Voglio parlarvi di Shabjia, voglio parlarvi della pietas, voglio parlarvi del cuore umano. Shabjia è la signora che in questo tempo si occupa di mio padre.
Tra la tassa sulla prostituzione, i ticket sulle medicine e i tagli al welfare, pensioni comprese, la girandola delle proposte sulla finanziaria 2006 si fa sempre più vorticosa. Nella confusione, il governo continua a negare tutto.
A proposito di poveri e di ricchi, spero di poter fare cosa gradita ai lettori se faccio davanti ai loro occhi i conti che io mi sono fatto questo mese. Può essere istruttivo per tutti, come lo è stato per me. Per me che ieri mi sono trovato povero.
Un direttore generale stipendiato dai cittadini per garantire loro la salute, quando scopre che non c’è un pezzo di sapone per lavarsi le mani nel luogo più settico dell’università, esce, ne compra 50 chili di tasca sua e poi pensa agli appalti.
Ho abbandonato per un po' di tempo il mio manoscritto per immischiarmi, da cittadino e da scrittore, in queste campagna elettorale, perché la democrazia resta vitale solo quando un numero sufficientemente grande di cittadini si erge a sua difesa.
Una cosa che ho capito negli anni sono le meravigliose proprietà virtuose della lentezza. Più vai lento e più cose succedono, più cose vedi, più cose impari; e più sei dentro la verità delle cose che la velocità ti impedisce di percepire...
La tragedia di New Orleans serve per ricordare che un mercato senza regole e senza controlli crea un mondo selvaggio, e che il ruolo della politica è quello di congiungere i pezzi di un mondo che ha interessi diversi, e a volte divergenti.
Penso che troverò il modo di andare a votare per le "primarie", per la scelta del candidato della sinistra alla guida di questo Paese. Perché sono un simpatizzante della sinistra e simpatizzo in particolare per ogni forma possibile di democrazia.
Sono stato a un concerto di Patty Smith e ho ripreso ad avere un po’ di fiducia nella vita, in quella che mi spetta, in quella che verrà. Forse mi accontento con poco; ma chissà, forse il rock dalla tristezza, almeno da quella, ci salverà.
Che fare di New Orleans? L'amministrazione Bush, dopo poche settimane di sbandamento, ha chiare la gravità della situazione e le priorità da affrontare: "Pulire dal petrolio tutti quei maledetti saxofoni e quelle fottute trombette...".
Per quanto rifiutata da ampi strati dell'opinione intellettuale e, a parole, da gran parte del mondo politico (con l'esclusione della Lega e di tutti i Pera di questo mondo), a me sembra che la teoria dello scontro di civiltà sia operativa nei fatti.
La bozza della finanziaria per il 2006 parla di un possibile taglio alle spese sanitarie di 2,5 miliardi di euro. Complessivamente la voce tagli alla spese raggiunge i 6 miliardi. Il viceministro dell’economia Giuseppe Vegas nega tutto.
Vi sono filosofi convinti del fatto che l'attività filosofica abbia una sorta di primazia o di superiorità nei confronti di ogni altro tipo di attività intellettuale. Io non appartengo a questa onorevole compagnia.
Islamabad, sotto pressione, vuole dimostrare che collabora alla ‟guerra al terrorismo” e annuncia di aver distrutto un'importante base di al Qaeda alla frontiera con l'Afghanistan. Intanto riparte il progetto del muro di confine.
Continuano le polemiche sul caso Fazio e sulla "riforma" di Bankitalia. Relazione al Senato del ministro dell’economia Siniscalco e presa di posizione del presidente della Bce Trichet: ‟Il governatore dovrebbe stare in carica per 5 anni”.
Solo cattive notizie dall’Onu: i Paesi sono divisi sulla riforma del Consiglio di Sicurezza, sui diritti umani e il terrorismo, e il segretario generale Kofi Annan è invischiato nello scandalo Oil for food.
La folla sudata tra la polvere. Poi gli spintoni, una fessura nel muro di confine e la polizia che rimane a guardare. Per comprendere il caos montante basta arrivare a Rafah, lungo la frontiera tra la Striscia di Gaza e il Sinai egiziano...