Gli Stati uniti accusano i servizi di intelligence militare di Islamabad di passare informazioni riservate ai ribelli nelle aree tribali alla frontiera con l'Afghanistan.
Perché siano leggibili occorre un linguaggio corretto, scolastico, che è quasi scomparso, sommerso dai gerghi, dalle abbreviazioni, dalle allusioni, dalle mode inzeppate di parole straniere.
In una spiaggia ligure bimbetti di sei-sette anni, facce d’angelo, si gridano ‟che cazzo vuoi” tra gli ombrelloni, tessendo un fitto ricamo sonoro. Leggo buono buono il mio giornale e cerco di evitare la parte del barbogio che medita sui tempi degenerati
Ieri è ricomparsa in video la villetta di Cogne, ed è stato come rivedere Anna Magnani o Alberto Sordi nei vecchi scampoli della Rai, vecchie glorie dei vecchi tempi
Cinquant’anni di esistenza della Nasa danno la misura di quanto rapida e travolgente sia stata quella corsa al controllo scientifico, ma in realtà politico, ideologico e militare, del vuoto oltre la nostra atmosfera e del sistema solare
Era il migliore dei tempi, era il peggiore dei tempi”: l’incipit di Charles Dickens per La storia di due città, uno dei suoi più famosi romanzi, potrebbe andare bene per descrivere le prospettive del pianeta terra: il nostro futuro, visto dall’anno
Le passioni esoteriche di molti dittatori tornano sotto forma di parodia nel caso del signor Karadzic, che si era rifatto una seconda vita dispensando consigli ai belgradesi su come sfruttare l’"energia dei quanti" per sconfiggere il raffreddore
L’uso dello sport a fini politici è antico quanto i giochi che si celebravano per celebrare un potente, come quelli di Alessandro Magno a Babilonia Io, ragazzo negli anni del Duce, pagai il mio tributo atletico alle glorie di una federazione fascista
L’immagine di Bossi con il medio alzato è diventata l’icona pubblicitaria di una compagnia aerea irlandese Pubblicità sleale quanto si vuole, ma perfettamente in linea con l’antico stereotipo dell’italiano scorretto e fregarolo
Che Bossi disprezzi l’inno nazionale e il tricolore non solo non è una novità. È anche un’ovvietà. Eppure i giornali di ieri erano zeppi di discussioni, polemiche, approfondimenti sull’ennesima volgarità anti-italiana di Bossi
Vuotando una casa delle sue cianfrusaglie, ho voluto conservare un vecchio piatto da muro con l’effigie di Giovanni XXIII. Diffido del kitsch, ma amo quel vecchio Papa che voleva sostituire al "bastone della disciplina" la "medicina della misericordia"
Ma che malattia avrà la sinistra italiana? Disponeva di uno dei pochi leader, Nicky Vendola, con la rara capacità di farsi capire perfino da chi ha meno di settant’anni. È stato implacabilmente trombato, tra canti ottocenteschi e nostalgie novecentesche
Leggo e rileggo le cronache dell’affare Telecom, provo a dipanare trovarne il bandolo logico e non riesco a venirne a capo. Come accadeva da studente per certe materie a me ostiche, non è neanche una questione di svogliatezza: è proprio un blocco mentale
Se il pianeta è un formaggio, il quarto di umanità chiamato Occidente ne ha già mangiato ben più della metà, e adesso invita gli altri tre quarti ad arrangiarsi con i resti
La blanda sentenza sul macello di Bolzaneto dovrebbe dispiacere prima di tutto alle forze dell’ordine e ai servitori dello Stato. È per loro tutela e per loro dignità che bisognava dare a quegli eventi, e a quei reati, tutto il peso che ebbero
Leggo incredulo del giovane ciclista Riccò, del suo folle appendersi con le proprie mani alla forca dell’antidoping. Imbrogliare sperando di farla franca è un calcolo quasi umano. Ma imbrogliare già sapendo che ti beccheranno mi sembra pura demenza
Ho letto l’intervista di Antonello Caporale a Sandro Curzi (Repubblica di ieri) per capire come mai un vecchio uomo Rai, rispettato da tutti, si era astenuto in Consiglio di amministrazione nel voto su Agostino Saccà
A quanto pare il ministro Tremonti non abbassa le tasse per gli stessi identici motivi del suo predecessore, il feroce Padoa-Schioppa: il Paese non se lo può permettere, la coperta è troppo corta. La differenza sta
Pur volendo tener conto di eventuali malevolenze o sciatterie dei giornali, le cronache del congresso dei Verdi sono tristissime. Un partito ridotto a miniatura pur essendo portatore della più importante e appassionante questione del futuro (l’ambiente)
Ogni giorno si legge che "miliardari russi" hanno comperato qualche fetta di mondo. Hanno preso il posto dei mitici "sceicchi arabi" nel ruolo del nababbo cosmopolita, dotato di tasche senza fondo, discutibile senso estetico, ambizioni smisurate