Marco D'Eramo: L'impossibilità di essere arabi

Marco D'Eramo: L'impossibilità di essere arabi

Angariati, maltrattati, persino uccisi. La dura vita degli islamici dopo l'11 settembre. Arabo? Licenziato Tra gli 8 milioni di musulmani sono gli arabi i più discriminati. Molti hanno chiesto di cambiare nome, per americanizzarlo.
Erri De Luca: Onore ai poeti che aiutano a vivere

Erri De Luca: Onore ai poeti che aiutano a vivere

Quando c’è poco tempo e bussano alla porta, battono la città con artiglieria, quando brucia, quando sei solo in un letto d’ospedale, quando arrivi troppo tardi, quando ti mancano le parole e il fiato è corto, allora la poesia, una, prende il tuo posto…
Ahmed Rashid: Domino asiatico

Ahmed Rashid: Domino asiatico

I fallimenti tattici delle forze americane hanno fatto sì che migliaia di militanti di Al Qaeda sfuggissero alla rete tesa intorno all’Afghanistan, sparpagliando nel mondo un numero crescente di gruppi terroristici pronti a colpire di nuovo.
Giorgio Bocca: Chi combatte i negrieri

Giorgio Bocca: Chi combatte i negrieri

La nave che trasportava gli immigrati si è fermata a venti miglia da porto Empedocle, il barcone su cui li hanno trasbordati per raggiungere la riva si è capovolto a un centinaio di metri dalla spiaggia, sotto un violento nubifragio.
Gianni Rossi Barilli: Foto di gruppo in piazza

Gianni Rossi Barilli: Foto di gruppo in piazza

Il grande girotondo. Stretti nella folla oceanica di San Giovanni, tra militanti di lungo corso e neofiti del movimento messi d'accordo dall'indignazione verso i «berluscloni» e dalla voglia di tornare a sperare nella politica.
Marco D'Eramo: Vinta la guerra perdiamo la pace

Marco D'Eramo: Vinta la guerra perdiamo la pace

La guerra in Iraq è frutto del «militarismo ideologico» di Bush. Ma una parte della sinistra è per interventi a «difesa dei diritti umani» nel mondo. Intervista a Michael Walzer, figura eminente della filosofia politica americana.
Francesco La Licata, La rabbia delle speranze deluse (e i mafiosi soffiano sul fuoco)

Francesco La Licata, La rabbia delle speranze deluse (e i mafiosi soffiano sul fuoco)

Sui problemi cronici del sovraffollamento, dell´igiene, dell´organizzazione si innesta la violentissima polemica di Cosa nostra per abolire il «41 bis».
Paolo Di Stefano: Amori e odi, da Arbasino a Volponi

Paolo Di Stefano: Amori e odi, da Arbasino a Volponi

Fra gli scrittori d'oggi che cosa prevale, l'amicizia, l'inimicizia o l'indifferenza? Se si guarda agli attuali sessanta-settantenni, forse non c'è da essere pessimisti.
Michele Serra: Noi tifosi tra nausea e sollievo

Michele Serra: Noi tifosi tra nausea e sollievo

Incerto come una vendemmia dopo la grandine, il campionato prova a rifare festa imbandendo le nostre domeniche come ha sempre fatto. Toccheremo i gol, finalmente!
Giorgio Bocca: Se questo è un ministro

Giorgio Bocca: Se questo è un ministro

Il ministro della Giustizia Roberto Castelli conosce l’arte della provocazione.
Paolo Rumiz: Gela, la sfida dei baby operai

Paolo Rumiz: Gela, la sfida dei baby operai

Portano i calzoni corti ma sono uomini fatti. Si massacrano di fatica per salvare se stessi e le loro famiglie Raccolgono pomodori, scaricano casse di frutta, puliscono pavimenti di macellerie e scale di condomini Meglio sfruttati che mafiosi.
Francesco La Licata:  Sicilia, se il padrino incontra il terrorista fai da te

Francesco La Licata: Sicilia, se il padrino incontra il terrorista fai da te

Gli investigatori ora temono l´azione di un «esaltato», che per compiere attentati non aspetta neppure l'input dei dirigenti della Jihad ma risponde soltanto al proprio fanatismo religioso.
Premio "Gradara Ludens" a Michele Serra

Premio "Gradara Ludens" a Michele Serra

Michele Serra ha vinto la XII edizione del premio "Gradara Ludens" insieme a Simona Marchini e Armando Borelli: la cerimonia di premiazione si è tenuta sabato 14 settembre nella Rocca di Gradara (Pesaro).
Giorgio Bocca: Il fardello dell'uomo bianco

Giorgio Bocca: Il fardello dell'uomo bianco

Madeleine Albright e Henry Kissinger, ex segretari di Stato, hanno discusso dell'Iraq ad una emittente televisiva americana, come ne avrebbero potuto parlare i ministri degli Esteri di Francia e di Inghilterra ai tempi della Bella intesa colonialistica.
Marco D'Eramo: Le fanfare e il silenzio

Marco D'Eramo: Le fanfare e il silenzio

Un'America divisa ricorda il dramma di un anno fa. Quella ufficiale con la retorica patriottarda. Ma nel paese reale e soprattutto a New York si si respira l'insofferenza per i paroloni, la sazietà per il dolore esibito, una sofferenza irrisolta.
Erri De Luca: L’uomo ha fatto del corpo un’arma di sterminio

Erri De Luca: L’uomo ha fatto del corpo un’arma di sterminio

L’edificio fu abbandonato, l’opera di raggiungere il cielo fu lasciata in debito al futuro. Dalla torre di Babele non spiccavano crepe ma le sorgenti delle mille lingue. L’umanità si disperse dietro vocabolari e sentieri divergenti.
Francesco Piccolo: Lavorare, non esistere e vedere la morte in faccia

Francesco Piccolo: Lavorare, non esistere e vedere la morte in faccia

Eccolo, come ogni giorno l'uomo che non esiste va verso le Torri Gemelle, entra in una delle due e poi si cala nel cielo all'interno di una piattaforma e lucida i vetri, uno per uno - ma non tutti lui, sia chiaro.
Fabrizio Tonello: Usa La solitudine della superpotenza

Fabrizio Tonello: Usa La solitudine della superpotenza

L'undici settembre 2001 ha dimostrato come centinaia di migliaia di soldati di stanza all'estero, due oceani e altri due milioni di persone sotto le armi in patria non fossero sufficienti a proteggere gli Stati Uniti da un attacco devastante.
Marco D'Eramo: Cambia la strega, continua la caccia

Marco D'Eramo: Cambia la strega, continua la caccia

Stati uniti un anno dopo. Il copione è cambiato. Nei film i marziani «sovietici» degli anni `50 ora hanno la pelle scura, non lasciano tracce e sono inafferrabili. Nel paese leggi incredibili permettono intercettazioni, controlli, arresti.
Antonio Tabucchi: Nel Paese del Pirlimpimpim…

Antonio Tabucchi: Nel Paese del Pirlimpimpim…

Ho sentito raccontare che nel Paese del Pirlimpimpim c'era un Tizio molto potente che presentava i sintomi di una grave malattia. Quel Paese, fra l'altro, non era estraneo a devastanti epidemie, che avevano affettato buona parte della popolazione.