Lorenzo Cremonesi: Iran. “Ma il popolo sta con il regime”

Lorenzo Cremonesi: Iran. “Ma il popolo sta con il regime”

L’opinione pubblica iraniana? ‟Con il regime per la costruzione della bomba atomica. Ma contro Mahmud Ahmadinejad quando si scaglia contro Israele e nega l’Olocausto”, parola di Menashe Amir, uno dei più noti osservatori israeliani dei media iraniani.
Marina Forti: La sfida iraniana sul nucleare: via i sigilli

Marina Forti: La sfida iraniana sul nucleare: via i sigilli

Tehran riprende la ricerca alle sue sofisticate centrifughe per arricchire uranio. Dure reazioni in Europa, Stati uniti e Russia.
Paolo Rumiz: Le trincee padane anti-aviaria

Paolo Rumiz: Le trincee padane anti-aviaria

Sembrano generali attorno alla mappa dello sbarco in Normandia. Dicono: bloccare qui, circoscrivere là, congelare la movimentazione a Sud, costruire un cordone sanitario a Nordovest. Dopo l’allarme aviaria in Turchia la Padania erge le sue difese…
Gianni Rossi Barilli: Sui pacs la scomunica di Castelli

Gianni Rossi Barilli: Sui pacs la scomunica di Castelli

Il ministro della giustizia attacca il magistrato di Cassazione Giovanni Palombarini che, sabato, celebrerà a Roma simboliche unioni civili. L'appuntamento è in piazza Farnese.
Massimo Mucchetti: Se la Coop siamo noi chi sono le Coop?

Massimo Mucchetti: Se la Coop siamo noi chi sono le Coop?

La crisi al vertice dell’Unipol ha reso urgente la riforma della governance delle cooperative sia nelle proprie imprese che nelle società di capitali alle quali partecipano.
Gabriele Romagnoli: Quando la morte è sopra le parti

Gabriele Romagnoli: Quando la morte è sopra le parti

L’ultimo torto che può essere fatto a Quattrocchi è che nell’Italia che lui amava le immagini della sua morte vengano usate a sproposito o a sproposito dileggiate per la bandiera di un interesse di parte.
Slavoj Zizek: Chi impiccherà George W. Bush?

Slavoj Zizek: Chi impiccherà George W. Bush?

Uno degli esiti dell'intervento Usa in Iraq è l'aver generato una costellazione politico-ideologica ‟fondamentalista” molto più intransigente, motivo per cui adesso il paese si trova nella sfera d'influenza iraniana.
Paolo Di Stefano: Un canone letterario? Liberi tutti

Paolo Di Stefano: Un canone letterario? Liberi tutti

Non si fa che parlare di canone. E non è una questione da poco, visto che il canone letterario è qualcosa che si avvicina al patrimonio che l’istituzione scolastica dovrebbe trasmettere alle nuove generazioni. Ma non c’è accordo tra i critici.
Maurizio Caprara: Il dopo Rugova preoccupa l’Italia.

Maurizio Caprara: Il dopo Rugova preoccupa l’Italia.

Adesso che il presidente kosovaro Ibrahim Rugova, forse mitizzato, ma a lungo fautore di una non violenza rara in queste terre, sta male, ci si chiede se la relativa calma di posti come Belo Polje non abbia di fronte a sé difficili esami.
Paolo Andruccioli: Mediaset si condona cinque anni

Paolo Andruccioli: Mediaset si condona cinque anni

Il premier evita gli accertamenti del Fisco sui redditi dal 1997 al 2002 per le sue tv, pagando 1800 euro come sanatoria, secondo una legge varata dal suo stesso governo nel 2002. L'avvocato Ghedini: ‟Tutto regolare”.
Gianni Riotta: Caso Unipol. Fassino cambia musica

Gianni Riotta: Caso Unipol. Fassino cambia musica

A novanta giorni dalle cruciali elezioni di aprile, ‟il mese più crudele” della poesia di T.S. Eliot, il segretario dei Ds Piero Fassino prova a rimettere in squadra il suo partito, squassato dalle emozioni del caso Unipol.
Gian Antonio Stella: E l’“innamorato di Berlusconi” cambiò casacca

Gian Antonio Stella: E l’“innamorato di Berlusconi” cambiò casacca

‟Qui stanno trattando tutti, perfino quelli di An. Ma spero di fare eleggere Silvio alle Politiche”. Pippo Capurro, il consigliere più votato di Forza Italia è passato alla Margherita. A sostegno del sindaco unionista.
Renato Barilli: Rotella, il vendicatore dell’uomo della strada

Renato Barilli: Rotella, il vendicatore dell’uomo della strada

Ricordo del grande artista scomparso, maestro del «décollage». Assieme ad altri incarnò una poetica che, anticipando la Pop Art, ricercava nel contatto con la realtà l’antidoto all’onnipotenza della civiltà industriale.
Enrico Franceschini: Londra sceglie i suoi simboli

Enrico Franceschini: Londra sceglie i suoi simboli

Il governo britannico ha chiesto a una commissione di esperti di stilare un elenco. Entrano Alice e lo Spitfire, fuori Dickens e i Beatles.
Lorenzo Cremonesi: Yossi Beilin. Sharon? “Credeva nella forza, era pronto a usarla”

Lorenzo Cremonesi: Yossi Beilin. Sharon? “Credeva nella forza, era pronto a usarla”

Sharon? ‟Credeva nella forza, era pronto a usarla. Quasi sempre in eccesso. Credeva che un arabo buono fosse solo un arabo umiliato.” Intervista a Yossi Beilin, leader del partito di sinistra israeliano Meretz.
Lorenzo Cremonesi: Barak. “Via dalla Cisgiordania, in nome di Sharon”

Lorenzo Cremonesi: Barak. “Via dalla Cisgiordania, in nome di Sharon”

‟Il programma di Kadima per il ritiro unilaterale dai territori occupati è un’idea mia. Israele continui a ritirarsi dalla Cisgiordania, come ha già fatto a Gaza. Non importa se al momento non c’è un partner con cui trattare”. Un’ intervista a Ehud Barak.
Lorenzo Cremonesi: Israele. Peres resta al centro: “Olmert nostro leader”

Lorenzo Cremonesi: Israele. Peres resta al centro: “Olmert nostro leader”

Il premio Nobel non torna tra i laburisti. ‟La decisione di porre Olmert alla guida del Kadima è stata saggia. E io la sostengo appieno”.
Marina Forti: Guantanamo afghana, fondi italiani

Marina Forti: Guantanamo afghana, fondi italiani

I soldi del contribuente italiano sono serviti a ristrutturare il carcere di Pol-e Charki, a Kabul, per migliorare le condizioni di detenzione in Afghanistan. Invece, gli Usa ne faranno una prigione di massima sicurezza per sospetti terroristi.
Marina Forti: Catastrofi innaturali

Marina Forti: Catastrofi innaturali

Tra lo tsunami nell'oceano Indiano e il terremoto sulle valli dell'Himalaya, altri disastri naturali hanno scandito il 2005 - anche se non tutti hanno «fatto notizia» allo stesso modo.
Marina Forti: La Banca mondiale punisce il Ciad

Marina Forti: La Banca mondiale punisce il Ciad

Paul Wolfowitz sospende tutti i prestiti al poverissimo paese africano, anche quelli per l'oleodotto Ciad-Cameroun: accusa il presidente Idriss Débi di non rispettare l'impegno a usare i petrodollari per lo sviluppo sociale, invece che per le armi.