Coreografie forzate, misure di sicurezza imponenti, manifestazioni di protesta diffuse: dal punto di vista dell'immagine, la visita del presidente George W. Bush nel subcontinente indiano non si può dire brillante. La sostanza però c'è
La sezione britannica di Amnesty International denuncia quello che sinora in Occidente nessuno aveva voluto ammettere: la lezione di Abu Ghraib non ha avuto il minimo effetto. In Iraq 14.000 detenuti sono tuttora privati dei loro più elementari diritti.
Vive e lavora a Roma, viene da un paesino del Sud, ha ventotto anni, si è laureato da tre, guadagna mille euro al mese grazie a un contratto semestrale fin qui prorogato tre volte. Ci ha fatto da guida nella nuova terra creata dal lavoro flessibile.
Parla l’economista iraniano Saeed Leylaz: ‟Il petrolio è l'unico elemento di influenza dell'Iran sull'economia mondiale. Ma noi abbiamo bisogno di esportarlo: anche un solo giorno di fermo delle esportazioni sarebbe un disastro per la nostra economia”.
Oggi dio è dappertutto in politica: a Washington è presente nelle quotidiane preghiere mattutine alla Casa bianca; a Tehran impone la filiera nucleare; a Roma è ospite quasi ogni sera da Bruno Vespa a Porta a Porta.
Parla Mohammad Reza Khatami, leader dei riformatori e fratello dell’ex presidente iraniano. ‟All’estero parliamo con gli europei, con i governi. Ma in Iran non abbiamo i mezzi, i giornali sono controllati rigorosamente”.
Bush e il primo ministro indiano Singh hanno raggiunto un accordo di cooperazione nucleare, nell'ambito di una ‟partnership strategica” che segna un visibile strappo dalla tradizionale politica indiana di non allineamento.
Funzionari sottoposti alla macchina della verità, proposte di leggi severe sulla rivelazione di segreti. Il direttore del New York Times” Bill Keller: ‟la Casa Bianca dichiara guerra in casa ai valori che dice di voler esportare”.
Per un errore tecnico, ora risolto, la newsletter di lunedì 6 marzo è partita più volte. Vi preghiamo di accettare le nostre scuse e rinnoviamo con voi l'impegno di informarvi su tutte le nostre iniziative.
Un anno fa scrivevo sul manifesto ‟il mese più lungo”, il racconto del mio sequestro. È passato un anno: mesi di sofferenze fisiche e non solo, di speranze di uscire dal ruolo di ‟ostaggio”, di tentativi di elaborare il lutto .
‟La verità è che con Prodi, per adesso, ci siamo trovati soltanto su questo tema specifico degli Ogm, un tema che travalica gli schieramenti e riguarda la totalità dei cittadini”.
A Ryszard Kapuscinski il Premio Speciale Ilaria Alpi alla Carriera 2006. La cerimonia di premiazione si è tenuta sabato 4 marzo alle ore 11 presso la Sala del Carroccio a Palazzo Senatorio, Campidoglio, Roma.
Hamas è teoricamente disponibile a riconoscere Israele. Come? ‟Con un referendum che coinvolga i palestinesi di Cisgiordania e Gaza, quelli residenti in Israele e i profughi e i loro discendenti che dal 1948 in poi si sono dispersi per tutto il mondo”.
Nel prendere di mira la presenza dell’ex rappresentante dell’Autorità palestinese Ali Rashid nelle liste del partito di Fausto Bertinotti, Ehud Gol ha usato parole più che dure: ‟È una persona senza onore, la sua candidatura è una vergogna per l’Italia”.
Le cooperative si ripensano dopo il caso Unipol. E lo fanno ripartendo da un bene prezioso per una forma economica che pretende di essere diversa dal modello tradizionale della società per azioni: la reputazione.
Quando il presidente Bush atterrerà in Pakistan, alla fine di questa settimana, sarà forse più vicino di quanto non sia mai stato ad Osama Bin Laden. La sua nemesi si trova probabilmente a poche ore di macchina, nella cintura pashtun del Pakistan
L’ex cancelliere tedesco: ‟I congressi Dc erano un’opera lirica, applausi, comparse, urla e silenzi, ma la politica italiana resta per me incomprensibile”.
Non si può relegare a due frasi sferzanti il giudizio sul lavoro di un narratore. Se trovate così stucchevole quel che migliaia di italiani leggono dovreste spiegargli anche perché si stanno sbagliando. La critica è il vostro mestiere. Esercitatelo.