I mass media parlano di guerriglia urbana. Forse ‟guerriglia” è una parola grossa: fa pensare a Che Guevara, ai vietcong, ha un tono eroico. Quelle della banlieue parigina, invece, sono piccole cose violente, senza speranza.
A dare voce alle inquietudini di quella parte di iraniani che vedono nelle parole e nelle posizioni di Ahmadinejad i presupposti di un disastro nazionale è stato l’ex presidente Mohammad Khatami, sconfitto alle ultime elezioni.
Ora che l'uragano Katrina si è preso la responsabilità di mostrare l'America di Bush, un'America con enormi sacche di povertà, di disuguaglianza sociale, un'America segnata dal cinismo, dal liberismo sfrenato, come farà il mondo?
La paura del terrorismo ha dato vita a una sorta di intossicazione poliziesca che si pensava finita con la guerra fredda, quella sorta di incubo delle opposte fabbriche di intrighi e di menzogne.
Il parlamento indiano sta cominciando a discutere una legge sulle sementi usate in agricoltura: e sarà un dibattuto interessante, che tira in ballo gli interessi della popolazione rurale e quelli dell'industria privata delle sementi.
Come Aron, Berto, Morselli e Guareschi anche il cantautore denuncia di essere stato messo da parte dal Pci. Epurato insieme ad altri celebri melodici. Tra i quali Nada e Bobby Solo...
Uno studio dimostra come le differenze tra cittadini europei e americani in materia di politica estera non siano poi così evidenti. Esportare la democrazia, ribaltare un regime tirannico, tutto è lecito in nome della libertà.
New Orleans è il luogo dove finisce il terreno solido e comincia l’appoggio instabile. Un certo tipo di persone ama un posto del genere. Un certo tipo di persone vuole andarci e non andarsene mai. Dalle rovine rinascerà un posto nuovo.
Uno studio internazionale rivede il peggior disastro nucleare della storia, il cui bilancio è ancora motivo di discussione. La stima è di 4.000 morti a causa diretta dell'esposizione alle radiazioni. Ma per alcuni ‟il rischio era stato esagerato”.
Vestirsi è come compiere una specie di miracolo che sembra risolvere tutti i problemi di identità. Il militare ha un abbigliamento ‟rigido” che trasmette disciplina. Il giovane indossa tutto in una sola volta per esprimere la sua libertà.
Il caso delle espulsione dell'imam torinese Bouiriqi Bouchta, deciso dal ministero degli interni Pisanu, rientra nella sindrome paranoica Pera-Fallaci. Per sconfiggere il terrorismo si dimenticano i diritti delle persone.
La chiesa cattolica ha affrontato gli abusi sessuali da parte di sacerdoti come il socialismo reale ha affrontato la corruzione di funzionari statali. Li ha rimossi dall'incarico per non sottoporli al giudizio della legge.
Ho solo un rimpianto: di avere cominciato l’analisi tardi. Era il 1984 e già da decenni vivere mi era diventato difficile. Alcuni ‟colleghi” mi suggerivano la terapia di Lacan, altri la psicologia di Jung, nel dubbio le affrontai tutte e due.
Caro signor Bush, Ha per caso idea di dove siano tutti i nostri elicotteri? Migliaia di persone sono ancora bloccate a New Orleans e hanno bisogno di essere salvate dal cielo. Dove diavolo possono essere finiti tutti i nostri velivoli militari?
Sarà l'effetto Vendola o l'effetto Zapatero? O forse tutt'e due? Come che sia, il tema del riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali ‟giganteggia” nella competizione elettorale per le primarie del centrosinistra.
Katrina ha messo in ginocchio l’America mostrandone le debolezze e le contraddizioni. Il ‟Superdrome” di New Orleans come Il condominio di Ballard. Uno speciale con estratti da Ballard e Mike Davis e gli articoli degli autori Feltrinelli.
Prodi, Fassino e Rutelli osservano che la normativa fiscale favorisce l’investimento finanziario rispetto a quello industriale e promettono di cambiare registro una volta al governo. Il proposito è ottimo, ma la storia consiglia cautela.
Una sintesi del discorso tenuto da Amos Oz per l’assegnazione del premio Goethe: ‟Per i professionisti delle Scienze sociali il male deriva da circostanze che sono spesso al di là del nostro personale controllo. Ovvero, è sempre colpa della società”.
Il mito della guerra non ha mai cessato di trovare cantori che ne hanno esaltato l´eroismo, la forza, il coraggio, la bellezza, coprendo, sotto questo manto estetico, quanto di più atroce l´uomo, e solo l´uomo, ha ideato.