Il ministro Sirchia e i politici cattolici attaccano l'Olanda che "uccide i bambini per legge". Laici divisi tra chi teme abusi del "diritto all'eutanasia" e chi approva la scelta olandese.
"Tutti noi viviamo in un mondo più tranquillo, grazie a Bush": è solo un esempio del festival delle menzogne repubblicano. Chiuso dal discorso inconsistente del presidente, un vero flop, che ha risollevato le speranze di sloggiarlo dalla Casa bianca.
È la militarizzazione degli Stati uniti il dato più inquietante che emerge dalle due conventions di quest'anno. Militarizzazione vuol dire che sia la democratica, sia - e tanto più - la repubblicana hanno giocato sul tema della "patria in pericolo".
In Cecenia Vladimir Putin ha condotto una guerra senza lacrime, come nei feroci racconti di Tolstoj dal Caucaso, distruzione, vendetta e rappresaglia, nell'indifferenza occidentale. I ribelli reagiscono impugnando il terrorismo senza logica politica.
A far fuggire gli abitanti di Dardhishte è Kosova A, con le sue ciminiere di cemento che dominano il villaggio: camini alti 70 metri che ruttano nuvole di fumo denso e giallastro.
Per la prima volta in assoluto, la Corea del Nord pubblica un rapporto sullo stato dell'ambiente nel paese: descrive una situazione di crisi grave, che potrebbe precipitare se non affrontata per tempo.
Ci possono essere solo due motivi per il rapimento di Ajad Anwar Walid: "I suoi legami con l'Italia, oppure l'estorsione a fine di lucro. Una delle decine che avvengono quotidianamente in Iraq dalla fine della guerra".
La filosofia di Berlusconiè tipica dell'uomo di avventura di cui ha fatto pubblico e a uso personale elogio in una prefazione a Erasmo da Rotterdam: osare, inventare, tentare l'impossibile, essere un po' pazzi e alla fine non pagare.
Parte il Congresso del partito repubblicano, concepito dai produttori di questi show sovieto-disneyani come un'incoronazione di George il giustiziere sull'orlo del cratere di Ground Zero.
Troppi uomini, troppe guerre, troppe macchine, troppo sviluppo. Così la morte è temuta se provocata da qualche misteriosa malattia, ma viene accettata come prezzo della modernità.
Bilancio di due convention: tra repubblicani e democratici scompare la politica, rimangono le offese. Neppure negli anni di Nixon o Reagan un congresso di partito aveva dedicato tanto alla demolizione dell´avversario.
Dal cimitero degli "sporchi trucchi" elettorali dove ogni campagna presidenziale americana va a scavare, torna quella guerra in Vietnam che tutti proclamano sepolta, ma che non vuol saperne di restare morta.
George W. Bush mi ha infine convertito sulla via di Penn Station: il male esiste e io l'ho visto in faccia mercoledì sera. Si chiama Richard (Dick) Cheney ed è di fatto il vero presidente degli Stati uniti, anche se di nome è solo vicepresidente.