Una disputa legale stupefacente contrappone Woody Allen a una ditta di abbigliamento americana. La disputa è stupefacente perché non è una disputa. O perlomeno, non lo sarebbe se
Le aggressioni razziste (i bianchi in branco contro uno "sporco negro": l’ultima l’altro giorno a Roma, lo "sporco negro" ha perso un occhio) valgono oramai una notizia a una colonna, e non su tutti i giornali
Rispetto ai tempi del goffo "editto bulgaro", le nubi censorie che si addensano su Michele Santoro e su Milena Gabanelli (e tramite loro sulla Rai nel suo insieme) esprimono un punto di scontro più nitido e, nel suo genere, più maturo
Il processo ad "Anno zero" sarebbe meno disgustoso se a istruirlo non fossero i giornali di governo. E, soprattutto, se il banco degli imputati "faziosi" fosse allargato di molto
A Modena un signore con evidenti turbe ha dato fuoco a una quindicina di gipponi, prima di essere acciuffato Fortunatamente, a introdurre nell’emergenza cittadina un momento di divertimento, è intervenuto il locale capo del Pdl
Le tensioni tra adulti e ragazzi sono fisiologiche. Si fronteggiano bisogno di regole e desiderio di infrangerle Ma nel febbrile flusso notturno di ragazzi chiamato "movida" c’è una novità assoluta: la promiscuità tra due fusi orari inconciliabili
Ai margini del terremoto, nell’elenco amaro delle imprevidenze italiane, ha rifatto capolino la sagoma del Vesuvio dormiente e delle sue pendici fittamente abitate, sfida secolare ai numi non sempre benevoli che governano la Terra
Elogio di ‟Lotta Comunista”, pensate un po’. Elogio di quei giovanotti che salgono da anni e anni le dure scale di casa mia per offrirmi senza vergogna il loro giornale: buon giorno, vuol mica Lotta Comunista?
A questi nemici giurati e inguaribili della Repubblica democratica basta recitare il ritorno al passato, non di progettarlo. Ma attenzione: neanche la marcia su Roma e le leggi speciali erano state progettate
"Basta terremoto!", esclama con incauta sincerità uno dei minori con me conviventi, entrando in casa e vedendo l’ennesimo telegiornale che ritrasmette le ennesime immagini di lacrime e macerie
L’impatto del carbonio nell’atmosfera sembra peggiore di quello stimato fino due o tre anni fa: la probabilità di un aumento medio delle temperature della Terra di 5 gradi entro il 2050 è del 50% e il costo sarebbe simile a quello di due guerre mondiali.
I dati ufficiali sono fortemente contestati dall'opposizione che ha sostenuto il boicottaggio. ‟Si tratta di una frode massiccia”, i risultati elettorali ‟sono stati enormemente gonfiati” ha affermato il leader del Fronte delle forze socialiste
‟Credo che all’inizio i lettori saranno stupiti dalle differenze rispetto alle mie opere precedenti. Ma poi si accorgeranno che ci sono molti temi da me affrontati in passato: l’amore non corrisposto, il rimpianto, le occasioni perse”.
Se leggere significa scegliere, anche in un libro finiamo per vedere soltanto ciò serve ad avvalorare le nostre convinzioni. Credo che nei Migliori anni della nostra vita la grandezza di Einaudi e del suo metodo di lavoro emerga con evidenza.
Parecchi anni fa, un presidente degli Stati Uniti che dichiara pubblicamente di puntare al disarmo nucleare avrebbe occupato le prime pagine dei giornali per molti giorni. Oggi la notizia veleggia con difficoltà nelle pagine interne dei quotidiani...
E il Bush?, come direbbe Cipputi. Che ne è di quel guerrafondaio in pensione, delle sue lobbies militari, della sua presunzione di primato morale, religioso, politico?
Perché l’Italia è il solo paese del sistema solare nel quale i socialisti, con particolare godimento e fierezza, sono diventati gli ultras della destra liberista?
Nella stessa giornata mi è capitato di vedere su YouTube i provini del Grande Fratello, e poco dopo visitare una cooperativa sociale di giardinieri che fa lavorare portatori di handicap e detenuti
Nel 2009, a Londra, l’establishment mondiale dice cose parzialmente simili a quelle che dissero dieci anni a Seattle i no-global. Lo fa notare l’economista inglese Noreena Hertz
"Una madre vale di più di un feto". Sono parole del professor Carlo Flamigni in margine alla sentenza della Consulta sulla fecondazione assistita. Sintesi, quella di Flamigni, brutale ma efficace, che ha il pregio di puntare al cuore della questione