Due sono le Superballe, le grandi galassie di bugie che i media tengono in vita, sempre più arrancando e improvvisando. La prima riguarda la necessità e l'utilità della guerra in Iraq, la seconda la legalità e il gradimento del governo Berlusconi.
La Giuria del Premio, riunitasi a Parigi il 24 ottobre ha attribuito all’unanimità il Premio Internazionale Unione Latina di Letterature Romanze 2003 allo scrittore portoghese António Lobo Antunes. La premiazione si terrà a Roma il 26 novembre.
È l'incendio del secolo, e le fiamme nella loro ferocia non mancano di ironia. Ardono i quartieri ricchi, quelli che vogliono protezione dagli incendi senza pagare le tasse.
Ciò di cui gli Stati uniti avrebbero bisogno è una bella dittatura, stavolta filoamericana, ma questa soluzione è impresentabile alla comunità internazionale: e Washington sta constatando che l'unilateralismo è molto costoso, in dollari e in vite.
Lo sguardo dello straniero che sa osservare come un ospite, è il solo che riesce a leggere tra le righe di quel labirinto interminabile che è una città: chi è dentro non vede più, a meno che non si fabbrichi anche lui uno sguardo straniero.
Vi voglio raccontare della mia settimana. E’ stata una settimana strana e difficile. La parola che mi è ronzata attorno è stata ossessivamente la parola miracolo.
Nella concitata discussione seguita al gesto concitato di un estremista religioso come Adel Smith, solamente Tullia Zevi, voce emerita degli ebrei italiani, ha voluto tenere fermo il principio dell’assoluta laicità dello Stato.
Con il verdetto della Cassazione, che non lascia margini all’incertezza, cala definitivamente il sipario su una delle più drammatiche vicende italiane che ha visto protagonista il più rappresentativo dei nostri uomini politici: Giulio Andreotti.
L’accusa di «statalismo» con la quale la Ue ha bocciato il famoso decreto salva-calcio, quella, per l’Italia berlusconiana, è un incancellabile marchio d’infamia. Sì, statalista. Proprio così.
Intervista a Berezovskij, oligarca in esilio a Londra, che denuncia la svolta autoritaria di Mosca. ‟L'America ha chiuso gli occhi sui massacri in Cecenia, sulle elezioni truccate, sulle persecuzioni, in cambio dell'appoggio alla guerra in Iraq ”
Franco Gabrielli è un giovane dirigente: a 43 anni coordina l’ufficio della Digos di Roma, che tanta parte ha avuto, insieme coi colleghi di Bologna e Firenze e degli specialisti dell’antiterrorismo nell’individuazione e nella cattura del gruppo di fuoco.