Il mondo delle corporazioni italiane è in subbuglio. Dopo taxisti e farmacisti, nuove categorie nel mirino del governo. In vista liberalizzazioni anche per palombari, preti e confettieri.
Uno dei quattro giovani musulmani britannici che il 7 luglio 2005 si fecero saltare in aria nella metropolitana e su un autobus a Londra, causando sessanta morti e settecento feriti, è riapparso in un videomessaggio di Al Qaeda.
Una linea di conflitto attraversa l’Italia. Ci sono giornalisti da una parte e giornalisti dall’altra, come nei Tre giorni del Condor. Una situazione che si presta a una forte analogia con il giornalismo americano.
Sembra che l'Italia del potere e degli affari abbia totalmente rinunciato a una scuola di normale educazione, appena si sentono protetti dall'inesistente anonimato telefonico i nostri rappresentanti, la nostra crème, i nostri ricchi svaccano
La strada da intraprendere per riformare la Costituzione è stata nitidamente indicata dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quando ha parlato di un processo di riforma da riprendere "in Parlamento" cercando le più ampie intese.
Porta lo stesso nome di suo padre, Ken Saro-Wiwa, leader politico ucciso nel 1995 dal governo militare tra l'indignazione internazionale. Ora Saro-Wiwa junior ha deciso di raccoglierne l'eredità politica.
Per la Cia, Al Qaeda non è più un’organizzazione con una gerarchia definita, ma è un insieme di piccoli gruppi locali. Per questo ha deciso di sciogliere l’unità speciale che dal 1996 coordinava la caccia a Bin Laden.
Finalmente piove, sulle nostre attese surriscaldate e sulla Germania rovente. Nella pioggia che scioglie l’orrida umidità e che raffredda i nervi bolliti, si allunga languido un "day after" che sta per diventare il "day before"
Un Berlusconi molto sciupato e ingiallito, vagamente cinese, appare in fugaci istantanee, scampoli di tiggì, per rifare la vecchia tiritera della congiura contro di lui, e il Milan e Borrelli e su e giù e di qua e di là e la rava e la fava
Il Lupo ha i capelli candidi che gli spuntano dai lati della testa come fossero ali, lasciando al centro una grande pelata annerita dal sole. Il Lupo, insomma, a cinquantanove anni, ha perso un bel po' di pelo ma certo non il vizio di ululare
Un’articolo di Marco Belpoliti che ripercorre l’opera di Gianni Celati in occasione della vittoria da parte dello scrittore del Premio Viareggio-Repaci.
Non gli piaceva Margareth Thatcher, che ha fatto danni per miliardi, non gli piaceva John Major, talmente grigio da non suscitare grandi critiche, non gli piace Tony Blair
La possibile retrocessione del Milan in serie B ha portato a una dura reazione da parte dei deputati della Casa delle libertà, e in particolare dei forzisti, che hanno dimostrato un’‟improvvisa” competenza pallonara.
Per conquistare questi Mondiali bisognerà abbattere l’Ancien Regime. Come era destino avanzano i Grandi (vecchi) di Francia, capitanati e allenati nell’ombra da Zidane. Suo è il timbro sul passaporto per la finale.
Le autorità egiziane hanno liberato Abu Omar, l’imam egiziano rapito da un commando Cia in una via di Milano il 17 febbraio 2003. Il libro di Guido Olimpio racconta il rapimento e getta luce sulla pratica dell’ ‟extraordinary rendition”.
Viva i tassisti! E viva il decreto del governo Prodi e del ministro Bersani con cui sono cominciate le liberalizzazioni, dall’aspirina strappata alla lobby dei farmacisti, ai taxi, alle assicurazioni. È ciò di cui abbiamo bisogno.
Il calcio è più forte dei delinquenti che lo vogliono manipolare, dei sensali di cavalli che lo vogliono soltanto mungere, dei buffoni che vogliono usare squadre di club come poster elettorali. Il calcio è Italia-Germania 2-0.
Il commissario europeo Viviane Reding si è espresso per la prima volta a favore della separazione strutturale della rete fissa, di proprietà degli ex monopolisti, dai servizi che gli stessi offrono in concorrenza con altri operatori.
Due notizie diverse mettono a confronto le democrazie, pur imperfette ma disposte ad autocorreggersi, e i regimi autoritari, che devono ogni giorno praticare la fatica del male, su una materia fondamentale come i diritti umani.