Voglio parlarvi di Shabjia, voglio parlarvi della pietas, voglio parlarvi del cuore umano. Shabjia è la signora che in questo tempo si occupa di mio padre.
A proposito di poveri e di ricchi, spero di poter fare cosa gradita ai lettori se faccio davanti ai loro occhi i conti che io mi sono fatto questo mese. Può essere istruttivo per tutti, come lo è stato per me. Per me che ieri mi sono trovato povero.
Un direttore generale stipendiato dai cittadini per garantire loro la salute, quando scopre che non c’è un pezzo di sapone per lavarsi le mani nel luogo più settico dell’università, esce, ne compra 50 chili di tasca sua e poi pensa agli appalti.
Ho abbandonato per un po' di tempo il mio manoscritto per immischiarmi, da cittadino e da scrittore, in queste campagna elettorale, perché la democrazia resta vitale solo quando un numero sufficientemente grande di cittadini si erge a sua difesa.
La tragedia di New Orleans serve per ricordare che un mercato senza regole e senza controlli crea un mondo selvaggio, e che il ruolo della politica è quello di congiungere i pezzi di un mondo che ha interessi diversi, e a volte divergenti.
E katrina distrusse New Orleans mentre Bush giocava a golf. E il mese dopo Lavinia rase al suolo Miami mentre Bush giocava a golf, e Barbara Bush andò a trovare i senza-casa allo stadio e disse: ‟Qui è molto più grande che a casa vostra!”.
La bozza della finanziaria per il 2006 parla di un possibile taglio alle spese sanitarie di 2,5 miliardi di euro. Complessivamente la voce tagli alla spese raggiunge i 6 miliardi. Il viceministro dell’economia Giuseppe Vegas nega tutto.
Vi sono filosofi convinti del fatto che l'attività filosofica abbia una sorta di primazia o di superiorità nei confronti di ogni altro tipo di attività intellettuale. Io non appartengo a questa onorevole compagnia.
Per quanto rifiutata da ampi strati dell'opinione intellettuale e, a parole, da gran parte del mondo politico (con l'esclusione della Lega e di tutti i Pera di questo mondo), a me sembra che la teoria dello scontro di civiltà sia operativa nei fatti.
Che fare di New Orleans? L'amministrazione Bush, dopo poche settimane di sbandamento, ha chiare la gravità della situazione e le priorità da affrontare: "Pulire dal petrolio tutti quei maledetti saxofoni e quelle fottute trombette...".
Solo cattive notizie dall’Onu: i Paesi sono divisi sulla riforma del Consiglio di Sicurezza, sui diritti umani e il terrorismo, e il segretario generale Kofi Annan è invischiato nello scandalo Oil for food.
Continuano le polemiche sul caso Fazio e sulla "riforma" di Bankitalia. Relazione al Senato del ministro dell’economia Siniscalco e presa di posizione del presidente della Bce Trichet: ‟Il governatore dovrebbe stare in carica per 5 anni”.
Islamabad, sotto pressione, vuole dimostrare che collabora alla ‟guerra al terrorismo” e annuncia di aver distrutto un'importante base di al Qaeda alla frontiera con l'Afghanistan. Intanto riparte il progetto del muro di confine.
Washington consensus: l'espressione è stata coniata da Joseph Stiglitz - premio Nobel per l'economia - per sottolineare la grave mancanza di autonomia delle attuali istituzioni economiche internazionali, a partire dal Fondo monetario.
La folla sudata tra la polvere. Poi gli spintoni, una fessura nel muro di confine e la polizia che rimane a guardare. Per comprendere il caos montante basta arrivare a Rafah, lungo la frontiera tra la Striscia di Gaza e il Sinai egiziano...
La gente raccoglieva lamiere, spezzoni di fili elettrici, rimasugli di tubi per l’irrigazione, travi di legno, barre in alluminio, infissi, scheletri di lavatrice. Così a Gaza si è celebrata la cerimonia di una gigantesca riappropriazione collettiva.
Perfino quando le coppie gay e lesbiche diventano la notizia politica del giorno bisogna usare una certa cautela nel porgerla al pubblico televisivo, per non sconvolgere le ignare famiglie con la effe maiuscola in ascolto all'ora di cena...