C’è un numero che mi ha letteralmente sconvolto. Nel senso che non potrò mai più scrivere una sola riga, su questo Paese, prescindendo da quel numero .
A vederlo la mattina dopo, in attesa di arrivare trionfante a Milano, fresco come una rosa (il colore della sua maglia), sbarbato come sempre e sorridente come un attore di Hollywood, non sembra certo che abbia nelle scarpette tremila chilometri e rotti
Per trovare qualcuno che abbia vinto il Giro d’Italia con un vantaggio superiore a quello di Ivan Basso, bisogna risalire al 1965. Dominatore assoluto l’airone di Parma, Vittorio Adorni. Secondo Italo Zilioli a 11’26’’, terzo, a 12’57’’, Felice Gimondi
Oggi il vecchio Papa bavarese si sdoppierà. Avvertirà dentro di sé la presenza dell’adolescente Joseph che fu lui stesso, coscritto nella Hitlerjugend. Insieme varcheranno il cancello di Auschwitz
A un tratto compare in video, come sortito da un ripostiglio, il senatore Schifani. Che dice: per forza c’è stato un forte astensionismo, gli italiani sono stanchi di votare troppo spesso. E sembra pure piuttosto seccato, se non addolorato .
L’estate Feltrinelli è cominciata il 1° giugno con il 25% di sconto su tutti i titoli dell’Universale Economica e della Super Universale Economica. L’offerta è valida fino al 15 luglio. In libreria e su IBS.
Finalmente sappiamo perché Dario Fo, il teatrante italiano più rappresentato nel mondo, a Milano, la sua città, non ha neanche due assi per recitare. ‟è vero che ha vinto il Nobel. Ma ha rifiutato l’Ambrogino d’oro”. Lo ha spiegato Tiziana Maiolo
Amnesty International ci presenta ancora una volta, nel suo ‟Rapporto 2006”, uno scenario di dolore, di violenza e di morte. Piuttosto che di universalità dei diritti umani dovremmo parlare di universalità della loro violazione.
Va bene il ciclista gentiluomo. Ma fino a un certo punto. Prima viene il ciclista, con il suo passato, la sua fatica, i simboli che si porta dietro: un figlio nato il giorno prima, Santiago, e la sua fotografia tenuta in tasca per 207 chilometri
Vada come vada, riesca o no a strappare Napoli alla "Zia della Patria" Rosa Russo Iervolino e alle sinistre, Franco Malvano una cosa avrà guadagnato da questa campagna elettorale tra l’assai espansiva plebe partenopea: qualche chilo
La cultura democratica dell’intervento umanitario è, nella sinistra italiana, patrimonio di minoranze intellettuali. Havel, Michnick, il Nobel per la pace Ramos Horta, Berman, Walzer, Buruma, Ignatieff, non hanno seguaci numerosi.
Non si può mai stare tranquilli. Questo Giro d’Italia ci ha regalato un nuovo campione dal volto sorridente. Pubblico in delirio per le strade rosa per Sua Altezza Ivan Basso, il ciclista gentiluomo che non si stanca di scattare in montagna
Sono maschere di sofferenza quelle che tagliano il traguardo e si portano verso i pullman, sollevando schizzi di fango. Una sfilata di fantasmi in ordine sparso: Piepoli, Pellizotti, Caruso, Cunego, Simoni, Ghisalberti...
A Castiglione di Garfagnana, antico paese turrito di cuore abbastanza grande da accettare pure me tra i suoi ospiti, tra le tante bellezze vanta pure un ponte medievale perfettamente conservato. È al fondo di una stretta valle
Che sia a causa del suo aspetto preistorico? Difficile saperlo. Quel che è certo è che la tartaruga, per noi piccolo, innocuo, non particolarmente attraente animale, ha un ruolo tutt’altro che secondario nelle più antiche storie di creazione del mondo.
Ci sono nuove ripercussioni in Gran Bretagna sull’inchiesta della magistratura milanese sulle presunti tangenti pagate da Silvio Berlusconi all’avvocato inglese David Mills per ottenere la falsa testimonianza di quest’ultimo in due processi contro Mediase
Non ci voleva un massacro del genere a sei giorni dalle elezioni presidenziali. Eccessivo anche per la Colombia, abituata a tutto il peggio immaginabile. E quasi incredibile. Perché ad essere sterminati sono stati dieci tra i migliori agenti antidroga.
Che gli ecclesiastici abbiano una faccia tosta che fa apparire in confronto i politici come modelli di sincerità non è una novità di giornata. Eppure, l'abilità nel manipolare la sostanza dei fatti da parte del Vaticano fa davvero gridare al miracolo.
In patria lo hanno soprannominato il duca d’Azzardo, non per come va a cavallo o gioca a carte, ma per i problemi che provoca quando apre la bocca. Le gaffes del principe Filippo, duca di Edimburgo e marito della regina Elisabetta, sono famose.