Il conflitto d’interessi? ‟Supponiamo che il sindaco d’una grande città attui una politica di depurazione dell’aria. Se respira meglio anche lui, non c’è conflitto d’interessi”. Lo diceva il ministro berlusconiano Antonio Marzano
La protesta dell’associazione delle compagnie aeree contro le disfunzioni nella consegna dei bagagli a Malpensa è una febbre estiva. Le compagnie devono risarcire i passeggeri in prima battuta, e poi cercano di rivalersi sui gestori degli scali.
Montai per la prima volta sulla locomotiva in un’alba di temporale a Firenze-deposito. Era la mitica, italianissima ‟640”, vorace, garretti alti, che aspettava in fondo a un binario. Vi scesi dopo 200 chilometri, completamente trasformato
Ha parlato davanti a un muro di indifferenza, greve come un voto di sfiducia. Un ripetitivo George W. Bush parla a 192 nazioni che lo ascoltano in un silenzio marmoreo, interrotto soltanto da colpetti di tosse e di starnuti.
La partita tra lo "squalo" Rupert Murdoch e il manager-azionista Marco Tronchetti Provera è terminata. È stato lo stesso numero uno della News Corp ad affermare da New York che preferisce mantenere indipendente Sky Italia.
Sappiamo tutti che la possibilità di un attentato jihadista a Roma, come in ogni altro luogo del mondo, è reale. Sarebbe bene, però, che le minacce tipo "conquisteremo Roma", o "l’Islam dominerà il mondo", non fossero prese proprio alla lettera
Due malavitosi siciliani sono stati arrestati per l’eccidio della famiglia Cottarelli, nel Bresciano: era un regolamento di conti. Mi chiedo dove si trovano, che cosa pensano e dicono, adesso, gli agitatori politici di quartiere
Non c’è forse Paese, nell’orbe terracqueo, dove sia più difficile dare le dimissioni. Al punto che Dino Zoff, una volta, si permise un filo di ironia: ‟Gli unici che si dimettono, da noi, sono gli allenatori”.
Per capire le dimissioni di Marco Tronchetti Provera conviene guardare, più che alle polemiche con il governo, alle posizioni dei Benetton, partner di Pirelli in Olimpia, la scatola che contiene il 18% di Telecom Italia.
Se la libertà di opinione e di parola è davvero uno dei princìpi fondamentali sui quali si regge la baracca della nostra democrazia, allora siamo seriamente nei pasticci .
Gli americani adoravano Oriana, agli americani raccontò del cancro, agli americani aveva affidato, rognando, brontolando, protestando, urlando, sbattendo il telefono, la propria vita.
‟Se il Papa non chiede scusa e ritira il suo discorso, a farne le spese saranno anche i cristiani in Siria”. A Damasco si preparano tempi difficili per una delle più antiche comunità cristiane del Medio Oriente.
Soddisfatto dalle scuse del Papa. Ma preoccupato da chi cerca di soffiare sul fuoco per scatenare la guerra di religione tra cattolici e musulmani. Parla il grande Muftì di Siria, prima autorità musulmana sunnita dell’ultimo regime baathista sulla Terra.
Tornano, come in una luce stroboscopica, flash di memoria. Oriana Fallaci, ragazza bella, sfacciata, incredibilmente simpatica, in una strada di New York che si presenta da sola e si unisce all’istante a un viaggio a Washington .
Molti pensano che se si dà torto al Papa si prende una posizione antireligiosa e si manca di rispetto al suo magistero. È una posizione tanto più irriguardosa per chi non si sente subordinato a quel magistero .
La rabbia e il tumore è solo uno stupido gioco di parole. Eppure c’è un nesso evidente fra la potenza suggestiva delle ultime, controverse opere della Fallaci e il declino del suo corpo aggredito.
A Mediaset fanno gola la telefonia fissa e la banda larga (24 milioni di clienti di cui 7 milioni già sulla banda larga). Così Mediaset potrebbe avere accesso a un parco clienti non raggiungibile attraverso la tv tradizionale.
Sono oramai cinque anni da quando George W. Bush ha inneggiato alla vittoria in Afghanistan, dichiarando che il terrorismo era stato sconfitto. Perché, allora, l’Afghanistan si trova ancora una volta sull’orlo del collasso?