Il Tg1 di martedì sera era la spietata raffigurazione della tragedia (ridicola) della Rai. Si parlava delle nomine, e dunque del dramma della dipendenza della Rai dai politici
È un papa tragico quello che dalla sua Baviera ci sorprende con un’omelia acuminata. Un intellettuale europeo pessimista ma ambizioso che rivolge il suo sguardo all’islam, all’Asia e all’Africa: quasi prefigurando un nuovo "asse globale del sacro".
Alla ‟conquista della Cina” parteciperanno con i rappresentanti del governo, dell’Abi, della Confindustria e dell’Ice, 700 imprese, 26 associazioni imprenditoriali, 12 regioni e 20 istituti bancari.
Il 3 ottobre a Brazzaville, la città congolese che porta il suo nome, un grande mausoleo accoglierà il corpo di Pietro Savorgnan di Brazzà, caso unico di esploratore bianco onorato dall’Africa Nera.
Questo è il giorno in cui in molti ci fermiamo a pensare e a spiegare come è cambiata l’America. Io vorrei usare l’anniversario di quel giorno tremendo per dire come è cambiata l’Italia.
Dal 1 gennaio 2007, nello Schleswig-Holstein, il Land più settentrionale della Germania, sarà vietato indossare a scuola qualsiasi simbolo religioso. Niente velo, niente croci al collo, nessun oggetto ‟ostensivo” di un credo
Massimo D’Alema ha usato le stesse parole che avrebbe pronunciato, negli anni Settanta, quando era segretario della Federazione giovanile comunista italiana: ‟Siamo qui innanzitutto per ribadire la solidarietà al popolo palestinese ”
Diventare un eroe dello sport per puro talento tecnico, senza pagare neppure un centesimo di tassa a quell’esoso erario che è la popolarità. Un carisma concentrato esclusivamente nell’abitacolo della sua monoposto
Boris Biancheri con Il quinto esilio ha vinto il Premio Letterario Elsa Morante Narrativa, ex aequo con Elena Gianini Belotti. La cerimonia di premiazione si è svolta il 30 settembre a Napoli al Teatrino di Corte di Palazzo Reale.
‟L’etica dei personaggi clausiani è spesso dubbia, si ritrovano in conflitto con per una causa discutibile. E quando perdono la causa, come sempre avviene, vengono trattati come reietti. Uno di questi paria è il disertore René Catrijsse ”
‟Ma che ce ne facciamo di questa vittoria di Pirro?”, chiedono sempre più numerosi gli abitanti del Libano meridionale. Per il momento è solo l’inizio di un movimento popolare di protesta contro ‟la guerra dell’Hezbollah”.
Si avvicina l’11 settembre e tornano gli avvistamenti dei grandi ricercati. L’ultimo riguarda il mullah Omar, il leader dei talebani, alla macchia con Osama dall’autunno 2001.
Insomma, non c’era soltanto Guantanamo. La geografia degli orrori voluta dal presidente Bush per dare scacco al terrorismo internazionale prevedeva un discreto numero di prigioni segrete, gestite dalla Cia e rimediate in giro per il pianeta
‟Non dite a mia madre che faccio il giornalista, mi crede pianista in un bordello”, dice una vecchia battutaccia attribuita (a torto, pare) a Mark Twain. Il Consiglio nazionale forense, invece, non scherza affatto
L’ex presidente del Senato: ‟La colpa è del fondamentalismo e del terrorismo islamico, ma anche l’Occidente ha le sue responsabilità perché nasconde le sue radici e ha smarrito la sua identità.”
Il giorno della prima vittoria elettorale Berlusconi giurò solennemente che non avrebbe spostato in Rai "neppure una pianta". Tre mesi dopo il governo sciolse il consiglio dei "professori" inaugurando la più vasta lottizzazione dai tempi di Bernabei.
Speranza e scetticismo. Così la maggioranza del governo libanese guarda all’annuncio di Romano Prodi sulla possibilità di inviare osservatori europei sul confine con la Siria.