La maggior parte degli elettori unionisti è meno pessimista del previsto: quasi il 70 per cento, infatti, risponde che "tanto, per fortuna, la legislatura durerà pochissimo".
Tessitore instancabile di carattere pacato e riflessivo, Napolitano conquista i suoi interlocutori per sfinimento. Rispettoso degli avversari, non ha mai alzato la voce nemmeno quando rimase bloccato in ascensore per due giorni.
Si sale e si scende seduti sulla macchina del medico, dottor Stefano Tredici, 34 anni, guidata da Armando Villa, baffi alla D’Artagnan. Il guaio è che non ci sono vie di mezzo, si va o troppo piano o troppo forte, si frena di colpo, si scatta di colpo.
In corsa non si muove ammiraglia che Giorgio Albani non voglia. E spesso lo vuole nel suo francese da lombardo di Monza, che soffia imperativi dentro la radio: ‟Remonter au peloton!”. Risalire al gruppo
Per gli amanti del modernariato, i primi passi di questa maggioranza ricordano abbastanza da vicino l’epoca gloriosa del pentapartito, con le febbrili riunioni e le defatiganti discussioni per cercare di far corrispondere il numero dei posti a sedere
L’ebreo subdolo dominatore cosmopolita, padrone del denaro e quindi della globalizzazione che minaccia la nostra identità. Il solito ebreo di sempre, divenuto nel frattempo sionista e israeliano, torna ad affiorare nell’immaginario degli sprovveduti.
Tutto bene quel che finisce bene. Ma certo l’episodio di "Miriam", la studentessa che ha partorito nelle toilette della scuola, qualche domanda la pone.
Via del Corso, Roma. Una moto si ferma nel traffico, l’uomo alza il casco per gridare: ‟Bolscévici. A morte i bolscévici, anche quelli travestiti”. Una piccola folla di turisti tedeschi capisce lo strano insulto. Si guardano, mi guardano
Diciamocelo tra noi. Zitti zitti, quatti quatti, ma diciamocelo: lo si vede di meno, lo si sente di meno. C’è sempre, e ogni tanto sbuca nei tigì, o per reclamare per il suo Milan una parte del bottino caduto dalle tasche del povero Moggi
Non cuocerai l'agnello nel latte di sua madre, è scritto nel libro sacro. Accusare Israele di affamare la Palestina usando la scritta nazista del campo di sterminio di Auschwitz è cuocere l'agnello nel latte della madre.
Alla luce della nuova guerra fredda, resa esplicita dalla provocazione lituana di Dick Cheney e dalla durissima risposta di Putin, la ‟questione energetica” dell'Europa (e del mondo) diventa un problema urgente. Anzi ‟il problema”.
In filosofia non si vedono più grandi sistemi. E ciò non tanto perché quelli che nel tempo sono stati elaborati si siano rivelati erronei ma perché la complessità del mondo si è talmente dilatata che nessun sistema si rivela più capace di contenerla.
Moggi era temutissimo, chiacchieratissimo, ma anche molto ammirato: perché vinceva molto, e perché era potente. Ecco, forse basterebbe, per cominciare a rimediare almeno un poco all’analfabetismo etico di questo paese, confutare energicamente questa idea
Ivan Basso è l’Italia che parla senza accenti locali, che conosce l’inglese e la precisione. Non lo scatto ma la progressione. Damiano Cunego è più giovane, ma è l’Italia di sempre, quella che ci prova, a scattare, con il sorriso furbetto
Dagli ‟stagnini” di Nixon ai ‟minatori” di Bush, il lungo, e spesso fatale duello dei presidenti americani con i limiti al potere imposto dalla Costituzione torna a scottare un altro capo dello Stato che si crede al di sopra della legge.
Leggendo le cronache amare dello scandalo Juventus mi è parso di ritornare a una storia nota, una storia piemontese e monarchica dove re onnipotenti e amati dagli umili per la loro onnipotenza
Un battello partito dall'Africa e arenatosi sulle spiagge dei Caraibi con i corpi mummificati di venti clandestini e i documenti di tanti altri. Quanti saranno stati?
Se e quando Massimo D’Alema sarà risarcito dei torti inflitti al suo giusto orgoglio, se e quando sarà pure risarcito quello gravemente oltraggiato dell’onorevole Piero Fassino, se troveranno pace e ministeri i moderatamente ingordi mastelliani
Un centro per aiutare i tossicodipendenti a Tehran. Con pratiche avanzate (metadone, siringhe pulite gratis) di riduzione del danno, per far fronte a quello che è ormai un disastro sociale di prima grandezza
‟E adesso comincia la rumba”. Sulla macchina del cambio ruote non c’è tregua. Si sale imprecando, sfiorando macchine, moto, biciclette e muri di persone. Si scende a velocità folle tagliando tornanti, evitando le rocce da un lato e i burroni dall’altro