La maggioranza degli arabi non solo si aspetta, ma addirittura spera, che Bush resti in carica. Un desiderio diffuso, alimentato da calcoli politici e voglia di vendetta.
A vigilare sul corretto andamento del voto, l'Onu ha mandato cento osservatori. In 25 stati è sparito dalle liste elettorali un gran numero di cittadini di colore. Nello stato governato da Jeb Bush funzionano male i seggi elettronici.
Bush o Kerry? La soluzione del dilemma ce la darà il Denver Research Group, banca dati che raccoglie tutto lo scibile umano in materia di politica, lo condensa, analizza e riduce a una pagina di previsioni per aziende, partiti, servizi di intelligence.
Confermata la richiesta del Pentagono. I militari impegnati saranno 650. Liberali e conservatori contro Downing Street: "Il premier aiuta la campagna elettorale della Casa Bianca".
Non c’è alcuna differenza: Bush e Kerry sono la stessa cosa. Questo messaggio viene distribuito dalla destra italiana che vede in Bush e la sua guerra preventiva l’incarnazione di tutto ciò che è America, da Walt Whitman a Roosevelt, da Kennedy a Clinton.
Su 54 quotidiani che hanno già fatto la loro scelta 37 sono con il democratico, 17 con il presidente. Il "New York Times" si schiera: "Bush è stato disastroso e inetto". Ma alla fine deciderà la tv.
Che il futuro della Fiat sia incerto è risaputo, ma quanto lo sia non è poi così chiaro. Dal '98 il Lingotto ha bruciato 21,4 miliardi. L'indice di settore ha perso il 43%, il titolo quasi il doppio.
Valentino Rossi ha sbagliato epoca. In questo secolo, quello degli sponsor, della "professionalità", dello sport regolato dal calcolo economico, non si rischia di perdere un titolo mondiale per il piacere estremo di un ultimo sorpasso.
Settembre, siamo su un marciapiedi della metropolitana di Washington, stazione chiamata Friendship Heights, le alture dell'amicizia. Non è il Paradiso Terrestre, ma almeno è pulitissima
Diario afghano. Nella roccaforte dell'ex regime all'indomani delle prime elezioni afghane. Nella "capitale del Sud" alle urne la maggioranza della popolazione.
Intervista al primo ministro libico Ghanem: "Gli espulsi facciano domanda per il visto... Produrre armi di distruzione di massa costa molto e dà uno sbagliato senso del potere"
La politica estera bussa due volte alla porta sgangherata della politica italiana. Colin Powell ha detto che "Gli Stati Uniti terranno in considerazione l’Italia", una frase da sportello dell’Inps per tranquillizzare i titolari di domande inevase.
Avvertenza. I passaggi più bassi e modesti del pensiero di Bush nel corso del dibattito con Kerry sono molte volte al di sopra di ciò che abbiamo ascoltato dalla destra italiana in occasione dell’imprudente affacciarsi in Europa del ministro Buttiglione
I tre confronti tra Kerry e Bush sono stati lo scalpello che ha liberato un uomo dal burattino della propaganda, e quest´uomo è stato John F. Kerry. Ha vinto la battaglia che doveva vincere.
L'intenzione è costruire una sorta di "lobby", un gruppo di pressione che sia capace di portare i temi dello sviluppo sostenibile nei parlamenti nazionali dei paesi che affacciano sul Mediterraneo e nelle sedi di cooperazione politica regionale.
Sentito odor di bruciato i nostri hanno cominciato a scimmiottare il doppio gioco della Casa Bianca. Una politica estera da avventurieri e da opportunisti.