lo tsunami porta altri due milioni di poveri

La Banca asiatica di sviluppo: il maremoto inciderà poco sulla crescita economica nell'oceano Indiano, salvo che per Sri Lanka e Maldive. Ma farà precipitare nell'indigenza le popolazioni rurali colpite.
Lorenzo Cremonesi: Carri armati sulle vie di Hammurabi "La coalizione danneggia Babilonia"

Lorenzo Cremonesi: Carri armati sulle vie di Hammurabi "La coalizione danneggia Babilonia"

La denuncia del British Museum sulla base allestita da Usa e Polonia in una delle aree archeologiche più importanti del mondo.
Giorgio Bocca: Il cavaliere dell´Apocalisse

Giorgio Bocca: Il cavaliere dell´Apocalisse

‟Se il comunismo andasse al potere l´esito sarebbe miseria, terrore, morte. Io sono in politica perché il male non prevalga, perché prevalga il bene.” Il primo ministro che ci ritroviamo non riesce a dissociare le sue visioni apocalittiche dalla realtà.
Furio Colombo: Un messaggio pericoloso

Furio Colombo: Un messaggio pericoloso

Le parole ‟terrore e morte” non fanno parte degli argomenti di una campagna elettorale o di un confronto politico. Eppure, Berlusconi ha detto che se lui perdesse le elezioni il suo avversario, il centrosinistra, seminerebbe in Italia ‟terrore e morte”.
Alessandra Arachi: "Don Puglisi continua a morire. Non è cambiato niente"

Alessandra Arachi: "Don Puglisi continua a morire. Non è cambiato niente"

Denunce e occhi lucidi all’anteprima del film sul prete ucciso dalla mafia.Scalfaro: "Come politico posso fare solo l’imputato", Grasso: il suo centro non funziona più, Zagrebelsky: la classe politica preferisce convivere con i boss.
Vivian Lamarque: Quando la nebbia copriva i Navigli e ispirava i poeti

Vivian Lamarque: Quando la nebbia copriva i Navigli e ispirava i poeti

Non sono pochi i milanesi doc che, di quando in quando, cadono in crisi d’astinenza da nebbia di una volta, quella che "se pudeva taià cont el cortèll". Quella che ti affacciavi al mattino e la casa di fronte dov’è?
Lorenzo Cremonesi: La Cia: "Iraq, nuovo Afghanistan". Ma la Casa Bianca minimizza

Lorenzo Cremonesi: La Cia: "Iraq, nuovo Afghanistan". Ma la Casa Bianca minimizza

L’Iraq è ormai diventato un grande campo di addestramento per la prossima generazione di "terroristi professionisti" di tutto il mondo. Lo denuncia un rapporto del National Intelligence Council, l’organismo che riunisce i massimi direttori della Cia.
Beppe Sebaste: La guerra delle "identità" non è di sinistra

Beppe Sebaste: La guerra delle "identità" non è di sinistra

Cinquant’anni di corporativismo e clientelismo democristiano hanno imposto un modello di società dal quale si pena ad uscire. È il sistema delle clientele che paralizzano le dinamiche politiche e sociali, oggi esasperato dalle spinte identitarie.
Lorenzo Cremonesi: Iraq, agguati contro gli sciiti

Lorenzo Cremonesi: Iraq, agguati contro gli sciiti

Assassinato un candidato vicino a Sistani. Gli Usa: conteranno i risultati del voto "Anche gli americani vanno alle urne in pochi, ma le elezioni sono legittime". Autobomba davanti a una moschea. Rapito un imprenditore turco, uccise 6 guardie private.
Gabriele Romagnoli: Beirut, il mondo in una notte

Gabriele Romagnoli: Beirut, il mondo in una notte

Il mondo può essere girato in dodici ore, dal tramonto all’alba, con uno spostamento minimo eppure immenso: basta andare da Beirut Est a Beirut Ovest, in senso orario…
Gianni Riotta: Lo scoop migliore è sempre la verità

Gianni Riotta: Lo scoop migliore è sempre la verità

"La verità è la migliore propaganda" amava ripetere Robert Capa. Per un Paese come l’Italia, dove la libertà di stampa è bene recente e l’indipendenza da lobbies politiche ed economiche ancora precaria, la lezione va studiata con cura.
Giorgio Bocca: Iraq. La ricostruzione può attendere

Giorgio Bocca: Iraq. La ricostruzione può attendere

George Bush parla di rinascita dell'Iraq mentre le sue truppe, per annientare i ribelli, distruggono le città come a Falluja.
Michele Serra: Scene di pazzia in Alta Badia

Michele Serra: Scene di pazzia in Alta Badia

Tra Snow Board, Free-Style e Mini-ski lo sciatore tradizionale è diventato un animale raro. Fotografato, osservato con stupore ed esposto in un museo.
Alessandra Arachi: La sinistra e la legge antifumo: "Giusta ma troppo restrittiva"

Alessandra Arachi: La sinistra e la legge antifumo: "Giusta ma troppo restrittiva"

Solo Boselli difende le nuove regole. E Guariniello apre un altro fronte: vietato anche in casa se c’è la colf.
Paolo Rumiz: Nel deserto dei canali in secca Venezia mostra le sue rughe

Paolo Rumiz: Nel deserto dei canali in secca Venezia mostra le sue rughe

Con l´acqua alta, Venezia si culla nel suo elemento, si veste del suo mito. Venezia in secca, invece, è una città nuda, una gran dama coperta di cerone che svela le sue magagne.
Furio Colombo: Stella di Davide e saluto fascista

Furio Colombo: Stella di Davide e saluto fascista

La storia comincia dai simboli. Ritirare la stella di Davide dalle magliette dell’Ajax ed esibire, come Di Canio, il saluto fascista, porta male all’Europa. Quello di Di Canio forse è un gesto stupido. Ma il fascismo è iniziato con gesti stupidi…
Francesco Piccolo: Pennac. Resa dei conti di uno scrittore con la fantasia

Francesco Piccolo: Pennac. Resa dei conti di uno scrittore con la fantasia

Se facessimo un sondaggio tra i lettori di Daniel Pennac chiedendo qual è la sua qualità più evidente, essi rispondebbero probabilmente in modi strambi, ma al primo posto verrebbe fuori la parola forse più banale ma anche più vera: fantasia.
Dylan, vita della mia vita

Dylan, vita della mia vita

L’autobiografia del cantautore: lo scandalo è nella mente di chi si scandalizza, quindi il primo possibile equivoco da allontanare è che Dylan abbia inteso distruggere il proprio mito, contraddicendo punto per punto ciò che si sapeva di lui.