Le mille voci che riempiono l'etere eliminano le differenze tra gli uomini. E li rendono sempre più soli. Si vive separati l'uno dall'altro come i monaci di un tempo. Il ‟mezzo” ci rende spettatori non partecipi né attori di un evento.
Il terrorismo, nelle sue varie manifestazioni storiche, diverse e incomparabili tra loro, non è mai stato sconfitto con un ‟attacco” diretto, ma attraverso la crisi e il ripensamento della base di consenso che lo sosteneva.
‟Ogni comunicazione umana anche non verbale ha sempre un contenuto ideologico: non c’è che politica a questo mondo, nel senso complesso della parola, che comporta una visione dell’uomo come animale sociale”.
Un successo, nella ‟costruzione del nuovo Afghanistan”, è la diminuzione della superficie coltivata a papavero da oppio, materia base per la produzione di eroina. Resta il fatto che per molti questa coltivazione rimane l’unica alternativa alla fame.
‟Gli italiani ridono della vita: ne ridono assai più” delle altre nazioni, ‟e con più verità e persuasione intima di disprezzo e freddezza”. La diagnosi è di Giacomo Leopardi, in un saggio sui nostri costumi. Sì, ridiamo; ma che abbiamo tanto da ridere?
‟Un film è per sua natura volubile: cambia a seconda di dove, quando e con chi lo vediamo. Me ne sono reso conto improvvisamente qualche settimana fa nella bella città di Bordeaux. Ero stato invitato a partecipare a un breve festival ”
Alan Greenspan, Jean-Claude Trichet, Antonio Fazio. Sono i tre personaggi di una barzelletta che rimbalza sull’Atlantico tra gli operatori di borsa e finanza, sempre più scettici nei confronti del sistema economico italiano.
Una coppia di iracheni racconta la tragica fuga dalla moschea sciita di Al Kazimiyah: ‟Improvvisamente è stato il caos. Prima una voce isolata, poi sempre più numerose hanno gridato: Mufachach, mufachach’, kamikaze, kamikaze”.
La storia della conquista dell'Amazzonia e dei suoi giacimenti petroliferi dalle evangelizzazioni "forzate" del XX secolo al dominio delle compagnie petrolifere dei nostri giorni. Un reportage di Marco D'Eramo per "il manifesto".
Alla partenza del traghetto, i passeggeri osservano un centinaio di stranieri che si imbarcano con destinazione i centri di permanenza di Caltanissetta e Crotone o, più probabilmente, la Libia. Questo è il man-watching di Lampedusa.
La tragedia di New Orleans è un segno dell’impotenza della civiltà industriale e tecnologica di fronte a un disastro cosiddetto naturale, che diventa disastro tale solamente perché si è abbatte su un mondo innaturale e quindi incapace di assorbirlo.
Come ogni atto di guerra, l´attentato dell´11 settembre non ha centrato il cuore del potere, ma la carne della gente comune. Non ha colpito l´imperialismo, ma gli occhiali di un uomo che li riponeva con cura in una custodia di pelle...
Così la Natura ha pugnalato il cuore povero dell´America. Senza casa 150 mila persone, colpite le zone-ghetto. Scattata la solidarietà collettiva: da ogni cittadina partono squadre di pompieri, elettricisti e sanitari.
Avviato un pre-negoziato fra i vescovi e i capi di Farc ed Eln per uno scambio di prigionieri. Il presidente apre ai ribelli per accreditarsi presso la comunità internazionale. In vista del voto.
Come saranno da grandi i giovani del meeting di Rimini davanti ai quali il senatore Pera ha pronunciato le sue parole, con la credibilità che ha per un ragazzo una delle massime cariche dello Stato?
A venticinque anni dalla scomparsa, un bilancio della legge 180. L´idea era che la società dovesse fare i conti con le figure del disagio, ma dopo è mancata l´assistenza prevista dal disegno. Mentre oggi Forza Italia mira alla riapertura dei manicomi.
Nella televisione duopolistica non si può inventare granché, l´atteggiamento e l´aplomb sono quasi da pubblico ufficiale, specie se l´uffizio in questione è un rituale ingombrante e solenne come il calcio.