Un settimanale di destra americano ha inserito tra gli scritti dannosi per l'umanità i Quaderni dal carcere di Gramsci e alcune opere di Marx, John Dewey e Comte.
La parabola della ricerca in Urss e nella nuova Russia in una conversazione con Zhores Alferov, premio Nobel per la fisica nel 2000. Le rivalità tra scienziati, la competizione con l'occidente, la fuga dei cervelli.
Gola Profonda, l’informatore del ‟Washington Post” che diede inizio allo scandalo Watergate, svela la sua identità: è Mark Felt, allora numero due dell'Fbi.
Seimila vedove a Kabul hanno firmato una petizione per la liberazione di Clementina Cantoni intingendo il dito nell' inchiostro. ‟Care International” pensa di diffondere l'appello della madre della ragazza.
Abbiamo digerito, accettato, metabolizzato le invereconde elezioni di Catania. Simili se non identiche a quelle raccontate da Francesco De Sanctis nel suo viaggio elettorale nelle provincie del Sud durante il Regno, nei primi anni dell'Unità.
Kamikaze colpisce la moschea di Kandahar: almeno 20 morti. L'attentatore ha mirato al capo della polizia di Kabul, uomo del presidente Karzai, che stava lavorando anche per la liberazione di Clementina Cantoni.
Segni di distensione sul confine più militarizzato dell'Asia meridionale. Una delegazione di dirigenti separatisti ha viaggiato dal Kashmir indiano a quello pakistano, con la benedizione dei rispettivi governi, per affrontare il problema dell’acqua.
Una strategia mediterranea dovrebbe ostacolare il progetto imperiale americano e aprire una breccia negli schieramenti manichei che oggi dividono il mondo. Il Mediterraneo potrebbe trasformarsi nel tavolo della pace fra l'Occidente e il mondo islamico.
Muore per una bomba il giornalista Samir Kassir, voce della protesta contro Damasco. Era una delle menti degli indipendentisti libanesi e difendeva il dialogo con i dissidenti siriani.
Nella rivoluzione che ha scosso gli assetti giuridici e azionari del sistema bancario italiano, il governatore Antonio Fazio si è trovato spesso a inseguire gli avvenimenti più o meno come il vecchio autodidatta socialista Pietro Nenni.
Ricucci ha dato l’assalto al ‟Corriere della Sera”. Da dove vengono i soldi per la scalata? Dicono che è uno che si è fatto da solo cominciando con l’acquisto di un immobile. Questa storia ricorre nelle biografie di tutti i nostri superscalatori.
‟Questo è un voto di sinistra. Se a noi si è unita l’estrema destra, pazienza, mica potevamo impedirglierlo. È un voto progressista e democratico, frutto della mobilitazione della Francia profonda.”
Un rapporto di Amnesty International punta il dito contro il governo Karzai in Afghanistan, che non difende le donne dai loro mariti, fratelli e padri. Ogni giorno vengono praticate violenze di ogni tipo all’interno dei nuclei familiari.
Giorgio Bocca ricorda il suo 25 aprile 1945, quando trattò in prima persona la liberazione di Dronero. A quei ricordi si mescola il presente, turbato dal revisionismo dilagante e dall’uso politico, strumentale e non veritiero della storia.
Paolo Bonolis ha intervistato l’oncologo ed ex ministro della Sanità Umberto Veronesi, riguardo ai referendum sulla fecondazione assistita. Alla fine del colloquio il presentatore fa la sua dichiarazione di voto: quattro sì.
La fonte segreta dello scandalo Watergate esce dall'ombra. È Mark Felt, in quel periodo numero due dell'Fbi. Anche i due giornalisti del ‟Washington Post” che fecero l’inchiesta, Woodward e Bernstein, confermano la rivelazione.
Ci sono alcune questioni rimaste in sospeso sull'acquisizione da oltre 12 miliardi che ha portato la società telefonica Wind, di proprietà dell’Enel, all' imprenditore egiziano Neguib Sawiris.
Un dispaccio dell’Ansa dice che gli stranieri (regolari) non delinquono. Una notizia "fuori dall'ordinario", di cui nessuno ha parlato e che mette in discussione gran parte dei nostri pregiudizi.
Una carrellata di giudizi della stampa d’oltremanica su Ianto, il Caino contemporaneo, fuggiasco, vittima, feroce assassino, enfant sauvage, creato dalla penna di Niall Griffiths.
Il tracollo elettorale di Gerhard Schröder, poi quello referendario di Jacques Chirac hanno segnato la sconfitta - e a termine l'uscita di scena - dei due grandi oppositori della guerra in Iraq. I neoconservatori alla Casa bianca festeggiano.