Michele Serra: L'amaca di venerdì 5 gennaio 2007

Michele Serra: L'amaca di venerdì 5 gennaio 2007

Poteva dire: ‟I conti pubblici, evidentemente, non erano poi in uno stato così disastroso”. Invece no: Silvio Berlusconi ha sostenuto, da par suo, di avere lasciato al centrosinistra addirittura ‟dei conti coi fiocchi”...
Giorgio Bocca: Tutti in viaggio alla fine del mondo

Giorgio Bocca: Tutti in viaggio alla fine del mondo

L'umanità che ha paura anche della sua ombra non ha più paura della morte in comitiva turistica, non ha più paura della morte di massa, si è abituata al pensiero che morire in gruppo è meno doloroso.
Michele Serra: L'amaca di giovedì 4 gennaio 2007

Michele Serra: L'amaca di giovedì 4 gennaio 2007

Ai funerali di un povero ragazzino barese (tredici anni!) morto mentre faceva una rapina, sono stati sparati un po’ di fuochi d’artificio….
Michele Serra: 46 leader per il Partito democratico

Michele Serra: 46 leader per il Partito democratico

A che punto è il Partito democratico? Si sa solamente che i biglietti di auguri della nuova formazione sono stati già spediti: chi li ha ricevuti ne parla con favore, anche se per leggere tutte le firme si impiega un quarto d'ora …
Marina Forti: Terminati i lavori alla diga di Narmada

Marina Forti: Terminati i lavori alla diga di Narmada

La diga ha costretto a spostarsi 350mila persone e stravolto la vita di altre centinaia di migliaia. Alla fine mezzo milione di persone avranno perso case e mezzi di sostentamento (terre coltivabili e foreste) e anche la coesione sociale e il senso di sé.
Giorgio Bocca: Mussolini e Saddam. Due giustizie diverse

Giorgio Bocca: Mussolini e Saddam. Due giustizie diverse

‟Tacete voi che avete ucciso Mussolini dopo un processo di un’ora”, ha detto il governo iracheno all’Italia. Ma non è andata esattamente così….
Michele Serra: L'amaca di mercoledì 3 gennaio 2007

Michele Serra: L'amaca di mercoledì 3 gennaio 2007

Il puntiglio contabile con il quale si onorano i caduti americani in Iraq è civilissimo, perché restituisce a ogni soldato, a ogni famiglia, dignità individuale e memoria pubblica. Ma rischia l’impopolarità a fronte del mezzo milione di morti iracheni…
Gad Lerner: Vilnius, dove l’Europa dimentica l’Olocausto

Gad Lerner: Vilnius, dove l’Europa dimentica l’Olocausto

Ci sono luoghi speciali che la storia ha prescelto come laboratorio dei suoi esperimenti fallimentari. Luoghi in cui una parola banale come "convivenza" può suonare minacciosa al comune sentire del popolo. Nazioni civili stufe di "convivere"…
Desmond M. Tutu, Amartya Sen: Birmania, rompiamo il silenzio

Desmond M. Tutu, Amartya Sen: Birmania, rompiamo il silenzio

Per decenni la giunta militare ha creato un moderno incubo nazionale incarcerando , distruggendo virtualmente il sistema scolastico del Paese, soffocando tutti i media indipendenti e portando avanti un brutale pogrom contro gruppi etnici...
Michele Serra: Briatore senatore a vita

Michele Serra: Briatore senatore a vita

Un comitato di saggi della Casa delle libertà sta già lavorando in gran segreto per individuare una rosa ristretta di candidati di alto profilo alla carica di senatore a vita da sottoporre in tempi brevi al Quirinale. Le prime indiscrezioni…
Giorgio Bocca: Era meglio il Prodi della porta accanto

Giorgio Bocca: Era meglio il Prodi della porta accanto

Per la sua seconda esperienza di governo il professore ha cambiato modi e approccio. E gli è mancato un amico che lo avvisasse degli aspetti fastidiosi del mutamento.
Giorgio Bocca: Perché Msi e An per me pari sono

Giorgio Bocca: Perché Msi e An per me pari sono

Agli italiani questo fascismo visionario, arrogante nel vuoto, voltagabbana nei sacri ideali piace, lo vota, perdona i suoi delitti. È un modo di essere, di stare in politica disponibile, ma a parole fiero, onesto ma pronto ai buoni affari.
Furio Colombo. L’esecuzione di Saddam. La lunga notte

Furio Colombo. L’esecuzione di Saddam. La lunga notte

Nessuno di noi pensava di appartenere a una civiltà e a un tempo in cui puoi chiamare ‟vittoria per la democrazia” l’enorme cappio che boia mascherati mettono al collo di un uomo che li guarda e che ti guarda.
Maurizio Caprara: Ahmadinejad al Papa. “Dialogo nel nome di Dio”

Maurizio Caprara: Ahmadinejad al Papa. “Dialogo nel nome di Dio”

Il leader iraniano si rivolge a Benedetto XVI. Nella lettera riferimenti alle sanzioni delle ‟nazioni cristiane” per la crisi nucleare. Il Pontefice: il dialogo risolva i problemi dei popoli.
Michele Serra: L'amaca di mercoledì 27 dicembre 2006

Michele Serra: L'amaca di mercoledì 27 dicembre 2006

Un saluto solidale all’edicolante milanese che, nei duri e lunghi giorni dello sciopero dei giornali, facendo capolino tra due pile alte un metro di ‟Libero” e del ‟Giornale” mi ha allungato ‟Le Monde” e mi ha detto…
Vittorio Zucconi: Saddam, la strategia della vendetta

Vittorio Zucconi: Saddam, la strategia della vendetta

La sentenza di morte contro Saddam, prodotta apparentemente da quella parodia di Norimberga che è stato il suo processo, è stata scritta tre anni fa, al momento della sua estrazione dalla tana di topo dove si era nascosto. L’aveva firmata George Bush…
Danilo Zolo: La pena di morte a Saddam pietra miliare dell'odio

Danilo Zolo: La pena di morte a Saddam pietra miliare dell'odio

L’Iraq è un lago di sangue. Su questo lago penderà il cadavere di Saddam Hussein: uno spettacolo esaltante per un ex- governatore del Texas che non ha mai concesso la grazia a un solo condannato a morte.
Paolo Rumiz: Una patria di cartone al vento della Storia

Paolo Rumiz: Una patria di cartone al vento della Storia

Niente più casa né lavoro, passaporto, pensione. Così uno stimato abitante di Pirano, con l’unica ‟colpa” di essere nato pur sempre in Istria, ma in zona croata, è stato trasformato in un barbone da una burocrazia accecata dall’odio etnico e dal razzismo.
Lorenzo Cremonesi: Saddam. “Non tremava, ha inseguito il martirio. Si sentiva destinato all’immortalità”

Lorenzo Cremonesi: Saddam. “Non tremava, ha inseguito il martirio. Si sentiva destinato all’immortalità”

Intervista a Sadoon Al Zubaydi, docente all’università di Bagdad, ambasciatore in Indonesia e Singapore e interprete personale di Saddam dall’inizio del 2002 alle settimane precedenti la guerra del marzo 2003.
Luigi Manconi, Andrea Boraschi: L’eutanasia ossia le parole pesanti

Luigi Manconi, Andrea Boraschi: L’eutanasia ossia le parole pesanti

Perché non cominciare a chiamare le cose con il loro nome? In tanta confusione, non guasterebbe di certo… Ma, negli ultimi tempi quella sequenza di consonanti e vocali, che dà forma e suono al termine ‟eutanasia”, è abusata e impiegata a sproposito.