In Pakistan al disastro naturale si sommano i reati e le negligenze degli uomini, e a farne le spese sono i più deboli e indifesi, ovvero le donne e i bambini.
L'Italia dei sogni e degli imbrogli ha votato la devolution, cioè un trasferimento di poteri dallo Stato unitario alle Regioni. Un modo per consentire ai piccoli corpi amministrativi di partecipare alla spartizione dei soldi e dei privilegi.
Il 27 ottobre 1986 Karol Wojtyla riunì ad Assisi tutti i capi delle religioni del mondo. A meno di vent'anni da quel momento di svolta, il suo successore, Benedetto XVI, ha intrapreso la via della restaurazione.
Come un peccatore convertitosi sul letto di morte, finalmente George Best riconosce e condanna il demone che gli ha rovinato la vita, ma lo fa quando potrebbe essere troppo tardi per rimediare. ‟Non morite come me, non fate la mia stessa fine”.
Nel 2005 Robert Kennedy avrebbe compiuto ottant’anni. Riflettere sul vuoto di non avere mai saputo come avrebbe governato quel leader non è nostalgia, è dichiarazione politica.
Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita: ‟Chi vuole abortire vada direttamente in ospedale. La 194 è stata mal applicata, fino ad ora. Si è ritenuto che l'unica forma di prevenzione possibile fosse la contraccezione”.
Con un parere assai singolare, ma del tutto coerente con la impostazione sempre più ideologica delle questioni riguardanti la vita, il Comitato nazionale per la bioetica ha proposto di dare via libera all’"adozione" degli embrioni attualmente congelati.
Bisogna che la morte ci faccia male, per percepirne l’oscenità. Bisogna che davanti a quei sacchi di tela nera vengano condotti i miliziani della razza ariana, quelli alla Borghezio, paffuti e logorroici nelle loro sviolinate a favore dei Cpt
La decisione di aprire i consultori agli operatori del Movimento per la vita, un'associazione che interpreta l'aborto come un crimine contro l'umanità, svela un'impostazione ideologica, che si oppone alla libertà di scelta e di coscienza.
Il furore etico italiano sembra da qualche tempo avere un solo obiettivo, quel ‟perfetto distillato del demonio”, come fu definita la Coca-Cola nel 1907 durante un processo voluto da metodisti bacchettoni, che la consideravano immorale.
Il ministero dell’Economia sta studiando un’entità, finanziata da obbligazioni, alla quale far affluire beni pubblici per 200 miliardi di euro così da alleggerire in proporzione il debito pubblico. Ci riuscirà?
Una microspia con potenti batterie al litio, in grado di durare mesi, è stata usata dai servizi di sicurezza italiani per spiare un presunto terrorista. A fornire il ‟bug”, la cimice, è stata la Cia in nome della lotta ad Al Qaeda.
Escludendo che abbiano (che abbiamo) un’educazione allo sguardo tali da passare con disinvoltura dal Parmigianino a Lucio Fontana, che cosa vede la gente (che cosa vediamo) quando guarda una mostra di Fontana, di Parmigianino, di Van Gogh e Gauguin?
Usa, le star della musica in corteo per chiedere la grazia per Stanley Tookie Williams, da vent’anni ormai nel braccio della morte di San Quintino. Pluriomicida, in carcere si è pentito ed è diventato un simbolo di pace fino alla candidatura al Nobel.
Puntualmente ogni quattro anni, il giorno 20 di gennaio, un nuovo presidente americano giura sulla Bibbia di ‟rispettare e difendere la Costituzione da ogni nemico interno o esterno”. Ma che accade se il difensore diviene colui che minaccia?
La tv italiana è il luogo prediletto della politica, l'unico luogo. La centralità della classe operaia è stata rimpiazzata dalla centralità delle truccatrici e dei microfonisti.
Dalle carte segrete di Nixon, messe a disposizione dalla Texas University, emerge un copione drammaticamente simile a quello in Iraq. Cambiano i protagonisti: Bush al posto di Nixon, Rice al posto di Kissinger e Melvin Laird al posto di Rumsfeld.
Di diritto e di fatto gli Stati uniti hanno usurpato le funzioni dello stato colombiano. Politica interna, opzione militare contro la guerriglia, lotta alla produzione di coca, economia: tutto nelle mani degli Usa.
In Italia solo un uomo può sapere quale sarà il destino della riforma del Tfr: Silvio Berlusconi. Infatti dopo l’approvazione della devolution anche il ministro del welfare, Maroni, sembra aver mollato la presa.